Cuneo e il degrado di Villa Invernizzi

La Giunta Manassero si riempie la bocca della parola "Liberazione" ma, a conti fatti, fa solo chiacchiere vuote e demagogiche.

Nella tarda mattinata del 25 aprile la Città di Cuneo ha ospitato la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto essere nel Capoluogo della Granda per parlare di Partigiani, Resistenza e Guerra di Liberazione.

Sin qui nulla di strano dato che la Città di Cuneo, il 1 agosto 1947, è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militareper i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana”.

Ciò che fa strano, e suona come ridicolo, è il modo in cui la Giunta guidata dal Sindaco Patrizia Manassero ha accolto il Capo dello Stato e l’itinerario scelto per la visita.

Mattarella, infatti, è stato fatto transitare nel Centro Storico della città, è stato portato al Parco della Resistenza, a Casa Museo Galimberti e al Teatro Toselli.

Come mai il Sindaco Manassero e la sua Giunta nell’organizzare la visita del Presidente della Repubblica non hanno segnalato al Cerimoniale del Quirinale la bella e storicamente importante Villa Invernizzi, dove la Resistenza si incontrava e organizzava?

La risposta risulta abbastanza scontata. L’Amministrazione Manassero non ha segnalato Villa Invernizzi perché questa sta rovinosamente crollando ed è in una condizione di fatiscenza imbarazzante.

Solo qualche settimana fa, proprio sul tema della storica villa, era intervenuto il noto comunista Ugo Sturlese, Consigliere Comunale di opposizione per la lista “Cuneo per i Beni Comuni”, dicendo: “E’ caduto un pezzo di comignolo ed è stato “impacchettato” perché non ci sono soldi per rifarlo. Ci sono anche buchi nel tetto. Si ha un po’ l’impressione che se la villa crollasse ciò non dispiacerebbe alle Amministrazioni succedutesi, perché è indubbio che il vincolo ha posto una situazione nuova dal punto di vista urbanistico”.

La Giunta Manassero, succeduta alla rovinosa amministrazione guidata da Federico Borgna, sul tema dimostra di avere le idee assai confuse. Evidentemente non ha coscienza del fatto che già “in passato erano state date risposte evasive sulla “proprietà fittizia” perché il Comune è proprietario di oltre il 98% della villa, mentre il restante 1% è del più grande costruttore cuneese”, dice sempre il Consigliere Sturlese.

L’Assessore al Patrimonio del Comune di Cuneo, Alessandro Spedale, ha timidamente risposto: “Non vogliamo assolutamente che la villa crolli: nessuno in giunta tifa perché ciò accada, anche perché ne saremmo responsabili. Non possiamo nemmeno fare la più piccola manutenzione: ogni manutenzione su questo edificio, piccola o grande, dev’essere concordata in tutto e per tutto con la Soprintendenza. Senza l’ok non possiamo muoverci nemmeno per gli interventi urgenti”.

Cose senz’altro vere come vero è che la Giunta avrebbe potuto investire i Fondi del “Piano Periferie” in un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione di Villa Invernizzi invece di fare un cratere nel bel mezzo della città per fare un parcheggio multipiano ad uso dei soliti ricconi della città che potranno acquistare le autorimesse.

A detta di molti cittadini cuneesi Patrizia Manassero e la sua Giunta ricordano il celebre programma televisivo del sabato sera, trasmesso da Canale 5, che molti ricorderanno come “La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio”.

La sensazione è che la Città di Cuneo sia amministrata da gente senza cognizione di causa che si diletta a “giocare a fare il politico”. Un Capoluogo di Provincia che – fra l’altro – è al confine con la vicina Francia non può essere gestito ed amministrato in questo modo. I cittadini meritano maggior rispetto e il denaro pubblico va speso in modo più coerente ed oculato.

Facile celebrare in modo sontuoso il 25 aprile, vantando un forte impegno della Giunta in tal senso, ma poi lasciar rovinare al suolo la villa in cui la Resistenza cittadina si è riunita ed organizzata per contrastare l’invasione nazista.

Noi di “Civico 20 News” della questione ce n’eravamo già occupati il 7 giugno 2022 quando, intervistando Luca Calabrese del “Popolo della Famiglia, ci chiedevamo come si potesse gestire così male il pubblico patrimonio storico.

Sicuramente torneremo sul tema nella speranza che Patrizia Manassero e la sua Giunta prendano atto dell’annosa vicenda e vi pongano rimedio quanto prima.

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Articolo pubblicato il 29/04/2023