Covid: L’incubo AstraZeneca

Il blocco del vaccino in Olanda. A Genova deceduta un’insegnate inoculata il 22 marzo

Anche ieri è proseguita incessante la corsa alle vaccinazioni, seppur contrassegnata dalle carenze di vaccino in qualche regione o con le scorte al minimo presso qualche punto vaccinale.

Il Papa, nel messaggio di Pasqua trasmesso in mondovisione dalla Basilica di San Pietro, lancia un forte monito- denuncia esortando la Comunità internazionale a superare i ritardi nella distribuzione dei vaccini.  Ma non c’è pace per il vaccino AstraZeneca e la psicosi sta aumentando tra coloro, in particolare insegnanti ed infermieri, già obbligati a subire la vaccinazione.

Mentre l’Olanda, ove i timori sono più accentuati, sospende l’inoculazione del vaccino inglese, almeno fino al 7 aprile, per evitare di dover sprecare dosi dopo che sabato è stato deciso di limitare temporaneamente la vaccinazione agli ultra sessantenni, in Italia si registra un nuovo caso di trombosi.

Si tratta di una donna di 32 anni. vaccinata il 22 marzo con Astrazeneca e ricoverata nella Rianimazione dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, dopo essere stata soccorsa in casa per un quadro trombotico ed emorragico cerebrale. E' morta ieri per una emorragia cerebrale. Così ieri pomeriggio l'Ospedale ha comunicato che "è iniziata alle 9.44 l'osservazione di 6 ore per la conferma di stato di morte cerebrale per la paziente di 32 anni ricoverata presso la nostra Rianimazione".

Sabato lo stesso istituto aveva segnalato il caso "di quadro trombotico ed emorragico cerebrale riferito a una insegnante di 32 anni vaccinata presso la Asl di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca il 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile".

La direzione del Policlinico aveva ha attivato le previste segnalazioni nell'ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa. I familiari della insegnante genovese hanno acconsentito alla donazione degli organi dando dimostrazioni di altruismo, solidarietà e rispetto per la vita altrui.

Molti insegnanti, proprio a causa di AstraZeneca, stanno rifiutando il giogo dell’obbligatorietà del vaccino. Nel sondaggio della testata specializzata «Tecnica della scuola» sulla possibilità di un vaccino obbligatorio, 1.850 degli oltre 3 mila interpellati si dicono contrari e quasi 1.600 di quelli che si oppongono sono insegnanti. Situazione peggiore si registra tra gli infermieri e personale sanitario a contatto con i pazienti.

Ordine dei medici e sindacati degli infermieri, nelle scorse settimane avevano sollecitato il Governo ad assumere le misure perentorie, di cui all’art.4 del DL 1 aprile. A voce bassa, qualora le procedure previste nelle disposizioni repressive del governo trovassero pronta attuazione, gli stessi sindacati paventano la paralisi dell’assistenza, in modo particolare nelle RSA ove l’opposizione del personale al vaccino è corposa.

Sul percorso accidentato delle vaccinazioni, le regioni intanto insistono nel lanciare l’allarme sulla mancanza di scorte. L’obiettivo del commissario all’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, è quello di arrivare a 500 mila vaccini al giorno a fine aprile. E il ministro alla Salute, Roberto Speranza, pronostica che «entro fine estate verranno vaccinati tutti gli italiani che lo vorranno». Questi sono i proclami ufficiali, già oggetto di smentite negli ultimi mesi. Chissà se le previsioni verranno rispettate! intanto sabato è stato raggiunto il totale di 10.949.510 somministrazioni, su quasi 12 milioni e 900 mila di vaccini distribuiti.

A metà aprile, si dice, arriveranno in Italia le prime 400 mila dosi del vaccino Johnson & Johnson. Potrà essere iniettato senza limite di età ed è monodose per cui non ha bisogno del richiamo previsto invece per gli altri vaccini. Inoltre si conserva in un normale frigorifero per tre mesi, ed è efficace anche contro la variante inglese e brasiliana. Entro giugno arriveranno altri 7, 3 milioni di dosi e nel terzo trimestre altri 15,6 milioni, mentre i rimanenti 4 milioni dopo ottobre.

Per quanto concerne i dati quotidiani, la situazione diffusa ieri è la segunete:

“Sono 18.025 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 21.261.

Sono invece 326 le vittime in un giorno (sabato 376).

Sono stati effettuati 250.933 tamponi molecolari e antigenici. Sabato i test erano stati 359.214. Il tasso di positività è salito al 7,1%, sabato era al 5,9%.

Sono 3.703 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 11 unità rispetto a sabato nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 195 (sabato 234). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.432 persone, in calo di 57 unità rispetto a sabato.

Dall'inizio dell'emergenza, i guariti dal Covid o dimessi sfiorano quota tre milioni. Sono esattamente 2.988.199 (+13.511 nelle ultime 24 ore). In totale i casi da inizio epidemia sono 3.668.264, i morti 111.030. Gli attualmente positivi sono 569.035 (rispetto a sabato +4.180), in isolamento domiciliare ci sono 536.900 persone (+4.248).

Oltre a valutare le previsioni, rimaniamo ad osservare il vissuto di ogni giorno. Come promesso dal governo, ci attendiamo che nel corso del mese, la pressione mediatica e le risoluzioni governative tengano conto dei fallimenti collezionati, sino ad ora, senza che rilevanti vantaggi siano ricaduti sul Paese, da quanto disposto e provvedano in modo adeguato.

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Articolo pubblicato il 05/04/2021