Ritratto d’attore: Eddie Redmayne
immagine da telegraph.co.uk

Il talentuoso giovane attore britannico premio Oscar, ora nelle sale con "The Danish Girl"

Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico riscosso da La teoria del tutto, gli occhi del mondo del cinema sono stati tutti su Eddie Redmayne, il trentaquattrenne attore inglese che fino a quel momento aveva avuto solo ruoli secondari e di nicchia.

Nato nel 1982 a Londra, dopo una brillante carriera scolastica a Eton e Cambridge, lavora come modello per prestigiosi brand di moda britannici, prima di approdare al teatro. Tra il 2002 e il 2012 ottiene importanti riconoscimenti per le sue interpretazioni in vari teatri londinesi, dove recita ruoli diversi, da Shakespeare a John Logan, il cui spettacolo Red lo porta a Broadway e gli vale un Tony Award come attore non protagonista per il ruolo dell’assistente di Mark Rothko (interpretato da Alfred Molina). Nel giugno 2015 viene nominato Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico, onorificenza assegnatagli per "servizi all'arte drammatica".

Magrissimo, con i capelli rossi e la pelle diafana, nonostante abbia superato i trenta può contare su un viso da ragazzino e un’aria sbarazzina dietro cui si cela però una maturità attoriale già piena e ampiamente dimostrata. Sposato con una pubblicitaria, a giugno diventerà padre del suo primo figlio.

Il primo approccio al grande schermo del giovane attore è senza dubbio un ottimo inizio; Redmayne ha il ruolo del protagonista in Symbiosis – Uniti per la morte, thriller psicologico del 2007 di produzione australiana in cui interpreta l’adolescente Alex, accusato dell’omicidio del suo amico Nigel. Un viaggio nella mente disturbata di due adolescenti morbosamente legati, in cui Redmayne bene interpreta un personaggio insicuro e remissivo che nasconde un’anima inquieta. Il film passò sostanzialmente inosservato, ma è interessante in quanto si riescono a intravedere in nuce alcune delle più rilevanti caratteristiche della recitazione di Redmayne, sempre in punta di piedi e pacata, si potrebbe definire timida, ma con un mondo di emozioni e pensieri che si percepiscono nascosti all’interno e lasciati intravedere dalla mansueta apparenza.

Dopo diversi, piccoli ruoli in varie produzioni, tra cui The Good Shepherd di Robert De Niro, Elizabeth: The Golden Age di Shekhar Kapur, L'Altra donna del re di Justin Chadwick e Savage Grace di Tom Kalin (dove interpreta il figlio gay di Julianne Moore), arriva il ruolo che lo farà conoscere in tutto il mondo, quello del giovane apprendista costruttore Jack ne I pilastri della Terra, la miniserie televisiva del 2010 tratta dal bestseller di Ken Follett. Un ruolo che inizialmente lo vede personaggio secondario ma, con l’evolversi delle vicende ambientate nell’Inghilterra del XII secolo, lo porterà ad essere il protagonista, diventato costruttore di cattedrali come il suo maestro Tom. Il personaggio è perfettamente in sintonia con il suo stile: figlio di Ellen, creduta una strega, timido, schivo e silenzioso, Jack sembra quasi avere dei problemi psicologici, ma il grande riserbo e la goffaggine nascondono un animo sensibile e complesso, e il desiderio di imparare la difficile arte di costruire, fino a diventare un esperto artigiano e scoprire di più rispetto alle sue misteriose radici.

Nel 2011 l’attore partecipa all’attesissimo Marilyn di Simon Curtis; basato sui diari di Colin Clark, assistente alla regia di Laurence Olivier quando questi girò Il principe e la ballerina, il film racconta delle settimane passate sul set e in compagnia di Marilyn Monroe, con la quale Clark ebbe una brevissima relazione. Redmayne interpreta proprio il giovane Clark, impacciato e riservato ragazzo intimidito e affascinato dalla grande diva (interpretata intensamente, senza caricaturali imitazioni, da Michelle Williams), e il ruolo gli vale una candidatura ai BAFTA come miglior attore emergente.

L’anno successivo viene scelto per il musical Les Misérables, mastodontica produzione britannica dal cast stellare tratto dal fortunato spettacolo del 1985 a sua volta ispirato all'opera di Hugo, diretto da Tom Hooper (premio Oscar per Il discorso del re). Accanto a Hugh Jackman, Anne Hathaway, Russell Crowe e Amanda Seyfried, Redmayne dà prova delle sue capacità canore nei panni del nobile Marius Pontmercy, disperatamente innamorato di Cosette, pupilla del protagonista Jean Valjean. Per la sua intensa ed espressiva interpretazione e le lodate abilità vocali riceve numerose nomination a diversi premi, vincendone alcuni.

Nel 2014 Redmayne si dedica anima e corpo alla preparazione del film La teoria del tutto, film biografico diretto da James Marsh sulla vita dell'astrofisico Stephen Hawking. Per interpretare al meglio il noto scienziato, l'attore ha studiato per mesi filmati e interviste, incontrando anche personalmente Hawking, il quale rimane così colpito da accompagnare talvolta Redmayne sul set. Il difficile compito di ritrarre la malattia degenerativa che affligge Hawking avrebbe potuto dare adito ad un'interpretazione al limite del grottesco, ma Redmayne riesce perfettamente a fornire una performance delicata e al tempo stesso potente e accorata, mostrando l'evolversi del deterioramento di corpo e mente giorno dopo giorno, con una recitazione inevitabilmente fisica ma molto attenta alla più piccola sfumatura di espressione di viso e occhi, soprattutto quando l'uomo perderà la voce e sarà costretto ad esprimersi attraverso un sintetizzatore vocale elettronico, le cui note metalliche sono state doppiate da Hawking stesso. Il film ha ricevuto plausi universali da critica e pubblico, e una lista infinita di candidature a vari premi. Redmayne, riconosciuto unanimemente come il fulcro del film, ha vinto un premio Oscar come Miglior Attore Protagonista, un Golden Globe, un BAFTA e numerosi altri premi internazionali.

Con un'incursione nel mondo fantascientifico di Jupiter, film dei fratelli Wachowski del 2015, rivelatosi un sonoro fallimento su tutti i fronti, l’attore riesce a vincere anche un Razzie Award (gli ironici anti-Oscar che celebrano i fallimenti) come Peggior Attore Non Protagonista, consegnatogli pochi giorni fa, quando l'attore aspettava il verdetto della premiazione degli Oscar, a cui era altresì candidato per The Danish Girl. Alla consegna del poco ambito premio, Redmayne ha ammesso scherzosamente che la sua performance è stata disastrosa, dicendosi felice di poter lasciare Los Angeles con almeno un premio.

Nonostante l’Oscar di quest’anno sia poi andato a Leonardo Di Caprio, in The Danish Girl Redmayne affronta con coraggio e determinazione un altro ruolo impervio; il film è infatti tratto dal romanzo omonimo a sua volta ispirato alla vicenda realmente accaduta a Lili Elbe, nata uomo, che nella Danimarca degli anni Venti fu tra i primi individui transgender a sottoporsi a interventi chirurgici per il cambio di sesso. Di nuovo una sfida non semplice, far rivivere la trasformazione e lo smarrimento di una donna intrappolata nel corpo di un uomo senza scivolare nel patetismo o nella caricatura. Certamente aiutato da una fisionomia delicata, Redmayne emoziona e colpisce per l’intensità con cui si immerge nel personaggio e ci rimane fino alla fine, senza mai perdere il controllo e cadere nell’iperbolico. Il film è la seconda fortunata collaborazione di Redmayne con il regista Tom Hooper, e vede come sua partner la svedese Alicia Vikander, superba attrice che in certi momenti quasi oscura il protagonista. A fronte di molte nomination, Redmayne ha vinto solo un premio minore, il Women Film Critics Circle Award; ciononostante, e a dispetto di alcune polemiche di associazioni transgender che non hanno apprezzato un uomo eterosessuale nei panni della Elbe, la sua interpretazione rimane una grande, sensibile e commovente performance, che ha convinto la maggior parte della critica.

Adesso l’attesa è tutta per il prossimo progetto di Redmayne, che entrerà nel magico mondo di Harry Potter in Animali fantastici e dove trovarli, spin-off della saga di J. K. Rowling in cui avrà il ruolo del protagonista mago Newt Scamandro. Il film dovrebbe uscire in Italia il 17 novembre prossimo, e sarà interessante vedere Redmayne in un film dai toni sicuramente più spensierati rispetto a tutti le sue precedenti, impegnative interpretazioni.

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Articolo pubblicato il 02/03/2016