Qualunquemente....

Fondamentale la presa di coscienza verso i valori che sono alla base della crescita morale e non soltanto economica

Gentile Direttore,

credo che il dilemma referendario sul taglio dei Parlamentari, posto tardivamente in dubbio da ‘costituzionalisti’ e ‘vecchi saggi’ non ci eviterà un ulteriore scempio istituzionale.  La vittoria del SI, che credo inevitabile per le ambiguità populiste dei Partiti che hanno giulivamente approvato la norma, avrà comunque un effetto benefico: decimare gli Incompetenti, presuntuosi e strapagati, che sono finora stati votati ingenuamente dagli Elettori, comunque soggetti alle prepotenze della Casta.

Finora. Perché forse se si darà ulteriore occasione a Casaleggio & C. di irretire i 5stelle accreditando risibili sondaggi come fossero dei plebisciti, la Partitocrazia SpA continuerà col saccheggio della Democrazia, concetto di cui hanno sempre furbescamente abusato per occupare tutte le poltrone disponibili.

Una seria riforma democratica si potrebbe avere se, nel rispetto della volontà popolare, venissero assegnate le poltrone in relazione all’effettivo numero dei voti: se vota il 60% degli Italiani, si assegna solo il 60% dei seggi: gli altri sono degli Abusivi. Se quei candidati insediati in soprannumero avessero Dignità dovrebbero rifiutarsi di occupare arbitrariamente le poltrone.

Si avrebbe anche un buon risparmio ma soprattutto si eviterebbe l’abuso di Potere dei Partiti. Tutti e indistintamente.

E’ un’Utopia?

Certamente la sceneggiata moralista sui ‘bonus’ da 600 € incassati furbescamente, ma legittimamente, da 5 Parlamentari è emblema dell’Ipocrisia politico-istituzionale del nostro amato Paese.

E questo non fa ben sperare.

Che ne pensa?

Cordialità. GianFranco Billotti

 

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Carissimo lettore,

a mio parere la riduzione dei parlamentari non risolve il problema poiché da cambiare è il sistema che attribuisce alle segreterie dei partiti la nomina dei candidati i quali, per la maggior parte, sono illustri sconosciuti che si ritrovano a far parte dei vari schieramenti “Yes man”.

Il suo acuto riferimento alla Casaleggio & C. fa parte del gioco dei poteri che fa perno sulla “cultura politica” delle masse per cui non c’è da stupirsi più di tanto.

Per ciò che riguarda la percentuale degli eletti in base ai partecipanti al voto in effetti è ciò che già avviene; il problema è l’affluenza ai seggi che determina il quorum per cui mi sento di ripetere, come ho sempre sostenuto, che il voto è un dovere e non una facoltà.

I falsi paraventi con cui molti, anzi troppi, si nascondono adducendo discutibili giustificazioni quali il fatto di non riconoscersi in alcuna formazione sono il vero male che falsa le proporzioni, anche quelle di protesta che devono essere in qualche modo testimoniate e la scheda elettorale è il sistema unico ed irrevocabile.

Il prossimo Referendum, tuttavia, non è condizionato dalle presenze al voto per cui si rischia nuovamente di dover dipendere dalle minoranze pilotate dai partiti pronti ad allearsi pur di non perdere il potere.

Del "Bonus" cui Lei fa cenno mi stupisco del numero esiguo di parlamentari che ne ha fatto richiesta ed in ciò sono volutamente provocatorio.

Per cui, mi creda, l’eventuale riduzione dei suddetti non porterà alcun miglioramento poiché i “superstiti” continueranno a rappresentare le scelte dei partiti cui, all’occasione, appartengono.

Soluzioni, a breve, non ne vedo; ciò che auspico per tutti gli italiani è la presa di coscienza verso i valori che sono alla base della crescita morale e non soltanto economica.

E mi riferisco all’istruzione, quella sana senza particolari "sussulti di colore" del corpo docente che deve essere arbitro della crescita insieme con la famiglia.

Già, la famiglia……

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Civico20 News     

       Il Direttore responsabile                                    

                Massimo Calleri       

 

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Articolo pubblicato il 14/09/2020