L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Malanno (in omicronomio)

Per me, nel mio piccolo, un avariato, demenziale inizio del 2022! “Esodato” del green-pass, eccomi in coda coi no-vax per il tampone: decoronavirato e mazzuolato... (Lettera-aperta al neo-Presidente)

Nel mio piccolo, un assurdo inizio del 2022! (A conferma dell’ottimismo retrospettivo: il 21 non era poi così da disprezzare…) In proposito, riporto qui di seguito la lettera-aperta che, in veste di insignificante cittadino qualunque, indirizzo al/alla Capo/Capa-dello-Stato in pectore & Soci.

 

 

Preclaro/a Presidente della Repubblica dello Stivale,

Iperleader Supermario,

Onorevoli Parlamentari riuniti di Camera e Senato,

Illustrissimi Governanti nazionali e regionali,

Speranzosi Ministri ed Assessori,

Alti Papaveri e paperelle belle dei massimi Consigli Tecnico-Scientifici,

Prodigo general Figliolo coll’alpina penna-d’oca in testa,

Grand’Ufficiali e lupi-mannari,

Vostre incommensurabili Eccellenze,

Emeriti Espertoni, infallibili e inappellabili, onniscienti e onnipresenti,

 

Vi scrivo questa missiva mentre – per la seconda volta, dopo la prenotazione – sto qua in coda coi no-vax, al freddo-becco della merla, sul marciapiedi della farmacia, in attesa del tampone rapido (e inaffidabile: a quali sciacalleschi furfantelli profittatori-di-guerra stiamo rimpinguando le tasche?), per poter visitare la mamma in RSA, io che credo saldamente nelle magnifiche sorti progressive della medicina e dunque nel siero anti-covid, di cui già mi son lasciato volentieri inoculare un paio di dosi.

 

Come mai? Cos’è andato storto?

 

In merito al certificato-verde “rafforzato”, risulto tra gli “esodati” (una categoria che, a quanto pare, i fenomenali esecutivi d’emergenza, provvidenziali salvatori-della-patria, per distrazione, inettitudine o albagia, ridendo e scherzando, o piagnucolando e sfottendo, creano in sovrabbondanza): ne hanno ex abrupto abbreviata la validità a sei mesi, senza fissarci l’appuntamento in tempo utile per adempiere all’obbligo di siringarci, costringendoci a sfondarci le narici coi summenzionati test rinofaringei “calmierati”, pagati di tasca nostra a quindici euro a botta, ove non agogniamo perdere intere giornate, talora vanamente, in fantomatici hub o drive-infree” dall’accattivante sounding anglofono, sempre lungamente esauriti. Eccoci scornati e mazzuolati!

 

Restituiteci i soldi spesi e le ore sprecate!

 

Seriamente, immagino che adesso siate troppo occupati in intrallazzi e giochini di Palazzo, lì a Montecitorio, col nobile scopo di trovare un nuovo degno inquilino del Quirinale, il giusto confratello filomassonico da piazzare sul trono del Papa-Re, che sia l’arcoreo Cavaliere ringalluzzito, magari un po’ rinc…itrullito, il Dragone osannato e temuto, ovvero la raddoppiata pazza-idea Mattarella, Mattarella bis (ad te clamamus, ad te suspiramus, gementes et flentes in hac lacrimarum valle!), oppure Gargamella, o la mucca Carolina, per pensare un momento a un’anziana invalida, non autosufficiente, completamente cieca e quasi sordomuta, ricoverata in un ospizio, cui i sacrosantissimi protocolli di sicurezza (in)sanitaria concedono di ricevere i figli (entrambi ovviamente col richiamo della pozione in vena e mascherati con ffp2 sul muso) ad almeno due metri di distanza, vietando ogni contatto fisico, non una carezza, non un abbraccio, non il gesto di sporgerle un succo-di-frutta, confezionato nel bricco di tetrapak, con cannuccia plastificata singola…: per parafrasare Primo Levi, considerate se questa è una donna. Inumano (collocate l’accento sulla sillaba che preferite). Forse non s’infetta, ma muore dentro.

 

Fuori dalla folle folla, un omicronomio o micromicronomio, o necromicronologio.

 

Insomma, godute demenzialmente le Feste in compagnia della recente avariata variante sudafricana – auspicabilmente attenuata – del pandemoniaco virus mandarino di Wuhan, ben contento di gioire e ballare allegramente insieme a noi, tra trenini musicali e cenoni pantagruelici, abbiamo sognato di vivere in un Paese semicivile. La mattina ci siam svegliati in Italietta.

 

Discordialmente,

Enrico S. Laterza

 

 

P.S.)

 

Trascorse circa sei settimane, arriva – da me personalmente richiesta sulla piattaforma webete ad hoc – la tardiva data di convocazione al poliambulatorio, per l’iniezione booster intercooler (rigorosamente espressa in termini linguistici pseudo-inglesi, per stupire, obnubilare e tranquillizzare il popolino-bovino): nell’immane mandria o gregge da re-immunizzare, che si beve bufale irretenti sui social, terrorizzandosi da sé, mi sento mestamente lieto e, nelle more, con un occhio al tabellone elettronico, che indica un numero assai distante da quello attribuitomi, coll’altro sbircio di sfuggita il foglietto d’assunzione-di-responsabilità e d’avvertenza, pietosamente “bugiardina”, sui rarissimi “danni collaterali” del miracoloso comirnaty Pfizer (carta-igienica da buttare nella tazza del wc, evidentemente, perché mi hanno invece propinato l’equipollente prodotto Moderna, probabilmente di prossima scadenza…); nel pomeriggio, giunge il turno e torno “regolare”, grazie all’aghetto indolore, finalmente.

 

Però la sera stessa e per l’intera nottataahiahiahi! - mi sembra d’avere i postumi d’un violento pestaggio da parte di una banda d’accaniti bulli, o bulldozer schiacciasassi, pazienza!...

 

Malanimo da malanno.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/01/2022