Torino - ASKATASUNA è un Bene Comune?

Civico20News intervista Mino Giachino

Non si placa l’indignazione di molti cittadini nei confronti della scelta eversiva operata dal sindaco Lo Russo e per gli arzigogoli con i quali intende  legalizzare il  ruolo del centro sociale più sanguinario d’Italia. Riprenderà in autunno il maxi processo contro ventotto leader e attivisti di Askatasuna, sedici dei quali accusati di associazione per delinquere.

Questo è il salvacondotto?

Vorremo però entrare nel merito delle conseguenze che l’azione di Askatasuna, ha causato al Piemonte ed alla rete dei trasporti internazionali, finanziata dall’Europa,  dall’Italia e da altri paesi europei.

Ossia denaro pubblico e danno diretto ed indiretto subito da milioni di cittadini.

Ne parliamo con Mino Giachino che è stato il primo ad occuparsi di Tav e a mobilitare la città di Torino e la Politica nazionale, dopo lo stop alla costruzione della grande opera, deliberato a fine ottobre del 2018 dalla sindaca  Chiara Appendino, portando, sabato 10 novembre 2018 in piazza Castello oltre 40000 persone.

Sottosegretario Giachino, da quando con il governo Berlusconi si parlò, seguendo il tracciato deciso da Delors negli anni ’90 del secolo scorso, di costruire la Tav sul territorio italiano e con la scelta del traforo del Frejus, qual è stata l’azione di Askatasuna ?

Con le loro violenze hanno rallentato di anni i lavori della TAV facendo crescere di meno lavoro e il PIL , in una Bassa Valle impoverita e il cui PIL procapite e’ ai livelli delle Regioni del Sud”.

Non si è trattato di azioni pacifiche o sbaglio?

Hanno picchiato agenti e tirato di tutto al cantiere del futuro e il Comune di Torino li valuta un ”bene comune”?

Si è trattato di un disegno  ininterrotto e anche i governi Conte e le forze politiche dell’allora maggioranza  non hanno mai diffuso l’ammontare del danno economico e le conseguenze causate dal rallentamento dei cantieri e gli eversori continuano indisturbati”.

Non c’è più religione.  Ho capito che hanno radici a sinistra ma vorremmo almeno che si impegnino a non andare più in Valle a fare danni al cantiere”

In un comunicato uscito ieri i responsabili del  centro sociale confermano che, pur legalizzati, il supporto alle lotte continuerà. Quindi?

Oggi ci sono operai che lavoravano al cantiere di Chiomonte  licenziati che dovranno aspettare mesi prima che si apra il cantiere dal lato italiano per i ritardi arrecati dai due governi  dei cinque  stelle. Operai con famiglia, con mutui a carico che percepiscono con la NASPI la metà di quanto guadagnavano lavorando”

Giachino con le sue iniziative, incisive  e ripetitive, da irriducibile, il progetto non è caduto in oblio e ciò è molto importante.

“Abbiamo dovuto riempire Piazza Castello per salvare l’opera più importante per rilanciare economia e lavoro a Torino e ora con una delibera della Vice Sindaca di Torino vengono definiti un “bene comune”.

Lo sgomento dilaga in città, le opposizioni stanno reagendo ed indicheranno presto iniziative in merito.

Sono un cattolico che ammette ogni domenica i suoi peccati e spero molto nella Misericordia celeste ma qui l’Atto di dolore dovrebbe essere molto più convinto e sostanzioso”.

Sabato pomeriggio lei presenterà a Torino un libro sulle sue battaglie contro il declino di Torino.

Gli aspetti relativi alla Tav saranno analizzati e resi noti ai cittadini che sabato 3 febbraio alle 15,30 vorranno partecipare e caldamente invito, all’hotel Liberty in via Gioberti, 37”.

Grazie, a sabato.

 

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Articolo pubblicato il 02/02/2024