Prosegue la proposta delle fotografie di Luciano Brussino, con didascalie da lui elaborate, per offrire ai Lettori di Civico 20 News la possibilità di cogliere dettagli suggestivi della nostra città (m.j.).

Non siamo in Egitto ma sulla rotonda tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare. L’opera di Giugiaro Design è la copia fedele di quella esposta al Museo Egizio di Torino.

Uno dei meravigliosi affreschi, bisognosi di restauro, del cortile del Palazzo rinascimentale Scaglia di Verrua, in via Stampatori 4, iniziato nel 1585 è considerato, insieme al Duomo, l’unico esempio di architettura rinascimentale in Torino.

Noi italiani amiamo i pezzi unici da collezione: il francobollo “Gronchi rosa” di altissimo valore filatelico, la moneta da 500 lire in argento con le bandiere al contrario, di alto valore numismatico e dunque cosa pensare se non ad un errore “da collezione” della scritta, mai corretta nel tempo, sul fianco del Santuario della Consolata… quando ormai tutti sanno che l’assedio francese avvenne nel 1706 e non 1704. Al Comune di Torino l’ardua risposta.

In piazza Carlo Emanuele II nel 1873, ad opera dello scultore Giovanni Duprè venne inaugurato il monumento di Camillo Benso conte di Cellarengo e Isolabella (non di Cavour). L’opera non suscitò particolari entusiasmi nei torinesi, che la definirono il “fermacarte”. Trovo che il basamento con le allegorie del Diritto, del Dovere, della Politica e dell’Indipendenza siano la parte migliore dell’opera di cui ho voluto evidenziare il particolare di una estemporanea Lupa che allatta e che nella mente dell’autore avrebbe dovuto rappresentare l’opera del Conte interrotta per la sua prematura scomparsa.

Particolare “ferma porta” interno sempre nel cortile del palazzo Scaglia di Verrua.

Improvvisamente, passando in via Susa, al civico 33, si appalesa questa bella torre con orologio.

Luciano Brussino

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