APRI
IL
MENU'
Motori
Suzuki Wagon R+ amagicboxandfourwheels on the road.
Come le scarpe che non ti accorgi di avere ai piedi e ti seguono dappertutto.
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 31/07/2022

Capita raramente che qualcuno acquisti un’auto con l’intenzione di tenerla per più di venti anni. Moda, affidabilità e innovazione tecnologica giocano contro di essa. Quindi, a maggior ragione, è sorprendente quando ti rendi conto che è già passato così tanto tempo da quando quell’auto è diventata compagna di avventure quotidiane. Ho scoperto, infatti, che quasi tutti i proprietari, in maggioranza donne, del modello in foto, ovvero Suzuki Wagon R+, o della sua cugina Opel Agila, entrambe costruite in Ungheria ed aventi la stessa scocca in comune, una volta cominciato ad usarla, tendano a non volersene più separare. Il motivo principale alla base di tale risoluzione sta nel fatto, espresso e riconosciuto, che essa si è rivelata come quel paio di scarpe che ti dimentichi di avere ai piedi o quel vestito che ti sta sempre a pennello in qualunque occasione. Una specie di trasformista simbiotico che si adatta al suo utilizzatore ancor prima che formuli quella che è la sua intenzione. Un modello di auto che, ormai fuori produzione da molti anni, si vede ancora circolare in gran numero nel nostro paese, l’Italia, uno dei pochi in cui ha avuto un così grande successo di vendite. Un’auto le cui singolari caratteristiche meritano di essere evidenziate come fattori di un successo altrimenti non spiegabile. A cominciare dalla forma, più vicina ad una casa che ad un siluro aerodinamico, ma proprio per questo ispiratrice di gran confort, facile accessibilità, spazio a volontà, versatilità di uso. Ergonomia fatta forma a cominciare dall’impatto visivo, un parallelepipedo appena smussato nella parte anteriore, alto quasi un metro e settanta, al quale si accede senza contorsionismi e ci si accomoda sui sedili senza dovercisi buttare sopra, di cui quello di guida regolabile anche in altezza. Cinque posti a sedere, veri, schienali reclinabili separatamente, abbattendo i quali si ottiene un volume di carico degno di un furgoncino, come si vede nelle foto, in soli 3,5 metri di lunghezza. Un vano in cui trovano spazio indifferentemente un triciclo anfibio o una montagna di sfalci di siepe, un frigorifero o due biciclette. Oppure uno spazio sostitutivo di una tenda da campeggio di emergenza, o di una cabina spogliatoio, qualora, tenendo il portellone aperto lo si cinga con un semplice telo sui tre lati. Un tranquillo mezzo di trasporto da famiglia ma capace di una velocità massima di circa 160 Km/h grazie ad un motore di 1300 cc e cavalli sufficienti a conferirgli doti di accelerazione e ripresa interessanti, in modo particolare in città, specialmente se coadiuvato da un cambio automatico, robusto e vero, a convertitore di coppia, di solito in dotazione ad una tipologia di veicoli ben più blasonati. Agile oltre ogni aspettativa, grazie alle dimensioni ridotte, diventa un mezzo insostituibile, ancor più che in città, sulle strade collinari, dove, grazie allo sterzo da go-kart, non ha rivali, specialmente con il cambio in modalità automatica, per cui code o curve non distraggono l’attenzione dalla guida che così risulta ancora più sicura, sgravando nel contempo piedi e braccia dallo stress associato all’uso del cambio manuale e della frizione. L’esemplare nella foto, immatricolato nel 2002, ha percorso ad oggi circa 250.000 Km ad un costo chilometrico documentato, onnicomprensivo di svalutazione totale, manutenzione regolare, bollo, assicurazione, carburante ed altri materiali di consumo, incluso una importante riparazione del cambio automatico (2500 euro) a 170.000 Km per un guasto dovuto ad imperizia, aggiornato alla fine del 2021, di circa 0,29 euro. Attualmente di questo modello non è più in produzione una versione europea ma, su una scocca aggiornata, viene prodotto in India un allestimento con guida a destra, destinato al solo mercato asiatico. E quindi al momento non è più disponibile in Europa, per cui chi ce l’ha se la tiene fino a quando è possibile. Infatti attualmente non ci sono, sul nostro mercato, alternative aventi caratteristiche simili, se non disordinatamente disseminate in modelli più ingombranti, pesanti, costosi e meno versatili. Alla faccia del risparmio energetico, della essenzialità e della possibilità di infilarli facilmente in un parcheggio o in un box che non sia stato previsto per le dimensioni di un transatlantico.

Speriamo almeno che, come per altri modelli, usciti di produzione solo per rigide leggi di mercato, limiti di età o di gusto, qualcosa di simile sia nuovamente riproposto quanto prima. Sarebbe un segno evidente che non si è buttato via il bambino insieme all’acqua sporca.

 

foto e testo

pietro cartella

 

#ergonomia
#economia
#ecologia
Altre notizie di
Motori