”Chi rompe paga”
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Riflessioni di "Anonimus" su vandalismo ferroviario e dintorni

Egregio Direttore,

mi associo agli interrogativi che il lettore Bertolino avanza nella sua lettera, in merito al noto fatto di cronaca. Bertolino espone le considerazioni più ovvie che ogni giorno, dinanzi al degrado della nostra città, pronunciano le persone di buon senso abituate a lavorare, pagare le tasse e, purtroppo, di questi tempi , costrette a rinunciare a necessità vitali o a piccoli e meritati piaceri, causa l’aggressione fiscale che ormai dilaga, dallo Stato alla Regione, per terminare ai Comuni, famelici di tutto.

Vorrei andare oltre la cronaca e, tramite il periodico da Lei diretto, rivolgere alla Regione ed ai Comuni, enti che a livello di competenza, finanziano opere pubbliche ed infrastrutture poi danneggiate, la seguente considerazione.

Il ritornello amaro cui siamo abituati è che il taglio dei trasporti pubblici è indispensabile perché lo Stato non trasferisce risorse alla Regione, oppure che i Comuni sono costretti a ridurre i servizi essenziali per i Cittadini perché lo Stato e la Regione, latitano nei trasferimenti.

La Regione Piemonte che, negli anni scorsi ha avviato una significativa politica di rinnovo del parco treni ed autobus circolanti in Regione , quali misure ha adottato contro il vandalismo? Quali provvedimenti impone a Trenitalia e società in concessione, affinché il personale viaggiante vigili sul comportamento degli utenti ed i mezzi di trasporto, nelle soste nei depositi risultino inaccessibili o controllati?

Prima di riferirci a quel che succede nelle nazioni europee confinanti(accesso limitato ai treni per coloro che effettivamente viaggiano e sono in possesso del biglietto), vorrei sapere il perché da almeno un decennio , alla stazione di Torino Porta Nuova è stato abolito il controllo all’accesso ai treni, limitandolo ai soli viaggiatori muniti di biglietto. Se ci riferiamo a questa stazione in ogni ora, circolano individui impresentabili (zingari e teppaglia di ogni genere e razza)che molestano i cittadini, in particolar modo i più indifesi e deturpano ogni cosa, per il sommo piacere di sporcare e danneggiare. Per non parlare di sottopassi, ascensori e scale mobili resi inagibili.

Il cittadino assiste al rimpallo eterno di competenze e responsabilità tra Trenitalia, GTT, il Comune, le ditte fornitrici, senza che si provveda e si comprenda chi è il responsabile dello sfascio e del degrado. Per non parlare dei giardini pubblici, come il rinnovato di piazza Solferino che, a poche settimane dalla riapertura è già ridotto ad un rudere con pericolo per gli utenti normali ed i bambini.

I nostri politici , in modo particolare da quando è operante il Governo della larghe intese sono cloroformizzati dal buonismo ed in modo più specifico dal terzomondismo, a beneficio ovviamente di coloro che delinquono e non meritano, con ricadute dirette e conseguenti a carico del cittadino contribuente. La politica dovrebbe invece peritarsi a conoscere qual è il pensiero ed il desiderio delle nostre popolazioni operose. Sorge innanzitutto la richiesta del rispetto per il cittadino. Ciò significa lotta effettiva agli sprechi ed alle pastoie burocratiche ed applicazione del principio.”chi rompe paga”. Solo con l’adozione di misure conseguenti e dirette verso il vandalo o il figlio coccolato dei vandali, si ripristinerà il diritto, la convivenza civile , l’oculatezza nella gestione dei beni pubblici e la vivibilità delle città.

Vorrei quindi, tramite il suo periodico , lanciare un appello ai nostri amministratori affinché intervengano in tale direzione , prima che sia troppo tardi. Se poi costoro, continuano a trastullarsi nei saloni dei palazzi storici, non ci resta che auspicare che si faccia avanti un movimento o componente politica che, a tutela dei cittadini, senza troppi giri di parole e sproloqui di frasi altisonanti, individui le persone che delinquono, i reati consumati ed agisca di conseguenza, senza indulgere in tentennamenti e buonismi, ma tutelando i cittadini elettori che giustamente pretendono il ripristino della Legalità, la funzionalità dei servizi, la caduta degli alibi e la tutela del loro diritto a vivere in sicurezza nei luoghi ove sono nati e lavorano.

La ringrazio per l’ospitalità

 

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Articolo pubblicato il 02/09/2013