Un altro Cardinale legittimato ad eleggere il Romano Pontefice perde il diritto di voto.
Oggi 28 dicembre, Sua Eminenza Reverendissima Juan Luis Cipriani Thorne, Cardinale di Santa Romana Chiesa, compie 80 anni e questo fa scendere ulteriormente il numero dei Cardinali validamente nominati prima che in Vaticano arrivasse Jorge Mario Bergoglio.
Il Cardinal Cipriani Thorne è stato consacrato Vescovo dal Cardinal Juan Landazuri Ricketts, su nomina di Giovanni Paolo II, il 03 luglio 1988, dopo esser cresciuto ed essersi formato alla scuola della Prelatura Personale dell’Opus Dei.
Di Cipriani Thorne va ricordato che, da Vescovo nel suo Perù, si è adoperato a diverse azioni diplomatiche e di mediazione atte a sedare i molti conflitti politico-armati interni al Paese, messi in piedi dai gruppi terroristici dell’estrema sinistra peruviana.
Nel 1999 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Arcivescovo di Lima, capitale del Perù. E due anni dopo, nel Concistoro del 21 febbraio 2001, viene creato Cardinale. Wojtyla lo vuole vicino a sé in Vaticano e gli affida incarichi nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, e nella Congregazione per le Cause dei Santi. Vista la lunga esperienza pastorale e, possiamo dire diplomatica, lo chiama a collaborare alla Pontificia Commissione per l’America Latina.
Secondo indiscrezioni di alcune testate dell’epoca, il Cardinal Cipriani Thorne, al conclave del 2005 – quello in cui è stato eletto Benedetto XVI – era uno dei “papabili” ad essere eletto Romano Pontefice.
Papa Benedetto XVI, che aveva avuto diversi anni per apprezzarne le qualità, lo nomina membro della Commissione per il Sinodo dei Vescovi sull’Eucarestia del 2005 e del 2008.
Compiendo 80 anni, il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne esce dal novero dei Cardinali con diritto a votare il futuro Romano Pontefice in un prossimo Conclave.
La notizia è rilevante perché Cipriani Thorne appartiene ai 110 Cardinali che potrebbero eleggere in modo valido il successore di Benedetto XVI.
Tutti i Cardinali creati da Jorge Mario Bergoglio, infatti, non sarebbero legittimati a compiere tale atto, proprio per via del fatto che – come ha ben specificato Andrea Cionci nel suo “Codice Ratzinger” – Benedetto XVI non ha mai ceduto il “munus petrino” e dunque Bergoglio non è il Papa.
E se è vero che Bergoglio non è il Papa tutti gli atti da egli compiuti non hanno valore alcuno. Il governo legittimo della Chiesa Cattolica Romana si è concluso con la morte di Papa Benedetto XVI che dal 28 febbraio 2013 al 31 dicembre 2022 è rimasto in Vaticano ma in “Sede Impedita”. Dal 1 gennaio 2023, dunque, la Santa Sede si trova in "Sede Vacante", in attesa che venga eletto il nuovo Papa.
Sicuramente torneremo a trattare questo tema visto che – come voi nostri lettori sapete – è in corso una petizione per il Riconoscimento della Sede Impedita di Benedetto XVI e la convocazione di un nuovo Conclave legittimo, promossa proprio dal giornalista Andrea Cionci. Detta petizione ha ottenuto già diverse migliaia di firme ed è stata recepita dal Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, che ne ha dato conferma, mezzo lettera, a Cionci.
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Articolo pubblicato il 28/12/2023