Covid: Draghi sta per decidere la proroga dello "Stato di emergenza fino al 31 marzo"

Cosa succederà dopo il 15 dicembre?

La ridda di voci e supposizioni sulla durata dello stato di Emergenza, in scadenza il 31 dicembre, pare volgere verso una decisione. Potrebbe essere prorogato di altri tre mesi, fino al 31 marzo. Secondo fonti di governo, il premier Mario Draghi avrebbe preso questa decisione per affrontare la nuova ondata della pandemia e la diffusione della variante Omicron.

Oggi o al massimo entro la settimana, dovrebbe tenersi un Consiglio dei Ministri per decidere sul provvedimento e varare un nuovo decreto per estendere la cornice normativa all’interno della quale dichiarare lo stato di eccezione per contrastare la pandemia.

L’attuale stato di emergenza, varato con la legge del Governo Conte 2, in scadenza il 31 dicembre, è valido fino al 31 gennaio. Per estenderlo servirà una nuova legge. L’ipotesi sarebbe quella di estendere la validità del decreto in questione anche fino a giugno 2022. Ma nulla è ancora deciso, perché la proroga potrebbe spaccare la maggioranza di governo con ripercussioni inevitabili sull’elezione del presidente della Repubblica.

La decisione finale spetterà comunque al Consiglio dei ministri. Qual è il borsino dei partiti?

Enrico Letta è pronto a dare il suo ok: "Dobbiamo tenere la guardia alta, la proroga dello stato di emergenza è necessaria per evitare di trovarci come l'Olanda, l'Austria o la Germania e il Governo deve annunciarla rapidamente. I nostri dati sui contagi sono di tenuta, ma di crescita".

Anche Forza Italia, Italia viva e Movimento 5 stelle sembrano propensi a votare a favore. "La scienza deve fare delle proposte serie, poi la politica deve assumersi delle responsabilità. Ma la scienza dica in maniera chiara cosa decide di fare. Lo stato di emergenza non è di destra nè di sinistra. Andiamo avanti con regole, adottiamo tutti gli strumenti utili per evitare la diffusione della pandemia", così Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.

Matteo Salvini si è detto dubbioso sulla proroga dello stato di emergenza: "Aspettiamo i dati siamo al 13 dicembre, aspettiamo di confrontarci, non do giudizi ideologici a priori, io sono assolutamente fiducioso e ottimista". Nei giorni scorsi il leader della Lega ha sottolineato che "gli italiani stanno rispettando le regole, si stanno sacrificando, si stanno vaccinando. Più rispettosi di così è impossibile, e contiamo che il peggio sia alle spalle".

È contrario Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia ma anche presidente della conferenza delle Regioni: "Non è necessario. Abbiamo la possibilità di legiferare anche con decreti d'urgenza su temi specifici e su questo si può lavorare: se servono delle misure ad hoc - personale sanitario aggiuntivo con gli specializzandi o sostegni per le Rsa - possiamo prendere dei provvedimenti mirati svincolati dallo stato di emergenza".

Anche la scienza sembra essere divisa su questo tema. "Prorogare lo stato di emergenza? Dipende a che cosa serve. Io penso che uno stato di emergenza che dura 2 anni non è più uno stato di emergenza. Diventa uno stato di continuità. Lo dico sinceramente: significa che abbiamo una classe politica, e ci metto sia maggioranza che opposizione, che non ha trovato una soluzione di normalità", dichiara Andrea Crisanti.

Dubbiosa sulla proroga anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano: "Ritengo che in questo momento non ci siano le condizioni sanitarie per uno stato di emergenza. Abbiamo imparato a gestire la pandemia di Covid-19, abbiamo vaccini efficaci e stiamo per avere ottime terapie. Quindi non c'è un'emergenza, ma c'è la necessità di una buona continua gestione. Questo, lo ribadisco, parlando dal punto di vista sanitario".

Di diverso avviso Matteo Bassetti: "La situazione epidemiologica non è delle migliori per cui, se lo stato di emergenza vuol dire che è più facile assumere medici o mantenere una struttura commissariale di cui abbiamo un grande bisogno, penso sia meglio mantenerlo. Abbiamo ancora da fare, ci sono le terze dosi da portare avanti in velocità per una buona parte degli italiani".

il governo dovrà occuparsi anche di un’altra incognita che scatterà mercoledì 15 dicembre: l’estensione del vaccino obbligatorio per forze dell'ordine esercito, amministrativi della sanità e personale scolastico. 

Quasi un milione di lavoratori pubblici e privati rischiano di starsene a casa, in una sorta di “sciopero” personale, privando di fatto il Paese di servizi essenziali come scuola, sicurezza e salute. Per non dimenticare l’obbligo vaccinale per medici e infermieri che in un momento difficile, con le numerose sospensioni dei non vaccinati effettuate, anche di coloro che presentano impedimenti sanitari non riconosciuti dalle Regioni, ha privato di risorse essenziali i reparti ospedalieri e la diagnostica. Si tace purtroppo sull’elevato numero di decessi tra i malati, non diagnosticati o curati, morti in conseguenza di patologie che nulla hanno da spartire con il Covid.

Il Governo sarà in grado di reggere la sfida tanto è ancora vasta la schiera di chi è disposto a rinunciare a lavoro e stipendio, oltre alla vita sociale?

Il decreto del Natale scorso, fissava il termine delle sospensioni dal servizio, future e in atto, a “non oltre sei mesi”. Allora si sperava che nel frattempo  il virus regredisse, senza bisogno di imporre l’obbligo a tutti senza distinzione. Con i provvedimenti intervenuti in corso d’anno, quali decisioni potrà assumere il governo e come reagiranno i sospesi, tra cui numeri rilevanti tra le Forze dell’Ordine?  

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Articolo pubblicato il 14/12/2021