Il cavallo di Troia dello IUS CULTURAE
Foto tratta da un servizio RAI

Il 3 ottobre riprenderà alla Camera l’esame del testo, da ius soli a ius culturae

Si torna a parlare di cittadinanza agli stranieri, nello specifico di ius culturae, il meccanismo che permetterà di diventare italiani se il minore straniero ha frequentato un ciclo scolastico minimo di cinque anni in Italia. 

PD e M5S hanno trovato un’intesa, e il 3 ottobre prossimo riprenderà alla Camera l’esame del testo, con prima firmataria Laura Boldrini (a volte ritornano, purtroppo).

Questa è l’importante priorità socio-politica del nuovo governo di sinistra PD-LEU-Boldrini (con il M5S complice), ossia la nuova proposta di ius soli, anche se declinata nella forma diversa dello ius culturae.

Che altro non sarebbe che il cavallo di Troia per estendere poi la cittadinanza a genitori, fratelli e sorelle che non hanno completato nessun percorso scolastico, in modo da avere così milioni di nuovi finti italiani, ossia facendo diventare italiani milioni di immigrati che dell’Italia non hanno nessuna conoscenza e nessun amor patrio.

Una mossa che ha una sola semplice finalità, comprensibile a tutti, cioè avere milioni di nuovi elettori per il PD, che alle urne non può più sperare nel voto degli italiani.

Questa è una legge che non serve, visto che mediamente in Italia vengono già concesse 200mila nuove cittadinanze all’anno, grazie alla legge 91 del 1992, che così recita: "Chi è nato in Italia da genitori stranieri può diventare cittadino italiano al compimento dei 18 anni, a condizione che abbia mantenuto costantemente la residenza in Italia dalla nascita".

In realtà, ai signori del PD non servono nuovi cittadini, ma nuovi elettori.

Purtroppo, ci aveva visto giusto la compianta Oriana Fallaci quando in tempi non sospetti ci avvisava sul piano dell’elite mondiale di cambiare e ribaltare la nostra società europea e il nostro modo di vivere attraverso l’immigrazione clandestina, mutata ormai in invasione pianificata e organizzata.

Tanto per dare informazione ai lettori, si sappia che nel Regno Unito, dove si è cercata la via del multiculturalismo, il 60% dei musulmani inglesi non si considerano britannici.

In Francia, dove si è provata la via dell’integrazione, il 70% dei musulmani residenti preferisce il Corano alla Costituzione. 

Per essere cittadini italiani, non basta aver fatto cinque anni di scuola in Italia. Sono altri i requisiti indispensabili.

Conoscenza della storia e della lingua del proprio paese, amor patrio, rispetto delle leggi e delle tradizioni occidentali, partecipazione alla crescita sociale, civile ed economica dell'Italia.

Ma ancora una volta la sinistra del nostro paese sta dimostrando di preferire gli stranieri agli italiani.

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Articolo pubblicato il 30/09/2019