Roma. “l’ossicombustione” è il new deal di Grillo, Conte e Raggi per eliminare i rifiuti

Il confronto con le capitali europee è agghiacciante

Prosegue lo sfarinamento dei grillini. Il periodare di Conte, da disadorno appare sempre più farneticamente confuso, mentre parla del nulla.

 

Emerge con maggior veemenza la sua vendetta personale nei confronti di Draghi, reo, secondo lui, di avergli soffiato il posto. Di politica non c’è nulla!

 

Si confonde il ruolo e le responsabilità pubbliche, la legittima contrapposizione democratica e dialettica, con la bile, propria dei meschini.

Si attende il fatidico mercoledì.

 

Poiché il lodo del contendere contemplava anche il termovalorizzatore di Roma, idoneo per togliere pattume e cinghiali dalla strade della capitale, andiamo a scovare l’alternativa  presentata come ultimativa dal M5S, ma bocciata  dagli esperti del governo.

“Ossicombustione”. E’ la nuova frontiera per il trattamento dei rifiuti urbani a Roma, proposta dal garante Beppe Grillo, dal presidente Giuseppe Conte e dalla consigliere comunale Virginia Raggi.

 

La ossicombustione è, comunque, un processo che brucia i rifiuti utilizzando l’ossigeno invece dell’aria, come nei classici termovalorizzatori.

E’ questa la nuova tecnologia paventata dal M5S. Al che sorge spontanea la domanda: perché non è stata adottata durante la sindacatura della Raggi e del premierato di Conte?

 

La risposta è semplice: questo tipo di impianti è in fase sperimentale e la produzione di energia dai rifiuti è minore rispetto a quella del termovalorizzatore. Inoltre, per l’Enea, “La separazione criogenica per la produzione di ossigeno è un processo costoso e l’utilizzo dell’ossicombustione in impianti di generazione elettrica è stato testato solo su impianti di piccola scala”.

 

Un impianto di ossicombustione realizzato in Puglia brucia solo 10 tonnellate al giorno, mentre Roma produce 2.600 tonnellate di indifferenziata al giorno da trattare. La proposta di un impianto maggiore è stata bocciata dagli stessi esponenti pugliesi del M5S che hanno bollato l’iniziativa “come insostenibile sotto l’aspetto ambientale ed economico”.

Sul fronte rifiuti, come si comportano le altre capitali europee? Vediamo questo schema (dati 2020).

 

1. Roma.

a) incenerimento con recupero energetico: 16%;

b) riciclo e compostaggio: 43%;

c) discarica: 30%.

 

2. Berlino.

a) incenerimento con recupero energetico: 40%;

b) riciclo e compostaggio: 34%;

c) discarica: quota residuale.

 

3. Parigi

a) incenerimento con recupero energetico: 68%;

b) riciclo e compostaggio 22%;

c) discarica: 8%.

 

4. Londra

a) incenerimento con recupero energetico 53%;

b) riciclo e compostaggio 30%;

c) discarica:13%.

 

Le maggiori capitali europee termovalorizzano i rifiuti con recupero energetico (elettricità e calore). In Italia, il presidente del M5S, Giuseppe Conte, apre la crisi di governo per la proposta di costruire il termovalorizzatore romano.

 

Insomma, la polemica sul termovalorizzatore a Roma è solo fuffa, ha motivi elettoralistici e dimostra l’incapacità del M5S di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini.

 

Tutto questo durante una crisi economica, energetica, sanitaria e una guerra in corso. Sarebbe il caso di occuparsi dei cittadini piuttosto che dei voti alle prossime elezioni, ma le sconcezze dei grillini negli enti locali portano già la firma delle sindache Raggi e Appendino. Ora si aggrega Conte.

 

Non è mai troppo tardi!

 

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Articolo pubblicato il 19/07/2022