Mangiare il cioccolato fondente fa bene alla salute. Ecco perchè

Le numerose sostanze contenute nel cioccolato fondente sono tutte salutari

Chi non ama il cioccolato? Solo pochissimi sono immuni da questo vero e proprio peccato di gola che, peraltro, fa anche bene alla salute purchè non troppo zuccherino come il cioccolato al latte o, purtroppo per molti suoi appassionati, i suoi derivati come la Nutella che contiene molto glucosio e anche olio di palma. Naturalmente, come per molti altri cibi l' importante è non esagerare, bastano solo 20-30 grammi al giorno - l' equivante di due tessere di una tavoletta media - per avere gli effetti benefici di un cioccolato non troppo zuccherino come, appunto, quello fondente. Il cioccolato è un alimento derivato dai semi dell’albero del cacao, Theobroma cacao, della famiglia delle Sterculiace. Il cacao è originario dell’America ed è stato importato in Europa da Cristoforo Colombo, il conquistatore del Nuovo Mondo.

Il cosiddetto “ cibo degli dei “ contiene numerose sostanze al suo interno, tutte notevolmente benefiche per l' organismo umano, che sono:



  • ferro;

  • lipidi;

  • glucidi;

  • proteine;

  • sali minerali (magnesio, potassio, calcio, fosforo, ferro, zinco, rame, manganese, selenio e sodio);

  • vitamine del gruppo B, K e J;

  • aminoacidi (acido aspartico e acido glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina);

  • tiramina;

  • caffeina;

  • teobromina;

  • feniletilamina;

  • flavonoidi;

  • polifenoli;

  • serotonina.



Le proprietà del cioccolato fondente

  1. Proprietà antiage: il cacao è un elisir di giovinezza grazie infatti all’alta concentrazione di principi antiossidanti aiutando il nostro organismo a combattere l’invecchiamento (viene paragonato al vino rosso, al tè ed ai frutti di bosco);

  2. Proprietà antidepressive: e questa non è una leggenda metropolitana. Il cioccolato fondente aiuta a migliorare l’umore, incrementa la serotonina ed aiuta a contrastare la depressione e l' ansia;

  3. Proprietà afrodiasiche: il cioccolato fondente è un cibo stimolante, aiuterebbe la libido ( qui il condizionale è d' obbligo perchè non ci sono approfonditi studi scientifici sull' argomento), migliorando la vita sessuale di chi lo mangia;

  4. Proprietà energetiche: il cacao grazie alla grande quantità di vitamine e carboidrati è una buona fonte di energia;

  5. Proprietà anticolesterolemiche: aiuta a tenere basso il livello di colesterolo nel sangue. Anche una piccola quantità aiuta a tenere pulite le arterie;

  6. Proprietà immunizzanti: fra le proprietà del cioccolato troviamo anche quella di stimolare il sistema immunitario;

  7. Proprietà protettive: il cacao protegge il cuore (previene infarti ed ictus) e l’umore grazie al magnesio ed inoltre regola la pressione sanguigna ma protegge anche la pelle dai raggi nocivi del sole grazie agli antiossidanti e i flavonoidi;

  8. Proprietà antianemiche: il cioccolato fondente è particolarmente consigliato a chi soffre di anemia, perché contiene ferro ma va associato alla vitamina C per esser facilmente assorbito (cioccolato e fragole sono un ottimo connubio).


Nel tempo è stato un cibo demonizzato, ritenuto responsabile di peccati e malesseri, ma la verità è che il cioccolato fa anche bene alla salute a patto di non esagerare.

E’ stato ribattezzato “cibo degli dei” (i Maya e gli Aztechi lo consumavano soprattutto nei cerimoniali sacri) ed è stato oggetto di studi, film e libri eppure sul fatto che sia un toccasana per la salute ci sono sempre varie dispute.

Curiosamente, l’etimologia di cioccolato, uno dei termini oggi più comuni per riferirsi ad alimenti derivanti dal cacao, è incerta e dibattuta. La parola ci è giunta certamente dalla lingua náhuatl (o azteca) del Messico centrale e, secondo l’ipotesi oggi più accreditata, deriverebbe in particolare dal termine xocoatl (laddove la x iniziale indica un suono simile all’italiano “sc” in sciocco). Quel che è sorprendente è che tale termine, che significa letteralmente “acqua aspra” e per estensione “bevanda aspra”, era utilizzato in realtà per riferirsi a una bevanda a base di mais macinato e disciolto in acqua, il cui sapore aspro doveva essere dato da un certo grado di fermentazione. La prima parte del termine, xocotl, indicava infatti la frutta e in particolare quella dal sapore aspro (in opposizione a zapotl, termine con cui si indicavano i frutti a polpa dolce).

Ma perché chiamare “bevanda aspra” il cacao se gli Aztechi chiamavano cacahuatl le bevande a base di cacao? La risposta potrebbe avere a che fare con le complesse usanze gastronomiche in Mesoamerica e con il fatto che una delle preparazioni più frequenti prevedeva di miscelare in acqua cacao e mais macinati, ottenendo così una bevanda densa e nutriente. L’antichità di tale pratica è attestata da iscrizioni Maya risalenti all’ VII secolo che menzionano il consumo di sa’al kakaw, laddove l’aggettivo sa’ al deriva da sa’, nome che i Maya attribuivano in generale alle bevande a base di mais.

Apparentemente quindi il termine per cioccolato deriva, attraverso la mediazione dello spagnolo chocolate, da una specifica miscela di cacao e mais, una delle tante manifestazioni della raffinata e millenaria gastronomia mesoamericana che gli Europei impararono ad apprezzare sin dal XVI secolo.

Curiosità: nella cultura azteca il cacao era un cibo nobile e pregiato che solo le alte caste potevano consumare. Non solo, il suo era un valore così pregiato che lo si poteva usare come moneta, difatti il suo primo nome è stato Amygdalae pecuniariae ossia mandorla di denaro. La parola “cioccolato” invece deriverebbe dall’ azteco nahuatl xocoatl con cui si definiva il cacao contraffatto (sovente i gusci vuoti dei semi si riempivano di fango).

 

 

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Articolo pubblicato il 22/02/2017