I contributi a pioggia che incentivano il parassitismo sociale
Gentile Direttore,
lo ‘scandalismo’ per il ‘bonus’ legittimamamente richiesto da 5 parlamentari per l’incidenza Covid19 sulla loro attività professionale mi pare un’ulteriore ipocrisia politica.
Nessuno si scandalizza però dei numerosi Ministri e viceMinistri di provata incompetenza e incapacità per i danni che hanno determinato e stanno irreversibilmente arrecandoci col loro operato sperperando ingenti risorse.
Con i contributi a pioggia si incentiva il parassitismo sociale ben descritto dal professor Ricolfi e chi sta diseducando gli Italiani rispetto alla pratica dei rispettivi Doveri è proprio il nostro Governo.
Cinque Parlamentari si sono appropriati ‘legittimamente’ e ‘una tantum’ di 600 €.
Chi avrà il coraggio di chiedere il risarcimento ai Governanti per le centinaia di milioni di € sperperati nell’esercizio delle loro funzioni?
Cordiali saluti.
GianFranco Billotti
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Egregio lettore,
commentare la notizia che tale è in "virtù" della dovuta corretta informazione rende ancor più ampio il solco che si sta delineando fra il popolo contribuente e quello costituito dagli "addetti ai lavori governativi della nazione".
Anche in questa occasione, che definirei grottesca, hanno ampiamente dimostrato come chi naviga fra le onde del potere perda, spesso l'orientamento nonostante l'immutato e ed immutabile riferimento stellare (il numero di esse non conta).
Il caso ultimo che Lei cita ha inoltre evidenziato come il clientelismo la faccia sempre da padrone; infatti solo tre dei cinque parlamentari ne hanno potuto usufruire e non desidero scendere nei particolari anche perchè è sufficiente il disgusto provato per la semplice richiesta dei famosi "600 euro".
Sui danni prodotti da chi "amministra" la "Res Publica" essi sono la diretta conseguenza dell'ultima espressione elettorale nazionale che ha scaturito l'elezione dei designati dalle segreterie di partito piuttosto che di candidati scelti democraticamente dal popolo.
E quindi non ci si deve stupire della più volte constatata ineguatezza dei soggetti preposti ai vari dicasteri; il fatto è che a pagare è sempre "Pantalone" e la storia conferma questa preoccupante realtà.
Infine non penso che occorra un atto di coraggio per chiedere ai colpevoli il maltolto, bensì una riforma sostanziale e radicale di un sistema, elettorale e non soltanto, che fa acqua da tutte le perti mettendo in pericolo, ahinoi, quei naviganti di cui abbiamo detto poche righe più su.
Per intanto prepariamoci ad assistere a breve alla pluriespressione di voto che, temo, lascerà il tempo che trova, Referendum compreso.
Civico20 News
Il Direttore responsabile
Massimo Calleri
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Articolo pubblicato il 13/08/2020