Il Diavolo nella musica

La presenza inquietante del Demonio in musica, si perde forse nella notte dei tempi.

Sicuramente uno dei primi casi nel quale compare è durante lo sviluppo del canto cristiano della Chiesa d’occidente, quello riconosciuto più genericamente come Canto Gregoriano, dopo l’unificazione di Gregorio I. Nella teoria incontriamo infatti il Diabulus in Musica ovvero un intervallo, la 4.a eccedente detta anche tritono, di difficilissima intonazione e quindi non permesso nell’esecuzione.

L’inferno è anche presente in molta musica polifonica dal 1400 sino a tutto il 1500 e l’espediente del madrigalismo permetteva ai compositori di “sbizzarrirsi” in molti e molti modi efficaci, per sottolineare musicalmente i passaggi testuali più rappresentativi (teoria degli affetti).

Non dimentichiamoci comunque un elemento a mio parere da non sottovalutare, ovvero che molti compositori che proponevano musica caratterizzata da un nuovo linguaggio, quindi non ancora comprensibile durante il loro tempo, erano visti con grande sospetto. Fino a tutta l’inquisizione, ad esempio, alcune danze erano “vietate” in quanto considerate di origine demoniaca, probabilmente per le eccessive coreografie adottate. Chissà cosa penserebbe il grande inquisitore della lap dance di oggi? Mah!

Nel diciottesimo secolo il compositore Luigi Boccherini compose la sinfonia N. 30 detta La casa del Diavolo nella quale veloci scale ed intervalli di settima diminuita, intervallo del diavolo, si alternavano velocissimamente, caratterizzando così il titolo di questo dinamicissimo lavoro.

Il romanticismo ci propone poi compositori considerati per il virtuosismo trascendentale, fìgli loro stessi del Demonio. A tal fine mi si paventano innanzi due figure, quella dell’italiano Nicolò Paganini e quello di Franz Liszt.

Entrambi i compositori poi qualche vaga “allusione” al mondo esoterico la fecero: Paganini con il concerto detto Le streghe e Listz con il famosissimo Mephisto walzer. Già perché l’epoca romantica oltre alle innumerevoli innovazioni propose anche una rivalutazione della figura del Diavolo e del mondo legato all’esoterismo.

Pensiamo a Berlioz, in quel capolavoro (autobiografico) che fu la Sinfonia Fantastica. Quante allusioni all’esoterico tante da usare il Dies Irae gregoriano come Cantus firmus in uno dei suoi movimenti (marcia al supplizio).

A proposito di Dies Irae, cosa pensare delle variazioni per pianoforte ed orchestra di Listz presenti nel Tottentanz? (danza di morte). Sicuramente uno dei momenti più altamente virtuosistici di tutta la letteratura musicale.

La dicotomia tra il Dottor Faust e Margherita diventano poi un Best Seller nel diciannovesimo secolo; grazie soprattutto all’opera di Goethe. Ed allora perché non ricordare la Faust Sinphony, guarda caso sempre di Listz, o la sonata in si bemolle minore di Chopin, quella con la famosissima marcia funebre e con l’irrequieto ultimo tempo che dovrebbe descrivere l’uscita dalle tombe dei morti?

Ed il Mefistofele di Boito? Ed ancora una notte sul monte calvo di Korsakov e l’apprendista stregone di Dukas, amabilmente commentati dal quel genio di Disney in Fantasia?

Il Demonio, chiamato amabilmente dagli inglesi Nick, avrà un ruolo importante in un’opera neoclassica purtroppo dimenticata, La carriera di un libertino di Strawinskij, ispirata dai quadri del pittore inglese Hogart.

Ho voluto deliberatamente dimenticare alcune composizioni al fine di non riportare solo un banalissimo elenco, ma per rendere conto di quanto sia stata presente la figura del Diavolo in tutte le sue vesti, o il mondo dell’occulto e dell’esoterico nella storia della musica.

In tempi moderni, invece, possiamo trovare: Mick Jagger che sarebbe stato iniziato alla magia nera da Anita Pallemberg e Marianne Faithfull ed avrebbe scritto canzoni come Sympathy for thè Devil (Simpatia per il diavolo), To their Satanic Majesties (Alle loro maestà sataniche), Invocation of my demon brothers (Invocazione a mio fratello il diavolo).

Ascoltando al contrario un verso in un brano dei Led Zeppelin, che recita And thè voices of those who stand lookin (E le voci di quelli che in piedi stanno aspettando), si sentirebbe la frase I’ve got to live for Satan (Bisogna che io viva per Satana); un altro verso There is still time to change the road you are on (È ora che tu prenda un’altra strada), ascoltato al contrario diventerebbe My sweet Satan, no other made path (Mio dolce Satana, nessun altro ha tracciato una strada).  

Il nome del gruppo dei Kiss costituirebbe l’acronimo di King in Satan Service, cioè ministri di Satana.

I Beatles sarebbero stati tra i primi ad inserire nei loro brani messaggi subliminali invocanti Satana.

Ad esempio, ascoltando al contrario una frase contenuta nel pezzo Revolution n. 9, si sentirebbe la frase Turn me on dead man ossia Eccitami uomo morto (il morto sarebbe Gesù); inoltre alla fine della canzone Strawberry Fields si sentirebbe la voce di Jhon Lennon che sussurra I buried Paul (Ho seppellito Paul).

Secondo i sostenitori di questa voce, di fatto Paul Mc Cartney sarebbe morto nel 1966 in un incidente stradale e sostituito da una controfigura in tutte le successive apparizioni in pubblico.

Molte copertine dei dischi dei Black Sabbath nasconderebbero in qualche angolo il numero 666, simbolo dell’anticristo.

Nel disco Stained Class, i Judas Priest istigherebbero i giovani al suicidio. II nome degli AC/DC starebbe a significare Anti-Christ/Death to Christ (anticristo e morte a Cristo) e molti dei loro pezzi parlano dell’inferno.

Paolo Paglia

 

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Articolo pubblicato il 18/09/2023