Settantadue persone sono state risarcite dall'ente nazionale di indennizzo per infortuni medici (Oniam), principalmente per miocardite o pericardite, avvenute dopo una vaccinazione contro il Covid, secondo i dati resi pubblici mercoledì al Senato.

Non è stata fornita alcuna indicazione circa l’ammontare dell'indennizzo offerto agli interessati. "Al 30 giugno l'Oniam si è pronunciata sul diritto all'indennizzo in 241 casi" di disturbi vaccinali post-Covid, "di cui il 30% favorevole all'indennizzo", ha dichiarato davanti alla commissione Affari sociali del Senato François Toujas, candidato alla presidenza dell'Oniam.

Le proposte di risarcimento di Oniam riguardano "principalmente miocardite o pericardite", ha aggiunto Toujas. In Francia, 150 milioni di persone sono state vaccinate contro il Covid-19.

In totale, Oniam ha ricevuto al 30 giugno 1.020 richieste di risarcimento amichevole per un problema di salute dopo una vaccinazione Covid, di cui 768 rimangono sotto inchiesta, secondo i dati presentati dal sig. Toujas.

In cima ai problemi di salute menzionati nelle richieste di risarcimento ci sono pericardite e miocardite (infiammazioni del cuore), con 211 fascicoli. Seguono disturbi neurologici (196 schede, di cui 33 con paralisi facciale), ictus/trombosi/embolie polmonari (129 schede), disturbi articolari (91 schede), disturbi dell'udito (67 schede) e disturbi dermatologici (31 schede).

Questi file saranno uno degli “oggetti essenziali per Oniam” negli anni a venire, ha stimato Toujas.

Oniam, il cui nome completo è l'Ufficio nazionale per il risarcimento degli incidenti medici, delle condizioni iatrogene e delle infezioni nosocomiali, è stato creato da una legge del 2002. È responsabile dell'elaborazione delle richieste di risarcimento delle vittime di gravi incidenti medici.

“La vittima può così essere risarcita rapidamente grazie a un processo amichevole del suo fascicolo sapendo che può sempre, se preferisce, adire i tribunali”, indica il suo sito web. Le cifre di Oniam non includono questi procedimenti legali.

Fonte: Le Figaro