Verbum Incarnatum (Urbano dixit)

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: perplessità e riflessioni sparse, dopo la fine del campionato.

Fratelli e sorelle granata, mi è stato chiesto da più parti, perché dal 20 marzo, non ho più scritto della nostra fede.

Perché ero (e rimango) perplesso.

Perplesso per via di tutti quei tifosi, o presunti tali, che all’inizio del campionato, senza Cerci & immobile, davano il Toro già retrocesso, salvo poi esaltare la squadra a metà campionato, per poi tornare al disfattismo più totale a fine stagione.

Perplesso per via dell’atteggiamento della squadra, che non mi è piaciuto per niente, soprattutto dopo la vittoria nel derby: poteva e doveva essere la rampa di lancio verso l’Europa, invece si è tramutata in una Via Crucis, fatta di tre sconfitte indecenti (va bene, Padelli ha messo del suo contro il Sassuolo, ma restavano 85 minuti per ribaltare il risultato) e due vittorie del tutto inutili.

Perplesso per via di un risultato che proprio mi è rimasto sul gozzo (Palermo – Torino 2-2): una rete clamorosamente valida, annullata altrettanto clamorosamente…dal portiere rosanero…e che forse ha condizionato le restanti partite…scelta di Palazzo o che cosa…???

Perplesso per le dichiarazioni del Presidente, riguardo la campagna acquisti (come si diceva una volta) e riguardo la data del 30 giugno come termine ultimo per la definizione del roster 2015/2016: finirà come sempre con i saldi di fine stagione, o stavolta, memore degli sbagli (e degli insulti) del passato, sapremo per tempo quale squadra affronterà il prossimo campionato e soprattutto sapremo, almeno sulla carta, con quali prospettive?

Le perplessità sarebbero ancora tante, ma almeno per ora mi fermo qui.

Ho citato poc’anzi la vittoria nel derby: non ho scritto nulla al riguardo, perché probabilmente qualcuno mi avrebbe denunciato per diffamazione…gli stessi che mi hanno bannato dalle amicizie di Facebook (si sa, i tifosi dell’altra squadra sono sportivi solo quando vincono rubando o rubano vincendo)…quindi ho preferito soprassedere e gioire in forma strettamente privata…cosa che ho fatto anche per la storica vittoria dei ragazzi di Moreno Longo nel campionato primavera, evitando così una querela anche da parte del signor Gianni Cerqueti, inverecondo commentatore della partita, dai microfoni dell’emittente televisiva nazionale.

Tornando alla stretta attualità, c’è da dire che con i recentissimi e velocissimi acquisti di Avelar e di Acquah, pare che la dirigenza voglia tappare quei buchi che quest’anno sono stati fin troppo evidenti, ma sarà fondamentale NON smantellare la difesa, punto forte degli ultimi campionati, NON cedere il nostro capitano e magari cercare di trattenere Darmian, fiore all’occhiello della squadra e del lavoro (a volte sottovalutato) del nostro Mister.

Senza dimenticare che è fondamentale  completare il parco attaccanti, nota dolente della stagione appena conclusa.

Chiudo queste riflessioni sparse con un sentimento di profonda contentezza: il Parma è finalmente sparito dalla faccia del calcio, con dieci anni di ritardo (come raccontai in uno dei primissimi articoli di questa rubrica), ma finalmente è sparito. Questo significa che la giustizia esiste e che i nodi, prima o poi vengono al pettine. Mi spiace davvero per i dipendenti (magazzinieri, giardinieri, ecc), ma una squadra già commissariata, gestita in modo quasi perverso da un signore “pesante”, nel senso stretto della parola, che non si è mai saputo che mestiere facesse in realtà, non meritava altra fine.

E lo stesso dicasi, notizia di oggi, per il Catania: Presidente e dirigenti arrestati per “combine” nell’ultimo campionato di serie B…manca solo una squadra per chiudere il cerchio, ma sono convinto che grazie all’ennesima “lotitata”, presto o tardi (mi auguro presto), parleremo della sparizione della squadra biancazzurra.

Solo allora giustizia sarà fatta, in tutto e per tutto.


F V <3 G


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Articolo pubblicato il 23/06/2015