La «Torino noir» vista e narrata da Milo Julini

Incendi all’Esposizione generale italiana di Torino (1884)

La puntata odierna, dedicata agli Encomi Solenni concessi ad appartenenti all’Arma dei Carabinieri dalla Legione di Torino nell’anno 1884, ci porta a considerare l’Esposizione generale italiana tenutasi a Torino in quell’anno.

L’Esposizione del 1884, organizzata dalla Società promotrice dell'industria nazionale, si tiene nel parco del Valentino; è suddivisa in otto Divisioni: Belle arti, Produzioni scientifiche e letterarie, Didattica, Previdenza e assistenza pubblica, Industrie estrattive e chimiche, Industrie meccaniche, Industrie manifatturiere, Economia Rurale. Partecipano 14.237 espositori e viene visitate da circa tre milioni di persone. Viene inaugurata il 26 aprile e si conclude il 17 novembre 1884.

Sulla scorta del giornale illustrato Il Carabiniere vediamo quali siano stati gli interventi dell’Arma.

È opportuna questa premessa, ripresa dal n. 6 del 7 febbraio 1885.

L’Esposizione generale italiana ch’ebbe luogo nello scorso anno a Torino, negli annali dello sviluppo della prosperità nazionale occuperà una delle più splendide pagine, non solo per la straordinaria copia dei prodotti, non solo per le colossali proporzioni che assunse l’avvenimento, ma per l’ordine altresì che vi regnò sempre ammirabile. E tutti i servizi collimavano con somma intelligenza e solerzia a tale scopo, primi, com’è naturale, i carabinieri, de’ quali a tal uopo erasi costituita all’Esposizione un’intera compagnia provvisoria.

Secondo Il Carabiniere, i servizi svolti dai militari di quella compagnia «furono molti ed eccellenti». Fra questi, vengono ricordati due interventi. Il primo avviene al 14 maggio e viene così descritto da Il Carabiniere dell’11 ottobre 1884, n. 41:

Passeggiavano lentamente i due carabinieri di pattuglia Domini Luigi e Zanetti Giuseppe lungo la Galleria dell’Elettricità all’Esposizione di Torino: guardavano a destra ed a sinistra e venivano fra di loro chiacchierando. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte [...] quando uno dei due fece notare all’altro alquanto fumo che levavasi dal riparto assegnato alla ditta Tosi di Legnano. Corsi là entrambi, constatarono infatti come di già le fiamme serpeggiassero fra i cenci unti, i fili ed un camiciotto da operaio che trovavasi gittati alla rinfusa in una delle casse.

I due militari, pur dando opera immediata a soffocare quelle fiamme, chiamano i carabinieri e le guardie di pubblica sicurezza in servizio alla vicina oreficeria, che accorrono prontamente e coadiuvano il carabiniere Zanetti nell’estinguimento, mentre il carabiniere Domini corre a recare l’avviso alla propria caserma, ai pompieri ed all’ufficio di pubblica sicurezza.

Primi ad arrivare sul luogo dell’infortunio, siccome più vicini, furono il maresciallo Danelli Natale, i brigadieri Franchino Giuseppe, Guglielmini Enrico, Rossini Agapito; il vicebrigadiere Piovano Giovanni, gli appuntati Garegnani Luigi, Parma Stefano; il carabiniere Martori Nicola; subito dopo sopraggiunsero pompieri e guardie di pubblica sicurezza, mettendosi tutti al lavoro con tale alacrità che l’incendio venne arrestato e spento in un attimo, scongiurando così il grave disastro che avrebbe potuto verificarsi, specialmente se appiccavasi il fuoco all’assito del soffitto di già annerito.

Nel breve spazio di pochi minuti furono sul luogo ufficiali dell’Arma, l’ispettore ed il delegato di pubblica sicurezza, ma ormai era allontanato ogni pericolo, il quale dalle inchieste praticate sul momento risultò esser derivato da cause accidentali.

Il risultato pronto e fortunatissimo dell’operazione va principalmente attribuito alla prontezza del carabiniere Zanetti nell’opporsi al progresso delle fiamme, del carabiniere Domini nel recare gli avvisi per i soccorsi; in secondo luogo, al celere accorrere ed alla energica opera di tutti gli altri militari nominati. Ricompense giuste e veramente meritate furono l’encomio semplice per questi ultimi e l’encomio solenne per i due primi

Il secondo intervento avviene nella notte del 13 agosto.

Poco prima dell’una antim. i carabinieri Marengo Carlo, della legione di Torino, e Cresta Carlo, di quella di Milano, trovavasi in osservazione alla galleria dell’oreficeria. Ad un tratto uno dei due domanda:

- Che cosa c’è la dirimpetto?

- Il magazzino del combustibile, e lì accosto ci sono le caldaie dell’elettricità; ma perdinci là io scorgo del fumo.

- Appunto per questo io interrogavo. Qui non c’è tempo da perdere; presto, disse al Cresta il suo collega Marengo, corri ad avvisare il comando della compagnia, i pompieri, l’ufficio di P. S. e di plotoni alloggiati al Pallamaglio.

Il carabiniere Marengo, partito il Cresta, chiama l’altro collega Michelotto Giuseppe, della legione di Milano, che con Revelli Giacomo, di quella di Torino, era in uno degli osservatorii dell’oreficeria; penetra dalla finestra nel magazzino e profittando dell’acqua che vi era disponibile, si gitta a tutt’uomo all’opera di estinguimento dell’incendio causato dalla fermentazione in una cassa di legno lì presso ripiena di strofinacci imbevuti di olio e di altre sostanze di facile combustione.

Al sopraggiungere dei rinforzi, tra i quali primi notavansi i carabinieri della stazione dell’Esposizione, poscia i pompieri, i funzionari di P.S. ed i militari del Pallamaglio, i due bravi Marengo e Michelotto erano già riusciti da soli nell’impresa, avendo lasciato unicamente il carabiniere Revelli Giacomo alla sorveglianza dell’oreficeria. I pompieri pertanto non fecero più che gittar acqua sul carbon fossile riscaldatosi, ed i militari della caserma Pallamaglio vennero fatti retrocedere.

Non si ebbe a deplorare alcun danno.

La prontezza e l’abilità onde compirono il servizio, fruttarono ai carabinieri Marengo e Michelotto l’onore dell’encomio solenne: gli altri due, il Cresta ed il Revelli, furono rimunerati coll’encomio semplice, per l’abnegazione di concorrere indirettamente nel servizio dei primi, l’uno andando a recare gli avvisi, l’altro rimanendo alla sorveglianza dell’oreficeria senza potersi distinguere insieme ai loro colleghi (Il Carabiniere 7 febbraio 1885, n. 6).

Abbiamo così rievocato – sia pure sulla scorta della prosa datata e talora agiografica de Il Carabiniere - l’Esposizione generale italiana di Torino del 1884, che al tempo ha rappresentato un momento magico per la nostra città.

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Articolo pubblicato il 31/03/2023