Rubrica: " L' Avvocato del diavolo"

Vizi privati e pubbliche virtù italiche

Dimettetevi”. La lettera aperta di un giovane PD


Un giovane del PD, stanco dei maneggi dei politicanti all' interno del proprio partito, ha scritto una lettera aperta in cui esorta alcuni “ inossidabili” a optare per una loro uscita dal partito.

Ma temiamo che il suo appello rimarrà inascoltato, visto che i rottamandi non sono mai stati rottamati, e che “ tutto cambia per rimanere come prima”, come disse il principe Tomasi di Lampedusa ne " Il gattopardo".

Abbandonando per qualche minuto il nostro costume di non voler parlare di politica, però ci sembra opportuno sottolineare quanto i vecchi schemi del potere politico si ripresentino in un' Italia che ha bisogno di tutto tranne che di mantenere al loro posto politici poco credibili, inefficienti e volti solo a riproporre surrealisticamente una loro visione della politica troppo concentrata sulle loro poltrone.

Lo hanno capito tutti che certi politicanti non hanno mai rinunciato al proprio costume di salvare capre ( loro) e cavoli ( sempre loro) per la loro autoconservazione, chi più sommessamente ( Bersani, D' Alema), chi più boriosamente ( Renzi).

Non bisogna fare poi tante analisi politiche per capire che il PD è un coacervo di ex democristiani, ex comunisti, ex forzisti, ex finiani, ex socialisti, ex centristi, ex ex ed ancora ex, più il supporto esterno dei numerosi verdiniani. Probabile che Renzi era stato messo a capo del governo e della segreteria PD per tenere insieme menti scatenate, come solo la vecchia “ Balena bianca” della politica – la DC – sapeva fare. Ci voleva un cosiddetto “ Uomo della provvidenza “ sicuro e pieno di sé, " un ducetto" come Renzi - così veniva chiamato- per tenere tutte insieme le correnti del PD, mentre Bersani, Franceschini - i suoi concorrenti alle primarie - o qualcun altro non avrebbero avuto la sua stessa virulenza per poterlo fare, specialmente in quei momenti di rapida crescita del partito.

In altre parole dice bene il filosofo che non ha mai rinunciato a fare il politico professor Cacciari : " PD, il partito mai nato". Dal canto mio aggiungerei: " Mal partito mezzo gaudio ".

Una legge non scritta che è sempre stata applicata dal PD e dai suoi antecedenti è quella che un capo di governo di questa sinistra italiana il quale decade, o viene fatto decadere, non potrà mai più occupare quella fatidica poltrona.

Ciò rende molto nervosi gli ex capi di governo, che sanno che o dovranno galleggiare perpetuamente all' interno del proprio partito, oppure fondarne un nuovo. Sanno tutti benissimo quello che disse Giulio Cesare: " Meglio essere il primo in uno sperduto paese della Gallia che secondo a Roma".

La lotta interna al PD è proprio questa: chi e quando farà la scissione, sapendo che tutti vogliono tenersi ben stretto il simbolo del PD, come Bersani ha reiteratamente fatto intendere, cosa che rende molto dubbia la questione di un eventuale abbandono del partito del Nostro. Naturalmente ora Bersani minaccia di riproporre la formazione politica dell' Ulivo, cosa che sembra più un diversivo a mo' di minaccia che un proposito concreto (*).

Tornando a bomba, non ci resta che dare seguito all' appello del giovane piddino, che scrive :

D’ Alema e Bersani hanno portato avanti riforme o qualcosa di utile per il Paese? Di D’Alema ricordiamo certamente la nascita del famoso inciucio della Bicamerale con Berlusconi.

Insomma, a mio parere, si tratta di politicanti di mestiere che solo politica hanno fatto nella vita. Chiediamo loro cos’è il lavoro vero: sanno fare qualche mestiere?

E quando qualche giovane organizzato, ad esempio Matteo Renzi, è riuscito a spodestarli dalla segreteria… apriti cielo.
Prima come al solito lo hanno logorato ai fianchi cercando di
 bloccare ogni riforma. Poi lo hanno boicottato pubblicamente parteggiando per la vittoria del No al referendum costituzionale e, infine, festeggiando e brindando alla notizia delle dimissioni di Renzi da presidente del consiglio.

Ora, Bersani e D’Alema vorrebbero anche cambiare le regole dello Statuto del Pd e anticipare il congresso prima del voto per le politiche.
Motivo? Semplice. 
Hanno paura di non far più parte del gioco. Poco importa la politica per il bene comune. E poi, i senatori stessi avrebbero potuto realmente votare per abolire il Senato?

Ecco poi la grande minaccia. Se non fai il congresso subito o non ci dai i posti in Parlamento, noi facciamo un altro Partito.
E sì che l’Italia non vede proprio l’ora di 
un “nuovissimo” partito di D’Alema e Bersani. Si sono dimenticati dei loro fallimenti politici? Poco importa che un eventuale loro partito non potrà mai andare al governo.

La loro idea è sempre la stessa. Non interessa governare il Paese ma sempre e solo il partito.
Tanto cosa cambia per loro? Una volta occupato il posto, non devono sprecarsi a governare. Devono ogni tanto fare finta di opporsi a qualcosa in modo da arrivare al vitalizio e alla pensione. Niente stress di governo e via lisci.

Francamente di politicanti, noi giovani del Pd ci siamo rotti veramente i santissimi. Fatela questa scissioneAndate via. Non ci metteremo a piangere. Chiamatevi come volete. Dite che siete i più comunisti del Mondo e siete con i poveri lavoratori. Ditelo dal vostro salottino e con la solita vostra prosopopea. 

Ma fatelo una volta per tutte. Fate una bella riunione di quelli sempre più a sinistra. Di quelli che vogliono parlare solo per parlare male del proprio segretario.

Fatelo: ci libereremo e divertiremo.
La porta è aperta.
Accomodatevi fuori “

Constatiamo amaramente che almeno i giovani hanno una visione lucida della situazione politica in Italia, ma dubitando che verranno mai ascoltati. Troppa razionalità non viene vista di buon occhio da noi, figuriamoci in politica poi, che è l' arte del possibile anche se molto improbabile.

D' altronde sui giornali italiani le notizie di Prima pagina spesso sono di questo tenore: " PD: prima il congresso o le primarie?". Oppure " Elezioni anticipate. Napolitano è contrario e Bersani lo segue ", che non sono notizie ma il parto di qualche riempitore di colonne editoriali che ha appena consultato l' oroscopo. Le illazioni e i presentimenti non fanno notizia, perchè è una cosa che fanno tutti ed è pertanto inutile scrivere su di un giornale le non-notizie. Peggio ancora se esse si trasformano in presunzioni, mentre per le previsioni serie di qualche esperto in materia se ne può discutere ( anche se sovente anch' esse sono fallaci, come per le ultime politiche in Italia e negli USA).

Questo capitolo giornalistico italiano potrebbe essere intitolato: " La fuga dei cervelli dall' Italia". Se queste sono notizie, quelle sui pensieri alquanto ondivaganti e cervellotici dei protagonisti politici, non possiamo stare molto tranquilli sulla credibilità del giornalismo politico italiano, sempre troppo schierato o da una parte o dall' altra. E' fatto noto a tutti che il politico italiano di razza può cambiare idea da un giorno all' altro, a seconda della propria convenienza, ed allearsi con coloro a cui aveva fatto la guerra fino al giorno prima.

Se fossero persone responsabili i nostri politici eviterebbero di voler andare alle elezioni politiche nel 2018 ( come vorrebbe Bersani, ad es.), periodo di tempo che molti - sostenuti da Napolitano - stanno tentando di calendarizzare, perchè votare nel 2018 permetterebbe ai parlamentari - anche di prima nomina - di maturare il diritto a ricevere la pensione, o di avere un vitalizio.

Ma qual è il deputato o senatore che non si comporterebbe come il pollo, evitando di mettersi da solo nella casseruola?

Italiani tranquilli, qui non si cambia niente e Sanremo è sempre Sanremo !

(*) "Ho sentito dire da Bersani e da D'Alema che l'Ulivo era superato. Fu così che si unirono DS e Margherita e, nel 2007, fondarono il PD. 
Adesso sento dire da D'Alema e da Bersani che il PD é superato e che bisogna tornare all'Ulivo. 
Bisogna invece che facciano pace col proprio cervello"- (Citazione)

 

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Articolo pubblicato il 04/02/2017