Agricoltura. Il Governo Meloni contro la farina di insetti

Lavoro di squadra tra i ministri Lollobrigida, Urso e Schillaci.

Lo scorso fine settimana ha ospitato decine di fiere, sagre e iniziative enogastronomiche. Alla base di tutti i piatti più prelibati e richiesti vi sono il pane, la pasta e i dolci a base di farina.

I consumatori che abbiamo incontrato ci hanno espresso serie perplessità sull’ingresso delle farine di insetti che l’Europa ha autorizzato al consumo. Gli standisti, che da anni girano la Penisola da nord a sud con i loro prodotti tradizionali e di alta qualità, storcono il naso quando si parla di farine di insetti e di cibo sintetico o creato in laboratorio.

Su questo tema, come vi abbiamo già detto altre volte, il Governo Meloni è intervenuto con prontezza e lungimiranza.

Nelle scorse settimane, infatti, i ministri Francesco Lollobrigida, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Adolfo Urso, Made in Italy e Imprese, e Orazio Schillaci, Salute e Sanità Pubblica, hanno firmato una serie di decreti volti ad arginare i danni che queste nuove farine potrebbero portare sul mercato interno.

Unione Coltivatori Italiani”, grande associazione di categoria del mondo agricolo, spiega che “i provvedimenti contengono specifiche indicazioni da riportare in etichetta per tutti i prodotti (ed i preparati) destinati alla mensa umana, ottenuti tramite l’utilizzo di Acheta domesticus (grillo domestico), larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), larva di Alphitobis diaperinus (verme della farina minore) e Locusta migratoria”.

La necessità di etichettare in modo specifico e dettagliato tutti i prodotti nasce dal fatto che il consumatore deve sempre sapere cosa contengono i cibi che va ad acquistare.

Il Ministro Lollobrigida, nello spiegare la forte presa di posizione del Governo, ha detto: “Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della Dieta Mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del Made in Italy siano confusi con queste farine. Occorre una specifica etichettatura su questi prodotti”.

A fargli eco Federico Caner, Coordinatore Nazionale della Commissione Politiche Agricole della Conferenza-Regioni, che ha rimarcato come occorrano “informazioni chiare sulle confezioni di tutti questi prodotti, inclusa la loro esposizione al pubblico in scomparti ben identificabili e in scaffalature dedicate”.

C’è da sperare che supermercati, negozi, grossisti, e commercianti alimentari attuino un comportamento oculato ed attento al fine di mettere il consumatore in condizione di poter scegliere liberamente.

Continuiamo a seguire l’evoluzione della questione e vi terremo informati.

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Articolo pubblicato il 20/04/2023