Novara. Primo intervento di riparazione valvolare mitralica interamente endoscopico

L'alta tecnologia in aiuto della cardiochirurgia del domani, ce ne parla il dottor Marco Diena

Abbiamo già avuto modo d’illustrare in più occasione la portata internazionale delle iniziative della Cardioteam Foundation nel campo della ricerca, prevenzione, diagnosi e cura delle malattie cardiovascolari.

In questi giorni la medesima equipe diretta dal cardiochirurgo Marco Diena può annunciare di aver portato a termine con successo,  il primo intervento ( in Piemonte ) di plastica valvolare mitralica con tecnica endoscopica tridimensionale  alla Clinica San Gaudenzio di Novara .

L'insufficienza  della valvola mitrale, ci dichiara Marco Diena, é oggi la malattia cardiaca più frequente che richieda un intervento chirurgico nelle persone tra i 40 e i 60 anni.

E' solitamente dovuta ad una degenerazione dei lembi valvolari e delle corde tendine che, analogamente a quelle di un paracadute, tengono i due lembi nella posizione corretta per una tenuta perfetta. Se le corde si allungano, si rompono o se l'anello della valvola si dilata allora questa diventa insufficiente ed  il sangue in parte refluisce e torna indietro nell'atrio ad ogni contrazione del cuore (sistole)”.

“Questo comporta un doppio lavoro per il cuore che deve pompare sangue in avanti e anche indietro, nell’atrio sinistro che si dilata fino a determinare l’aritmia totale, la fibrillazione atriale , un’attività caotica del ritmo responsabile di embolie cerebrali (ictus).Ciò si può e si deve evitare con un intervento chirurgico appropriato, prosegue il dotto Diena”.  

Quando l'insufficienza della mitrale diventa grave e' indicato l’ intervento chirurgico sulla valvola.

“Da ormai oltre 30 anni, prosegue il cardiochirurgo Diena, dagli studi del prof Carpentier di Parigi é dimostrato che l'intervento migliore sia la riparazione detta plastica mitralica perché da una migliore sopravvivenza ed una ottima qualità di vita.

Infatti consente una vita normale senza uso di terapia particolari come quella anticoagulante e senza protesi valvolari che, pur essendo molto affidabili, danno risultati inferiori alla riparazione eseguita a regola d'arte”.

Risulta infatti che da diversi anni alcuni chirurghi, nei centri più avanzati, si sono dedicati alle tecniche meno invasive passando dall'approccio classico, la sternotomia, alla minitoracotomia, ovvero una incisione di 6 cm nel torace sotto la mammella destra.

Con questo approccio, certamente riservato a cardiochirurghi esperti, si riduce il trauma chirurgico, le trasfusioni di sangue e la ripresa dell'attività fisica e' più rapida perché non si seziona nessuna struttura ossea. Si passa infatti nello spazio tra le costole.

Questo intervento viene condotto normalmente guardando attraverso la piccola incisione e in visione diretta ovvero il chirurgo opera con occhiali dotati di binocolini che ingrandiscono 3 volte il campo operatorio.

L'endoscopio viene usato come supplemento perché l'equipe di sala operatoria segua le fasi dell'operazione.

la novità dell'equipe Cardioteam diretta dal dottor Diena e' stata quella di eseguire tutto l'intervento di plastica mitralica senza guardare attraverso l'incisione chirurgica ma guardando solo lo schermo che riproduce le immagini endoscopiche in tridimensionale ad alta definizione.

“Con gli occhiali che si usano al cinema 3D,ci precisa il dottor Diena, siamo riusciti a riparare la valvola mitrale con risultato perfetto e con una precisione millimetrica.

Infatti il sistema ad alta definizione Einstein vision 3D ingrandisce 30 volte l'immagine contro i 3 ingrandimenti degli occhiali chirurgici. L'altro grande vantaggio per il paziente è che con l'intervento endoscopico non è più necessario mettere un divaricatore tra le coste che può essere fonte di dolore postoperatorio”.

L'intervento si conclude quindi con due piccoli fori attraverso i quali passano l'endoscopio  e l'aspiratore del sangue che è tutto recuperato ed una piccola incisione attraverso la quale passano solo i ferri endoscopici del diametro di una cannuccia da bibita.

“La tecnologia 3D, secondo il dottor Diena, é risultata di grande aiuto, se non indispensabile, per portare a termine quello che è già futuro nella chirurgia valvolare mitralica.

La paziente, una donna di 60 anni e' stata già dimessa in prima giornata dalla terapia intensiva ed è in piedi che gira per il reparto in seconda giornata postoperatoria, conclude Marco Diena .

Inoltre se è di solito necessaria una riabilitazione di tre settimane dopo l'intervento tradizionale , con la tecnica mininvasiva il paziente potrebbe andare direttamente a casa dopo pochi giorni. Ovviamente sotto controllo cardiologico”.

L’equipe del dottor Diena è all’avanguardia nella chirurgia mininvasiva da oltre 15 anni. Infatti  sono stati tra i primi in Italia a portare a termine interventi al cuore con l’ausilio del robot Da Vinci nel 2001.

Ed hanno insegnato il suo impiego agli urologi, ginecologi e chirurghi generali.

“ Oggi il robot in cardiochirurgia è superato dalle tecniche endoscopiche 3D e non è più necessario. E’ invece vantaggioso nella chirurgia urologica soprattutto per la prostatectomia “.

La Clinica Pinna Pintor di Torina è dotata dell’ultima versione del robot Da Vinci Xi.

Il Cardioteam è presente al più importante convegno al mondo sulla valvola mitrale ‘Mitral Conclave’ che si tiene ogni due anni e New York.

Il dottor Diena ha presentato nel 2011, 2013 e 2015 i successi della sua equipe pari al 99% dei casi in sessione plenaria. Una delle migliori casistiche in Europa.

Un bel riconoscimento della cardiochirurgia italiana e piemontese, al cospetto di quella nordamericana!

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Articolo pubblicato il 14/01/2017