Il Governo approva all’unanimità il ddl sull’Autonomia differenzia

Meloni: "Puntiamo a costruire l’Italia più unita". Calderoli: "Giorno storico. Ok a legge entro il 2023"

Nella tarda serata di giovedì, il Consiglio dei Ministri ha approvato all'unanimità il ddl Calderoli sull'autonomia differenziata. Dopo il voto è scattato l'applauso, riferiscono alcuni presenti alla riunione.

Di Autonomia se ne parla da circa trent’anni a scadenze alterne, ma con il nulla di fatto. Anche in quest’occasione eravamo un po’ scettici, ma finalmente il governo ha varato un provvedimento che non dovrebbe contenere zone d’ombra. Anzi premia l’efficienza e l’accortezza di ogni regione, mettendo al bando i clientelismi e le tante e disinvolte azioni dei presidenti di regione maggiormente inefficienti e piagnosi.

Infatti è già partita a raffica la ferma opposizione al ddl, da parte del sindaco di Napoli Manfredi e del presidente della regione Campania, De Luca

"Questo provvedimento dimostra ancora una volta che il governo manterrà gli impegni presi, la coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola", il commento, a quanto si apprende, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante il Cdm.

"Con il disegno di legge quadro sull'autonomia - spiega più tardi in una dichiarazione - puntiamo a costruire un'Italia più unita, più forte e più coesa. Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi. La fissazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, in questi anni mai determinati - sottolinea Meloni - è una garanzia di coesione e unità. Un provvedimento che declina il principio di sussidiarietà e dà alle Regioni che lo chiederanno una duplice opportunità: gestire direttamente materie e risorse e dare ai cittadini servizi più efficienti e meno costosi".

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini dal canto suo, subito dopo l'approvazione del ddl ha inviato un messaggio nelle chat dei parlamentari e dei consiglieri regionali della Lega: "Efficienza, merito, innovazione, lavoro, più diritti per tutti i cittadini in tutta Italia, meno scuse per i politici ladri o incapaci. Autonomia approvata in Consiglio dei ministri, altra promessa mantenuta", recita il testo a quanto si apprende da fonti parlamentari.

Di "un giorno storico" parla il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. "Una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia - afferma - è un treno che può correre se ci sono regioni che fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali".

"Alla fine del 2023 - annuncia poi in conferenza stampa - dovremmo avere in porto l'approvazione della legge'', dei Lpe e ''dei costi dei fabbisogni standard. Mi auguro che all'inizio del 2024 inizieremo a considerare l'aspetto delle richieste e delle intese'' con le Regioni.

Non sono mancate le reazioni da parte della maggioranza e delle opposizioni "E' una giornata storica, non è la fine ma l'inizio di un percorso. Il mio plauso va al governo, al premier Giorgia Meloni, al ministro Calderoli e a tutto il governo, perché" il via libera al ddl sull'autonomia differenziata "non è solo una grande riforma rispettosa della Carta, ma anche un gesto di grande coerenza e rispetto dell'elettorato", precisa ad un’agenzia stampa il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, commentando a caldo il via libera del Cdm al disegno di legge sull'autonomia differenziata.

"Ringrazio Salvini che si è speso politicamente e ha portato avanti questa partita", aggiunge. "E' una scelta di modernità, di efficienza e di responsabilità - si dice convinto Zaia - delle quali tutto il Paese gioverà. Il nostro modello non è un centralismo distruttivo, ma un federalismo inclusivo che non mina assolutamente l'unità" del Paese. La riforma "non lascia indietro nessuno, perché il centralismo è centrifugo e il federalismo è centripeto. Grandi paesi come la Germania e gli Usa, che hanno modelli federalisti maturi e importanti, vengono percepiti per la loro unità e coesione nazionale. Adesso pancia a terra e lavoriamo per il bene dei cittadini".

Per il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio "inizia oggi il percorso di riforma dello Stato, che avevamo promesso in campagna elettorale. Con l'approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sull'autonomia proposto dal ministro Calderoli - sottolinea - la maggioranza pone la prima pietra di quell'Italia federale che è da sempre tra gli obiettivi fondativi della Lega".

"Finalmente diamo una prima risposta ai cittadini di Lombardia e Veneto, che con i referendum del 2017 ci avevano chiesto di poter gestire sul territorio alcuni importanti servizi", prosegue il senatore leghista. "Sappiamo che c'è ancora strada da fare, ma non siamo mai stati così vicini al raggiungimento di questo traguardo". "Il testo approvato oggi contiene importanti garanzie per tutto il Paese, da Nord a Sud. Con la definizione dei Lep, infatti, tutti i cittadini potranno finalmente contare su standard di qualità minimi, che le Regioni o lo Stato dovranno garantire in settori importanti, come istruzione e trasporti. Altro che spaccare l'Italia, così potrà fare un passo avanti tutta insieme", conclude Centinaio.

Di pare contrario le varie voci delle opposizioni "La bozza Calderoli sull’autonomia differenziata approvata in Consiglio dei ministri è irricevibile e noi siamo pronti alla mobilitazione perché non è stata condivisa con la Conferenza delle Regioni, cosa clamorosa e incredibile, e perché è un’autonomia differenziata che non tiene conto delle nostre proposte e va nella direzione di spaccare il Paese”. Afferma Stefano Bonaccini, candidato segretario del Pd.

Anche per Roberto Speranza "l’autonomia differenziata è un disegno che spacca l’Italia e accresce le diseguaglianze. Indicativo che venga portata in Cdm a pochi giorni dalle elezioni in Lombardia. Conta più la propaganda che il rispetto delle Istituzioni". Scrive su Twitter. Di "una misura che divide il Paese, varata scavalcando ogni confronto con Regioni e Parlamento. Una fuga in avanti inaccettabile", scrive su Twitter anche Chiara Gribaudo. "Serve un confronto, ha ragione Elly Schlein, le Regioni del Sud e quelle a guida PD chiedano subito una convocazione urgente della Conferenza Stato-Regioni”, aggiunge.

Dal M5S il leader Giuseppe Conte attacca: "La patriota Meloni paga a Salvini la tassa per tenerlo in maggioranza e di fatto svende l'unità d'Italia per qualche punto percentuale in più in vista della competizione alla regione Lombardia e nel Friuli Venezia Giulia in prospettiva".

Per il leader del Terzo Polo Carlo Calenda "l’approvazione del ddl Autonomia in Cdm è l’ennesima presa in giro elettorale di una politica che fa propaganda sull’assetto istituzionale dello Stato. Questa roba - scrive in un tweet - arriva in parlamento fra 6 mesi. Ma lo approvano di corsa e male la settimana prima delle elezioni regionali".

Il provvedimento dovrà esser approvato dal Parlamento in doppia lettura. Confidiamo nei tempi, affinchè rimanga coeso il voto della maggioranza di governo e le misure cardine del ddl, possano essere approvate nell’ambito dei tempi previsti dalla procedura parlamentare.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 04/02/2023