" La Chiesa dispone di 400.000 posti letto per i migranti, gratuitamente?"

Un lettore pone alcune domande al Direttore di “Civico20 News”

Gentile Direttore, gradirei conoscere la sua opinione e quindi quella del suo giornale relativamente alle questioni che le pongo.

Premessa: Dai telegiornali che quotidianamente trasmettono notizie circa l’attività della Chiesa, in particolare di Papa Francesco, ho sentito della disponibilità messa in atto dal Santo Padre di ospitare presso le strutture europee della stessa Chiesa, ( parrocchie, conventi e stabili vari, non dimentichiamo che gli immobili appartenenti al Vaticano  sono valutati in svariati miliardi di euro) i migranti in arrivo. Si è quantificato in 400.000 il numero massimo di persone ospitabili.

Ecco le mie domande:

.  L’ospitalità sarà/sarebbe gratuita o anche in questo caso per ogni migrante saranno/sarebbero corrisposti 35 euro? Se così fosse e se per assurdo tutte le strutture fossero occupate, l’esborso per gli stati europei, incluso quello italiano ovviamente, (per i contribuenti) ammonterebbe a miliardi di euro al giorno al giorno! Cifre da capogiro.

.   Fatte rare eccezioni, i migranti che giungono in Europa sono di religione islamica, non viene il dubbio che fra pochi anni avremo più moschee che chiese?

.   Dobbiamo dare ragione alla “veggente” Oriana Fallaci quanto ipotizzava una imminente “Eurabia”?

.     Accadrà che avremo, dopo un’eventuale fusione delle due sponde del Mediterraneo, un nuovo, mostruoso agglomerato?

.     Cosa sta accadendo a quest’Europa malata che è divenuta anticristiana, antioccidentale, antisemita?

 

Grazie.

Aristide V.

 

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Egregio Sig Aristide,

Le rispondo, iniziando dal terzo quesito che Lei mi pone, confermando che ormai viviamo in Eurabia dando ragione alla lungimiranza della grande scrittrice Oriana Fallaci che ha sempre avuto e manifestato la percezione di ciò che stava accadendo e che oggi, grazie alle politiche buoniste di facciata di un Governo, peraltro autonominatosi, sta assumendo sempre più preoccupanti dimensioni.

Siamo ormai in balìa di un esodo incontrollato ed incontrollabile per la dimensione assunta e facciamo fatica a pensare che tutto ciò non faccia parte di un progetto di integrazione politicoeconomica e religiosa più che umanitaria.

Ecco perchè, e vengo all'altro quesito, le ospitalità gratuite mi sembrano un'altra notizia scoop che non corrisponde alla realtà; a mio avviso, l' "aiutino" ci sarà: la sua entità sarà resa nota solo al momento dell'avvenuta "adozione" per avere in mano la famosa "pezza giustificativa" della spesa.

Per cui quantificare oggi l'eventuale, perdoni, il certo esborso dello stato e cioè, come Lei giustamente osserva, dei contribuenti è alquanto azzardato in quanto un Governo buonista deve .... andare incontro alle proteste "migranti" di chi, a suo parere, non riceve ciò di cui abbisogna(!?!).

Per ciò che riguarda l'islamizzazione del popolo indigeno italiano non è, a lungo termine, da escludere vista la buona disponibilità a consentire, ed in alcuni casi, a finanziare luoghi di culto che non hanno nulla a che vedere con la tradizione storicoreligiosa cristiana del popolo italiano, o meglio di ciò che ne rimane.

Sulla fusione delle sponde mediterranee c'è da augurarsi che ciò non accada ed abbiamo buone speranze dopo il fallito tentativo in merito al ponte di collegamento fra due parti della stessa nostra nazione che ha così più facilmente conservato ad una di esse la sua indipendenza a statuto speciale.

Su cosa stia accadendo a questa Europa (?) lo si può vedere giorno per giorno nelle vie di ogni paese, di ogni città, di ogni regione, di ogni nazione con le istituzioni in rotta di collisione, spesso, con altre istituzioni nella totale confusione dei ruoli di competenza.

Per cui, carissimo Signor Aristide, detto in buon piemontese "tenumse ai branc" cercando soprattutto di non abbassare mai la guardia e di non cedere al peggiore di tutti i mali che è la rassegnazione.

Per ciò che riguarda la Chiesa, avverto un atteggiamento alquanto permissivo, quasi irritante in alcuni casi per i cristiani di vecchia data, quelli che ormai vivono le pulsioni enigmatiche di uno strano ricambio generazionale.

In chiusura, mi rattristerebbe oltre misura saper che chi offrirà ospitalità nelle propria casa, o ancor peggio in chiese e luoghi di culto cristiani, rinunci alla presenza del crocifisso o del presepe in occasione del Santo Natale per non urtare la suscettibilità di quelli che oggi sono considerati i "nuovi italiani".

 

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Articolo pubblicato il 08/09/2015