Politica. Dai galantuomini ai quaquaraqua

In mezzo: uomini, mezz'uomini, ominicchi.

Abbiamo appena descritto e commentato una delle pagine più squalide e  penose della permanenza di Giuseppe Conte  a Palazzo Chigi con il seguito dei suoi reggicoda di diverso folclore e vacuità. Molti di noi, passando gli anni, abbiamo vissuto le vicende storiche e politiche del nostro Paese.

Indipendentemente dalle convinzioni e le appartenenze politiche, tutti abbiamo facoltà di individuare  le presenze che appartengono a quelle categorie citate nel sottotitolo. Quelle identificate dal grande Sciascia e ampiamente citate da Indro Montanelli.

Fra i vari dizionari consultati il significato di quaquaraqua può significar “chiacchierone”, oppure “buono a nulla”, oppure “scarsamente affidabile”. Chi ha ragione? Sicuramente ricorda il verso delle oche. Di sicuro “individuo senza spina dorsale, inutile, inconcludente”.

Il ricordo di quando le cose andavano in modo diverso e soprattutto gli Uomini si comportavano da tali, ci riporta al ricordo di Alfredo Biondi, recentemente scomparso. Sempre convinto delle proprie idee. Dotato di un equilibrio non comune. Ultimo “leone liberale”.

Alfredo Biondi, uomo giusto di  una giustizia giusta, illuminato, garantista, fu Ministro della Giustizia nel primo Governo Berlusconi, che nel 1994 seppe opporsi alla deriva illiberale, autoritaria e giustizialista di Mani Pulite. Un grande professionista, un ottimo giurista.

Messo all’indice da una sinistra che intravide nell’orda giustizialista il suo nuovo futuro. E oggi che il futuro di allora è il presente che  conosciamo, possiamo ben dirlo.

Un uomo che ha ottenuto il rispetto di tutte le forze politiche anche avversarie.

E insieme a lui tanti altri. Non solo liberali ma anche repubblicani e socialisti illuminati. Non vorrei fare i nomi di tutti per timore di dimenticarne qualcuno.

Ma Giuliano Urbani e Antonio Martino, che si definisce “semplicemente liberale” li devo citare. Chissà perché hanno mollato… forse per l’incedere dell’età..

Oggi il Guardiasigilli è tal Alfonso Bonafede, da Mazara del Vallo, che tanto in buona fede non deve essere per averne combinate di cotte e di crude. Dal viavai di mafiosi dalle patrie galere alle varie gaffe volute o involontarie. Non lo sapremo mai. E gli altri, purtroppo non sono da meno. Che tristezza!

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Articolo pubblicato il 17/07/2020