“La vedova Winchester” – la casa costruita dai fantasmi

Il film horror con Helen Mirren tratto da un’incredibile storia vera

 

Anno: 2018 

Titolo originale: Winchester

Paese: USA, Australia 

Durata: 99 minuti

Genere: Horror, Biografico

Regia: Michel e Peter Spierig

Sceneggiatura: Tom Vaughan, Michel e Peter Spierig

Cast: Helen Mirren, Jason Clarke, Sarah Snook, Finn Scicluna-O’Prey, Eamon Farren

Una ricca vedova vive in una magione di centinaia di stanze che continua ad ampliare da vent’anni, convinta che debba ospitare tutte le anime delle persone uccise dalle armi prodotte dalla sua società. A raccontarla così, sembra nient’altro che un ottimo spunto per un film dell’orrore, ma la storia di Sarah Winchester è incredibilmente vera, ammantata di leggenda e ora portata sul grande schermo dai fratelli Spierig in La vedova Winchester, con protagonista la grande Helen Mirren.

California, 1906. Il dottor Eric Prince (Jason Clarke) è uno psichiatra schiavo del laudano, in lutto per la scomparsa della moglie. Viene incaricato da una società produttrice di armi, la Winchester Repeating Arms, di eseguire una perizia psichiatrica sulla vedova Winchester (Helen Mirren), per stabilire se la sua ossessione per i fantasmi sia sintomo di squilibrio e la donna non sia quindi in grado di gestire la società. Prince viene ospitato nell’enorme villa della donna, sempre in costruzione, dove il suo scetticismo verrà messo a dura prova da ciò che vedrà accadere.

Winchester House, oggi un’attrazione turistica, venne edificata ininterrottamente per trentotto anni, ventiquattro ore al giorno, sino alla morte della sua eccentrica proprietaria nel 1922. Avendo perduto in giovane età sia il marito che l’unica figlioletta, Sarah Winchester si convinse che la sua famiglia fosse maledetta per via di tutte le morti causate dalle armi Winchester. Guidata dagli spiriti nella progettazione della casa, Sarah disegnò porte che davano sul nulla, scale che portavano a un soffitto, finestre che si affacciavano su muri, tutto con l’ossessiva presenza del numero 13 e altre stranezze. Che si creda ai fantasmi o meno, sono numerose le testimonianze di chi ha visto o percepito qualcosa di soprannaturale nella gigantesca abitazione, ed era inevitabile che la singolare vicenda venisse trasposta in un film dell’orrore (dopo essere già stata narrata da Lilian Gish in un documentario del 1963 e da un b-movie nel 2009).

È probabile che senza la presenza di richiamo e infallibile qualità di un’attrice come Helen Mirren La vedova Winchester sarebbe finito nella nutrita schiera di film horror mediocri e dimenticabili, nonostante l’innegabile attrattiva e stravaganza del soggetto. Fortunatamente, pur senza essere una pellicola sublime, il risultato è accattivante e ben recitato; è una storia di fantasmi con tutti gli elementi del caso e sebbene non brilli per originalità, riesce bene nel meccanismo dello spavento, talvolta raggiunto con una buona costruzione e una massiccia dose di suspense – come la sequenza della prima “apparizione” al dottor Prince allo specchio della toeletta.

Intelligente l’inserimento del personaggio (fittizio) di Prince, testimone neutrale dallo stato mentale già alterato per via dell’abuso di laudano, dal quale punto di vista il film è narrato, e il suo confronto con la vedova, eccentrica ma incrollabile nelle sue convinzioni, tutt’altro che pazza.

La fotografia cupa con accenni di colori innaturali che richiamano le fotografie colorate dell’epoca vittoriana rende il film visivamente intrigante, con inquietanti giochi di luci e ombre negli infiniti corridoi e stanze della grande magione. Il film, coproduzione americana e australiana, non è stato girato nella vera Winchester House, bensì a Melbourne, tra ricostruzioni in studio e riprese in edifici antichi modificati in digitale.

Helen Mirren dimostra ancora una volta la propria versatilità attoriale, dando vita alla torva e tormentata Sarah Winchester (il velo nero però è un po’ eccessivo…) in una performance mai sopra le righe. Bravi i comprimari, soprattutto l’australiano Jason Clarke che interpreta l’annebbiato dottor Prince. Nel cast anche Sarah Snook e il piccolo Finn Scicluna-O’Prey nei panni della nipote di Sarah e il suo figlioletto.

Una ghost story come tante, con in più l’interesse che scaturisce da una storia vera, ottime interpretazioni e un’atmosfera sinistra che piacerà agli amanti di storie di fantasmi.

 

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Articolo pubblicato il 13/03/2018