Le "porte girevoli"

Marino Bertolino ci scrive

Egregio Direttore,

ormai anche nel PD piemontese viene usato il sistema delle "porte girevoli" dove un politico entra da una parte e poi uscire da un'altra parte.

Dal Parlamento Italiano Fassino è venuto a fare il Sindaco di Torino, mentre l'ex Sindaco Chiamparino è andato a fare il Presidente della Regione.

E ancora. Il Presidente della Provincia Saitta è diventato Assessore Regionale, e l'ex Presidente Bresso è stata "piazzata" nel Parlamento Europeo.

Tutte persone che ruotano tra loro senza uscire dal sistema politico fatto di stipendi e privilegi. Ecco cosa sono le "porte girevoli" della politica dove si gira, ma non si esce per tanto tempo.

 

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Carissimo Sig Bertolino,

Lei ha messo il dito nella piaga; il riciclaggio messo in atto con quelle che Lei chiama "porte girevoli" è sempre stata l'arma dei vincitori che hanno così conservato l'egemonia sugli sconfitti piazzando i loro "uomini" nei posti nevralgici.

E tutto ciò per conservare in toto il potere, per annullare pericolose interferenze che potrebbero "inceppare" il senso rotatorio del marchingegno costruito ad arte.

Ma anche un puzzle fatto di tasselli noti e stranoti, quelli stessi che danno garanzie allo "sponsor politico" più che ai cittadini che continuano a subire vecchi retaggi rimessi a nuovo per le varie opportunità.

Sul fatto che Lei segnala in coda alla Sua interessante e critica considerazione, la maggior parte non esce nemmeno per un istante se non per approdare ai lidi del Parlamento europeo che sa tanto di buonuscita in vista del possibile prepensionamento.

                                                                          Massimo Calleri

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/02/2015