La «Torino noir» vista e narrata da Milo Julini

La donna che si trasforma in poliziotto

La Stampa del 10 marzo 1951 ci narra questa inusuale avventura di una moglie torinese:

 

Una donna si è trasformata in poliziotto ed è riuscita a far arrestare un ricercato per truffa ed altri reati.

Tempo fa, l’operaio Pietro Fugalli, di 35 anni, addetto a dei lavori in una fognatura di corso Vercelli, prima di scendere nel tombino aveva lasciato, sotto un portone, il suo ciclomotore la giacca di cuoio ed una sciarpa.

Quando risaliva aveva la sgradita sorpresa di constatare che un ignoto ladro gli aveva portato via il tutto.

Nella Torino del 1951 il furto di una giacca di cuoio e di una sciarpa può rappresentare un sensibile danno per il bilancio familiare di un modesto operaio. Il furto di un ciclomotore, mezzo di locomozione necessario per raggiungere i luoghi di lavoro, può risultare addirittura drammatico. È di alcuni anni prima il film di Vittorio De Sica intitolato Ladri di biciclette (1948) che narra le tristi vicissitudini di un pover’uomo che nella Roma del secondo dopoguerra viene derubato della bicicletta, indispensabile per il suo mestiere di incollare i manifesti sui muri.

La storia così prosegue:

 

Ieri sua moglie, di nome Marisa, transitava in bicicletta in via Bologna quando scorgeva, a poca distanza, un tizio che sulle spalle aveva una giacca di cuoio ed al collo una sciarpa perfettamente uguale a quella che era stata rubata al marito.

Scendeva dalla bicicletta e si avvicinava all’individuo:

«Dove ha preso questa sciarpa», chiedeva.

«L’ho comprata», rispondeva l’altro.

La donna non si lasciava convincere, afferrava l’indumento e glielo strappava dal collo.

Alle proteste del tizio la donna lo invitava a seguirlo al vicino Commissariato.

L’uomo si diceva dispostissimo inquantoché non aveva nulla a temere.

Quando i due giungevano al vicino mercato, lui, approfittando della folla, con uno scatto si dava alla fuga.

La Fugalli si metteva ad urlare con quanto fiato aveva in gola: «Al ladro!».

Un vigile urbano e tre o quattro animosi si lanciarono all’inseguimento.

Il fuggiasco inciampava in un cesto di mele, cadeva a terra e veniva acciuffato e questa volta accompagnato al Commissariato Barriera di Milano, senza speranza di fuga.

Davanti al commissario, l’individuo, che è risultato essere Renzo Marchisio di 31 anni, senza fissa dimora, continuava a negare asserendo di aver comperato la giacca di cuoio e la sciarpa in un banchetto al Balon (*).

Però il commissario volle dare uno sguardo se caso mai vi fossero sul suo conto delle pendenze, infatti il Marchisio risultava ricercato per truffe ed altro, ragione per cui veniva associato alle carceri.

 

In questo caso, proposto dal quotidiano torinese, si concentra l’attenzione sull’azione della moglie del derubato, che è riuscita a recuperare almeno una parte della refurtiva.

Non ci soffermeremo sul personaggio di Marchisio, che rientra a buon diritto nella categoria dei “ladri sfortunati”, ben noti alla “Giustizia che diverte”.

Preferisco spendere qualche parola sulla tematica della donna poliziotto o donna investigatrice.

Me ne sono occupato nell’ormai lontano 2003 con la mostra GIALLO IN ROSA. La donna investigatrice tra letteratura e realtà, organizzata dalle Biblioteche Civiche di Torino e curata, oltre che da me, da Patrizia Bonino, Rossana Morra, Angelo Toppino, Riccardo Toppino, dal 26 febbraio al 7 marzo 2003 presso la Biblioteca Civica Alberto Geisser.

Per quanto riguarda gli aspetti letterari, erano stati considerati i personaggi letterari di donne che svolgevano a vario titolo attività di investigatrici, come dilettanti, giornaliste, poliziotte private, appartenenti a forze di Polizia, protagoniste di libri scritti da autrici donne.

La capofila è Miss Marple, creata da Agatha Christie, la regina del poliziesco, nel 1930: questo personaggio di detective donna è universalmente noto.

Può essere curioso ricordare che è la donna investigatrice come protagonista di una storia è nata prima rispetto al ruolo maschile. Ne è infatti considerato come primo esempio La signorina Scudéry, eroina del racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann La signorina Scudéry. Una storia dell'epoca di Luigi XIV, compreso nella raccolta I confratelli di Serapione, apparsa tra il 1819 e il 1821 in quattro volumi. Monsieur Dupin di Edgar Allan Poe, considerato il primo detective della storia del poliziesco, ha esordito nel 1841 col racconto I delitti della Rue Morgue.

Per quanto riguarda la donna investigatrice nella realtà, si era parlato del Corpo di Polizia femminile italiano composto da personale femminile e incaricato della protezione della donna e della tutela dei minori. Istituito nel dicembre 1959, entrato in funzione il 1º marzo 1961, era interamente composto da elementi femminili, ispettrici e assistenti. È stato soppresso con la legge n. 121/1981 sul Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e il personale integrato nella Polizia di Stato.

 

(*) Nel 1951 lo storico mercato delle pulci di Borgo Dora non aveva certo le attuali caratteristiche di elegante mercatino dell’antiquariato, del vintage e del collezionismo ed era quasi scontato che vi venissero venduti anche oggetti di furtiva provenienza.

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Articolo pubblicato il 24/08/2021