Torino. Il Consigliere Silvio Viale contro Coldiretti ma a favore della farina di insetti

Il Consigliere Comunale di area radicale contro chi, letteralmente, si suda il pane che mangia.

Nel recente passato ci siamo occupati della farina di insetti e delle implicazioni che questa comporterà per il settore agroalimentare italiano.

Torniamo ad occuparcene a seguito dell’ennesima provocazione messa in atto da Silvio Viale, Capogruppo di “Per Torino” nel Consiglio Comunale di Torino, che invita il Sindaco, Stefano Lo Russo, a valutare la possibilità di inserire “prodotti contenenti farine di insetti nei capitolato di appalto”.

I torinesi sono abituati a queste boutade del consigliere radicale Silvio Viale ma, quando si parla di bambini e di alimentazione nelle mense scolastiche, non si può andare avanti a slogan e provocazioni. Con la salute dei bambini non si scherza!

Solo poche settimane fa Roberto Moncalvo, Presidente di “Coldiretti Piemonte”, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale “Coldiretti”, avevano diramato una nota nella quale – parlando delle farine di insetti - dicevano: “Una svolta assurda verso quella che possiamo dire essere una rivoluzione a tavola per niente sostenuta dai consumatori la cui maggioranza dice no a portare in tavola gli insetti”.

Viale, durante il suo aperitivo provocatorio, ha attaccato Coldiretti dicendo che “ha un ostruzionismo senza senso”. Come spesso accade in area radicale, chi non la pensa come loro viene definito disinformato, ideologizzato e ostruzionista.

Probabilmente, però, il consigliere di “Per Torino” non è a conoscenza del fatto che – come dice “Coldiretti” – “proprio in Piemonte abbiamo una vasta produzione di farina da frumento tenero e la provincia di Torino, dopo quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione, è la seconda produttrice con 19.500 ettari e più di un milione di quintali, seguono poi Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali e Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali”.

Questo frumento è un cereale di altissima qualità che permette al comparto della panificazione, della pasticceria e dell’enogastronomia di portare sulla tavola dei consumatori un prodotto di altissimo valore nutrizionale e di ottimo sapore.

La provocazione di Silvio Viale va contro i tanti produttori piemontesi che si spezzano la schiena nei campi per dare al consumatore finale un prodotto di valore. Come sempre, in area radicale, si sponsorizzano le follie nate nei palazzi dell’Unione Europea a discapito delle piccole e medie imprese italiane.

I vertici di “Coldiretti” lanciano un allarme che non può essere trascurato: “l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare delle risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.

Il Piemonte e i piemontesi non hanno bisogno di queste farine di dubbio gusto ed ancor più dubbia provenienza.

Su questo fronte vi è anche Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, che sta portando avanti delle politiche atte a valorizzare il frumento e ad “ottenere prodotti da forno veramente preparati con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.

Il Sindaco Stefano Lo Russo, viste e considerate tutte queste opposizioni di chi si occupa di cibo e qualità dei prodotti, dovrebbe ignorare l’istanza di Silvio Viale che, ancora una volta, si è reso protagonista di un’azione politica contro la cittadinanza, gli agricoltori e i consumatori.

Torneremo senz’altro sul tema.

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Articolo pubblicato il 12/05/2023