Gentile Direttore,

mi duole constatare che alla condanna per ‘falso in bilancio’ - reato che riguarda la trasparenza amministrativa di Torino - la sindaca si sia appagata con l’autosospensione dal M5S. 

Uno strano modo di considerare i Torinesi, i soli cui deve e dovrà rispondere.

L’autosospensione è solo un espediente di bassa Partitocrazia.

Cordiali saluti.

GianFranco Billotti

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Carissimo lettore

devo purtroppo constatare l'ennesimo "non finisce qui" che precede una ulteriore tappa giudiziaria la quale potrebbe annullare anche questa prima sentenza che, di fatto, conferma come la potenza di certi apparati riesca a modificare atti e sentenze che sui comuni umani mortali producono effetti devastanti.

Ma grave è soprattutto lo scaricabarile, e mi perdoni la volgarità, con cui i suddetti potenti riescono ad uscire dalle più intricate diatribe contabili usando la politica come scudo immunitario a difesa del proprio agire spesso superficiale e demandato, nelle responsabilità, a funzionari dello staff.

Il caso cui Lei fa riferimento è per lo meno imbarazzante anche perchè il reato supposto è uno dei più gravi e scalfisce in maniera determinante quel rapporto di fiducia che si instaura fra gli elettori ed i candidati eletti a tutela dei diritti che appartegono a tutti, come d'altronde i doveri.

Ma il dissertare con sottile filosofia non appartiene a chi vuole che gli avvenimenti appaiano sotto la giusta luce e, soprattutto, manifestino al popolo ciò che di cui si è reso indiretto colpevole a causa di scelte immaturamente scaturite per i più disparati motivi quali, uno per tutti, il desiderio di cambiamento più volte disatteso dal prosieguo governativo a tutti i livelli. 

Passerà, dunque, molta acqua sotto i ponti prima che si concretizzi una qualsiasi sentenza definitiva che giungerà, "id quod plerumque accidit", quando si saranno attenuati i rigurgiti di legittima indignazione: il tempo guarisce ogni male.

Cordialità.

       Civico20 News     

Il Direttore responsabile                                    

        Massimo Calleri