Perovskite, la benzina del futuro.

650 Km in elettrico e ricarica in 15 minuti.

Ormai è questione di poco. Le batterie al silicio potrebbero avere vita sempre più breve. La QuantumScape, società americana con sede nella famosa Silicon Valley, sta portando a termine gli studi sull’utilizzo della Perovskite, cristallo opaco e composto da ossidi di titanio e carbonio e con la capacità di assorbire la luce solare  trasformandola in energia. Per rendere questo minerale adattabile all’uso richiesto devono essere aggiunti altri componenti da renderlo più duttile allo scopo.

Oltre alle caratteristiche peculiari di enormi benefici prodotte dalla Perovskite vi sono delle piccole difficoltà. Una tra tutte è il fatto che contiene una quantità di piombo la quale dovrà essere in qualche modo gestita. A parte questo particolare, superabile in vista dei vantaggi potenziali, dalle proiezioni e i test fino ad ora effettuati, si potrebbero creare batterie di questo tipo, molto più ecologiche ed ecosostenibili del silicio, in grado di far percorrere una distanza media di 650 Km donando una autonomia notevole alle auto elettriche. Altro vantaggio, oltre alla sua performance di percorrenza, risultano essere i tempi di ricarica. In pochi minuti, circa 15, è possibile ricaricarla e avere nuovamente 650 km di autonomia. La Perovskite si colloca dunque come punto di svolta nel mondo della transizione elettrica per l’automotive.

Secondo le previsioni dei ricercatori, i primi motori alimentati con la Perovskite, a marca Volkswagen, si potranno vedere circolare nel 2024. Questa è una bella notizia per molti. Tuttavia esistono tre fattori da considerare.

Come reperire abbastanza Perovskite per alimentari milioni di veicoli? Si abbatteranno montagne intere per estrarla?

Seconda questione, diciamo geopolitica, è che la Perovskite si trova in grosse quantità in Russia. Si lascerà diventare la Russia il maggiore esportatore e produttore di batterie solide di questo tipo?

Terza questione: considerando che questa batteria si ricarica con il sole, I detentori delle colonnine erogatrici di energia elettrica, quanto boicotteranno la messa sul mercato di auto così alimentate? Gli interessi economici, si sa, possono andare oltre ai bisogni del pianeta. Mentalmente si tende ad accettare un vantaggio immediato piuttosto che un vantaggio futuro. Sicuramente, come dicevano i romani: ai posteri l’ardua sentenza.

Una cosa è certa: il mondo, con questa scoperta potrebbe davvero cambiare. In meglio. Meno inquinamento, meno effetto serra, più aria pulita da respirare.  

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 30/06/2022