Fare sextig può essere nocivo.

Un indagine lo conferma.

Da pochi giorni è stato pubblicato uno studio pubblicato su Cyberpsychology, Behaviour, and Social Networking dove si è dimostrato quanto, il fare sexting, possa portare, le persone che lo praticano, ad essere vulnerabili a vari disturbi.

Cosa è il sexting? È la pratica di invio di immagini, messaggi espliciti a sfondo sessuale utilizzando il proprio pc o il proprio smartphone.

Rendere queta pratica come usuale nel proprio stile di vita, rende più vulnerabili a disturbi come ansia, depressione, comportamenti sessuali incontrollabili e disturbi del sonno.

Il fenomeno del sexting, è più diffuso di quanto si pensi. Ci si lascia manipolare dalle sfide di coraggio, nell’area degli adolescenti; oppure alle lusinghe e alle dichiarazioni eccitatorie del partner nella età matura; oppure lo si pratica, convinti, in chat di incontri.

La finalità centra poco. Il risultato della ricerca sembra dimostralo. Se nel 2014, le stime davano una percentuale del 8% nella popolazione statunitense (luogo dello studio) ad aver utilizzato il sexting almeno una volta, nel 2022, sempre negli USA, si è passati al 14% della sola popolazione studentesca. Stiamo parlando di studenti delle, paragonate alle nostre strutture, medie e superiori. In totale, prendendo quale campione la popolazione studentesca di questi anni nel complesso, ben il 23% ha inviato foto esplicite relative al sexting. Fonte Cyberbullying Research Center 

Uno dei ricercatori sull’argomento, il dott. Nicholas C. Borgogna , Ph.D. della Texas Tech University, afferma la poca importanza del fatto che il sexting sia del tutto consensuale. I partecipanti alle ricerche, che pur avendo inviato messaggi o foto, non hanno, di contro, ricevuto risposta, sono risultati più depressi, con disturbi del sonno, con un aumento dell’ansia, rispetto al gruppo di controllo. Il gruppo di ricercato ha evidenziato una probabile correlazione con l’uso di marijuana, in alcuni casi per  sopperire all’ansia, e al comportamento sessuale compulsivo.  

Nella ricerca sono stati coinvolti 2160 studenti dei colleges rilevando una notevole attività di sexting. Dallo studio emerge che ben il 76,6% degli studenti universitari  praticava il sexting. Nella stragrande maggioranza dei casi consensuale. Dalle analisi si è potuto constatare quanto, l’uso di marijuana e il comportamento sessuale compulsivo, siano stati protagonisti rispetto ad altri fenomeni di carattere emozionale come ansia e depressione.  

Il gruppo della ricerca ha dichiarato: "Anche se il sexting potrebbe non essere necessariamente un fattore causale di esiti negativi per la salute mentale o l'uso di sostanze, esiste chiaramente una covarianza significativa".

È palesemente ovvio quanto il sexting debba essere sempre consensuale.

Concludo con le parole della caporedattrice di Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, Brenda K. Wiederhold, la quale dichiara: "Oltre il 50% degli adulti riferisce di aver inviato un sext, mentre le donne hanno una probabilità fino a quattro volte maggiore rispetto agli uomini di riferire di aver ricevuto sext non consensuali . Molte persone rivelano di apprezzare il sexting consensuale e sentono che questo dà loro potere e rafforza la fiducia in se stessi. I sexting non consensuali, tuttavia, possono provocare sentimenti di violazione e imbarazzo."

Aldilà di tutto ritengo, se non ci sono situazioni davvero insormontabili, di farsi una domanda fondamentale: “per quale ragione ha bisogno che io invii una mia foto sexy?”. Oppure:  “per quale ragione dovrei io inviare una foto sexy?”. Davvero, perché? Le prove d’amore sono altre.

 

 

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Articolo pubblicato il 09/03/2023