Oggi è il XX Settembre!

Oggi ricorre il 153 esimo anniversario della Presa di Porta Pia e della conquista di Roma da parte delle truppe italiane. Così Roma con la sconfitta del Papato e la fine del potere temporale della Chiesa, divenne capitale d’Italia.

Con l’avvento della repubblica, il XX settembre cessò di essere considerata una festività civile e cadde nell’oblio. Solo le Obbedienze Massoniche ed un tempo il partito Liberale Italiano, pubblicavano ogni anno un manifesto per richiamare alla memoria dei cittadini il fatto storico.

Oggi il Grand’Oriente d’Italia, nella persona del Gran Maestro Stefano Bisi, pubblica un Manifesto non per rincorrere i fasti del passato, ma per porre all’attenzione dei cittadini la portata dei prossimi scenari, con particolare riferimento alla tanto conclamata “Intelligenza Artificiale” in rapporto con gli impatti che potrebbe comportare per i singoli e per la collettività.

Attraversiamo un momento di doverosa e responsabile riflessione e, se permettete, il Manifesto che sottoponiamo all’attenzione dei lettori, svolge anche un ruolo di supplenza nei confronti della vacuità della politica politicante, tutta volta ad inseguire il momento, se non l’attimo, con nessuna prerogativa di programmazione e di riflessione

Il Manifesto del XX Settembre 2023. La Storia nel futuro

“Stiamo vivendo una fase delicata della storia dell’umanità, contrassegnata sempre più da profondi cambiamenti a tutti i livelli. La pandemia, la crisi energetica, i mutamenti climatici, le conseguenze della guerra fra Russia e Ucraina, e la rivoluzione digitale hanno prodotto e continueranno a esercitare in futuro scenari e condizioni che muteranno il nostro modo di vita quotidiano e influenzeranno anche in maniera significativa il mondo del lavoro e l’attività produttiva affidata ora alla persona.

In particolare il ricorso alla cosiddetta” Intelligenza Artificiale” è destinato ad aumentare in modo esponenziale in un futuro prossimo modificando il concetto stesso di tanti lavori che saranno affidati a macchine pensanti, a robot in grado di sostituire l’uomo e di interagire sotto il suo controllo.

Da quando il geniale matematico inglese Alan Turing nel 1950 creò la sua “macchina” di calcolo logico, in pratica il primo computer, aprendo la strada a tutto quello che vediamo oggi, il progresso è stato costante come la domanda “ma le macchine possono pensare?” che Turing si pose allora e che continua far riflettere e discutere.


L’Intelligenza Artificiale sarà motivo di benessere ed ulteriore sviluppo della no-stra prosperità oppure potrà, se non usata in modo equilibrato, generare ulteriori conflitti occupazionali?

E’ questo l’interrogativo e al tempo stesso anche la sfida più importante che ci attende e che sottoponiamo all’attenzione di tutti in questa ricorrenza del XX settembre, data epica per questa nostra amata nazione. Con una rassicurante certezza: nessuna macchina, per quanto sofisticata, potrà sostituire il cervello umano, il pensiero e la coscienza della persona. Nessun robot può fare domande. Nessun robot verserà mai una lacrima.

Viva la Libertà
Viva la Laicità
Viva il Grande Oriente d’Italia “

                                                                Il Gran Maestro   

                                                                   Stefano Bisi

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/09/2023