CAROL (2016), un piacevole ritorno agli anni ‘50

Regia : Todd Haynes con Cate Blanchett (Carol), Rooney Mara (Thérèse)

Siamo nella "dorata e spensierata" America degli anni ´50 . L´affascinante Carol (Blanchett) incontra casualmente la giovanissima Thérèse (Mara), commessa dei grandi magazzini i cui panni di “numero fra tanti” stanno stretti quanto un fidanzamento in cui non vede la sua prospettiva né un qualsivoglia futuro.

Assetate entrambe di libertà e non di convenzioni legate agli stereotipi messi sulle spalle di ogni donna in ogni tempo, troveranno nel loro incontro la svolta che trasforma per sempre una vita.

Dramma patinato ( attenzione : non nel senso dispregiativo del termine, ma nel senso di legato ai tempi in cui si svolge), Carol parte con lentezza, come il fascino felino di una sempre brava quanto splendida Cate Blanchett (va detto che per un´interprete in grado di essere la protagonista di Blue Jasmine di Woody Allen questo film è un esercizio di bravura sostanzialmente semplice, non di certo sterile, ma estremamente facile per le sue doti straordinarie) e decolla mano a mano che la relazione fra le due donne si salda, come un road movie al rallenti, sino a giungere al suo culmine : nell´attimo in cui Carol decide cosa fare della propria esistenza, nello studio legale, dinanzi, va da sé, a soli uomini, ecco emergere la leonessa che sopiva nella protagonista, ma soprattutto nella performance della Blanchett.

Rooney Mara avrebbe potuto dare di più ; a tratti il suo musetto imbronciato non coinvolge più di tanto,ma si tratta di forse una scelta studiata, dal momento che anche la sua Thérèse avrà un suo riscatto.

Un film bello, pudico nel senso migliore del termine. Per fortuna non vi è spazio per il voyeurismo o l'indulgere su immagini ad effetto, e trattandosi di un argomento di forte attualità ne siamo più che grati al regista Todd Haynes ; il film risulta forse un po' "frenato" dal timore tutto americano di affrontare temi di questo genere, soprattutto in periodo pre oscar perché, come sappiamo, negli States il tema dell'omosessualità più sì garantire l'incetta di statuette ma potrebbe anche risultare un arma a doppio taglio se osasse spostarsi di una virgola oltre il margine.

Elisabetta Gallo

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/01/2016