Torino FC vs AC Milan 2-2

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: pareggio folle del Toro, che spreca probabilmente l'ultima occasione per avvicinarsi alla zona Europa

Non so a voi, amici e amiche di fede granata, ma a me personalmente, tornare a leggere di sconfitte utili al processo di crescita”, ha fatto girare parecchio gli zebedei.

Sinceramente pensavo che certe stupidaggini, retaggio passato del vate genovese, fossero definitivamente dimenticate. Invece no.

Puntualmente, dopo la sconfitta in Coppa Italia col Milan, ecco che una testata che scrive solo di Toro, ha rispolverato le parole tanto care a chi sedeva sulla panchina granata, prima di Sinisa Mihajlovic.

Basta!

Le sconfitte servono a perdere punti in classifica, ad essere eliminati da competizioni a partita secca e soprattutto a far capire a chi di dovere, quali e quante sono le pecche della squadra. Punto.

Pecche che poi sappiamo benissimo quali siano: difesa da puntellare (sempre che Marcao non si riveli un fenomeno), centrocampo da rinforzare in qualità e muscoli, attacco da completare, perchè se non segna il “Gallo” siamo rovinati o quasi. E i soldi per farlo ci sono, e sappiamo anche questo.

Comunque, messa da parte la sconfitta in Coppa Italia e di conseguenza l’ennesima eliminazione, è fondamentale cominciare il girone di ritorno con il piede giusto, ossia con una vittoria, visto che la Fiorentina, che ha una partita da recuperare, ci ha sorpassati e la Lazio, quarta in classifica, ha ben 40 punti.

Nulla è compromesso, forse, ma il Toro deve trovare assolutamente continuità di gioco e risultati, disputando un grande girone di ritorno, altrimenti assisteremo all’ennesimo campionato delle occasioni perse, con le conseguenze di mercato (leggi la partenza di Belotti, in caso di mancata qualificazione europea) che tutti sappiamo, fin da ora.

Mi sia consentito un sentito grazie di cuore, alla mente malata che ha deciso di far giocare una partita a Torino, il 16 Gennaio alle 20,45; partita che vedrà in campo, per noi, (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Moretti (cap), Barreca; Benassi, Valdifiori, Obi; Iago Falque, Belotti, Ljajic.

Miha recupera in extremis Iago Falque e sceglie Obi per il centrocampo, al posto di Baselli, Montella risponde con una formazione pressoché speculare.

Micidiale uno-due del Toro, dopo venti minuti alquanto noiosi.

Proprio al 20’ grande azione di Iago Falque sulla destra, che dribbla due avversari, entra in area e serve all’indietro Ljajic che spara malissimo in corsa dal limite dell’area, il tiro si trasforma in un assist, sul quale si fionda Belotti che insacca in spaccata.

Il “Gallo” (14° goals in campionato), dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’istinto del grande goleador.

Raddoppio del Toro dopo cinque minuti: azione alquanto confusa in area milanista, in tre provano senza successo la conclusione, poi Benassi trova la zampata vincente che gonfia la rete per la seconda volta.

Ljajic poi sbaglia malamente un penalty sacrosanto, concesso per un atterramento in area di Barreca da parte di Abate.

A quanto pare, quest’anno, di rigore contro il Milan non si segna. Peccato, si poteva chiudere definitivamente la partita dopo appena mezz’ora.

Finisce 2-0 un primo tempo tutto sommato piacevole, con il Toro leggermente superiore al Milan, ma dal ventesimo in poi.

Speriamo che non finisca come nella partita di giovedì scorso in Coppa Italia.

Toro che comunque gioca in dieci, visto che Ljajic continua a deludere, nonostante la fiducia quasi infinita che gli offre il tecnico suo connazionale: il rigore ne è la prova.

Purtroppo, come in Coppa Italia, il Toro torna in campo troppo rinunciatario e dopo dieci minuti i rossoneri accorciano le distanze, grazie ad una azione insistita nell’area piccola e grazie alla tecnologia, che segnala all’arbitro il pallone entrato in rete.

Mi chiedo se questa tecnologia verrà applicata a “tutte” le squadre, ma è una domanda puramente retorica.

Il black-out dei nostri continua, tanto che il Milan pareggia su rigore, sacrosanto pure questo, dopo un quarto d’ora: un incubo. Senza parole.

Per rimediare allo sfacelo, Mihajlovic manda in campo Iturbe e Lukic al posto di Obi e Valdifiori, trasformando il modulo (4-2-3-1): molto timidamente la squadra reagisce e riesce a rendersi quasi pericolosa. Ma non basta.

Non basta nonostante l’impegno di Belotti, le palle regalate agli avversari da Iturbe e il sostegno quasi commovente del pubblico: finisce 2-2.

Un risultato inutile ai fini della classifica, due punti buttati malamente, che evidenziano, per l’ennesima volta, le pecche del Toro: strutturali e a questo punto anche mentali. Urge intervenire, in entrambi i casi.

Un risultato che, lo dico a scanso di equivoci, NON serve al processo di crescita:serve a far allontanare sempre di più la zona Europa, a far girare gli zebedei ai tifosi e a far infuriare Sinisa Mihajlovic, che esce dal campo scalciando un tabellone pubblicitario.

F V <3 G

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Articolo pubblicato il 16/01/2017