Racconto Noir: " Vita da Joker"

Come la vita può cambiare senza nessun appello

Vita da Joker

Era bella, troppo bella, così l' aveva fatta la mamma. Suo padre, condannato per un omicidio, aveva invece un aspetto orribile.

La madre di Claretta, Louise, bionda e bellissima pure lei, l' aveva sposato in un momento di follia, tipico delle donne del periodo dopo la seconda guerra mondiale, quando gli uomini cominciavano a scarseggiare a causa delle ingenti perdite al fronte. Lei, poverissima, voleva rendersi indipendente dalla sua famiglia e, mancando un lavoro onesto per le donne in quel periodo, si era imbarcata in quell' avventura con un uomo che sembrava la potesse mantenere dignitosamente.

Si, lui era stato stato un uomo onesto e lavoratore prima dello scoppio della guerra, poi si era messo a trafficare armi con i tedeschi ed era stato invischiato in un brutto affare verso la fine del conflitto, dove ormai i tedeschi erano diventati i nemici. Era pure sfortunato, lo scoppio di una granata durante un trasporto di ordigni bellici lo aveva sfigurato permanentemente, tanto che aveva dovuto persino cambiare la foto della carta d'identità. Tuttavia, pur avendo frequentato le scuole solo fino al terzo anno delle superiori, aveva una cultura discreta perchè il suo hobby preferito era sempre stato quello di leggere libri formativi come i grandi classici della letteratura, che egli divorava avidamente.

La bellissima figlia Claretta conosceva tutto questo per averlo sentito dalla madre anni prima, la quale sapeva tutto del marito, ormai in galera da anni .

L' uomo aveva la certezza che il suo destino era ormai segnato. Simile al personaggio che si vede nei film di Batman, il Joker, sfigurato per essere precipitato in una vasca piena d' acido, aveva covato la sua personale vendetta proprio come aveva fatto lui. Il suo volto aveva assunto lo stesso ghigno satanico di Joker, che lo aveva trasfigurato in modo permanente ed irreversibile. Proprio come Joker, egli si organizzò per vendicarsi di un mondo diventato improvvisamente ostile, e che lo aveva fatto diventare un vero e proprio alieno caduto sulla Terra da un mondo popolato da una razza orripilante. Ma, non essendo un personaggio di un fumetto o di un film che opera in un contesto di dominazione sociale come alcuni eroi negativi di genere, i suoi pensieri vendicativi si rivolsero più prosaicamente verso coloro che gli erano più vicini, i suoi familiari.

La prepotente bruttezza non può competere mai con la sconfinata bellezza – continuava a rimuginare – e cambia il carattere in peggio. Se n' era accorto da tempo, da quando le persone lo evitavano, anche solo distogliendo lo sguardo appena guardato in viso. Poteva essere stato anche sfigurato da qualche malattia contagiosa, pensavano, quindi anche pericoloso oltre che orrendo.

Si ha un bel dire che in un uomo l' aspetto fisico non conta per le donne se si possiede un buon intelletto e fini sentimenti. Non è vero – si ripeteva- ricordando Giacomo Leopardi che di intelletto ne aveva tantissimo, era romantico ed estremamente sensibile, ma era stato condannato dal suo aspetto fisico deforme ad essere evitato dalle donne e ad essere infelice. Giacomo poteva essere stato ammirato dal gentil sesso, ma non amato. Lo confermava il fatto che Ranieri trovava talvolta l' amico Leopardi in camera a masturbarsi durante l' ultimo periodo passato a Napoli prima della morte (*).

E lui non voleva fare la stessa fine, avendo superato la soglia dei cinquant' anni.

Roso da un' invincibile gelosia patologica, suo padre l'aveva uccisa, la madre di Claretta, perchè non poteva sopportare l' idea di essere circondato da donne che l' avrebbero abbandonato da solo a causa della suo aspetto inguardabile, che trasmetteva ormai solo inquietudine e paura, non certo amore.

Claretta viveva così nel terrore. Si era resa conto che il padre, una volta uscito dal carcere o durante un permesso per buona condotta, la avrebbe uccisa come sua madre. Le due donne erano somiglianti come due gocce d' acqua, e l' ira dell'uomo non avrebbe risparmiato nemmeno lei, che sarebbe diventata la sua prossima vittima sacrificale ad un angelo decaduto che governa il male nel mondo, chiamato Satana.

(*)  " Ranieri mio, non hai bisogno ch'io ti dica che dovunque e in qualunque modo tu vorrai, io sarò teco. Considera bene e freddamente  le tue proprie convenienze (...) e poi risolviti. La mia risoluzione è presa già da gran tempo: quella di non dividermi mai più da te. Addio "

 

Ritratto di Giacomo Leopardi sul letto di morte ( 1837)

 



 

 

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Articolo pubblicato il 11/02/2017