Torino: una città in pericoloso equilibrio tra splendore e decadenza

Torino dai tempi delle Olimpiadi Invernali del 2006 non vedeva così tanti turisti.

Ostensione della Sindone, la vicina Expo, il XXVIII Salone Internazionale del Libro, inaugurazione del grattacielo Intesa - Sanpaolo, apertura del nuovo magnifico Museo Egizio, sono solo le principali attrazioni responsabili di tale incremento di visitatori.

Un anno dunque eccezionale per Torino insignita, inoltre, del titolo di Capitale europea dello Sport 2015. Ma se nel periodo Olimpico la città si presentava sfavillante, piena di vita e soprattutto pulita ed ordinata, oggi non si può dire lo stesso poiché “La grande bellezza” di quei giorni sembra essere soltanto un lontano ricordo.

Il dilagante degrado delle periferie è arrivato ad offuscare anche il centro storico. I maestosi portici, le ariose piazze, gli austeri e imponenti palazzi, le chiese barocche sono ancora fortunatamente ai loro posti, ma in che condizioni?

Le colonne dei portici e i muri dei palazzi sono un caleidoscopio di scritte e graffiti che competono con infiltrazioni e muffe nel renderli sempre più indegni di un paese civile. Una vergogna che attraversa tutta la città in cui non si salvano neppure le chiese. Le piazze poi, quelle che non sono invase da perenni cantieri, si presentano con la pavimentazione sconnessa o deturpata da riparazioni di fortuna con pezzi di asfalto che si inframezzano alla storica pavimentazione oppure da buche non riparate ma segnalate da cavalletti che rimangono per giorni e giorni.

Uno sconforto che si legge persino negli occhi di tutte quelle persone che vengono oggi per ammirarla.

Un sentimento che rimane tale se si pensa che a condannare questa città, a prescindere dalle amministrazioni che si sono susseguite in questi anni, sono i cittadini stessi, rei di aver permesso o anche contribuito a che Torino fosse e venga lasciata in queste condizioni.


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Articolo pubblicato il 20/05/2015