Allied – Un’ombra nascosta

Zemeckis si confronta con una spy story dal sapore classico, impreziosita dalle ottime interpretazioni di Brad Pitt e Marion Cotillard

Anno: 2016 

Titolo originale: Allied

Paese: USA

Durata: 124 minuti

Genere: Drammatico, Spionaggio, Guerra

Regia: Robert Zemeckis

Sceneggiatura: Steven Knight

Cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Matthew Goode, Lizzy Caplan

Il maestro del cinema americano Robert Zemeckis aggiunge un nuovo capitolo ai suoi tanti successi con Allied – Un’ombra nascosta, storia d’amore e guerra che molto svela della cinefilia del regista, con Marion Cotillard e Brad Pitt eccellenti.

In piena seconda guerra mondiale un agente canadese, Max Vatan, e una francese, Marianne Beausejour, si incontrano a Casablanca e pur non conoscendosi fingono di essere marito e moglie per portare a termine una rischiosa missione. Nasce inevitabilmente l’amore, passano gli anni, finché la serena vita domestica che i due riescono a costruirsi viene messa in discussione, insieme alle certezze di Max, quando la donna è sospettata dall’intelligence britannica di essere una spia tedesca sotto falso nome.

Nessuno come Zemeckis, nel corso della sua lunga carriera, si è cimentato nelle svariate possibilità offerte dalla strumento cinematografico, ideando capolavori di creatività come la saga di Ritorno al futuro, Forrest Gump e gli spettacolari Polar Express e A Christmas Carol; con Allied, il cineasta compie una sorta di ritorno alle origini, producendo un tipo di cinema più tradizionale e imbevuto di citazioni di grandi film del passato.

La storia di Max e Marianne, spie efficaci e letali ma umane, è fondamentalmente una storia d’amore macchiata dagli orrori della guerra, come ne sono state raccontate ben più di una volta. Quel che è certo è che si tratta di una storia raccontata con molta eleganza e classe, attraverso un utilizzo esperto e consapevole della macchina da presa.

Allied indossa un “vestito” classico, reso esplicito già dalla suggestiva sequenza iniziale di Max che si paracaduta sulle dune del deserto marocchino; il look alla Casablanca è frutto di un’esplicita intenzione, e permea tutto il film (senza svelare ciò che accade, il finale assomiglia visivamente molto al mitico film con Humphrey Bogart). La patinata immagine scelta per la locandina, i due impeccabilmente vestiti che si tengono per mano con un mitragliatore a testa, la dice già lunga sull’importanza del dato estetico. I meravigliosi costumi di Joanna Johnston, storica collaboratrice di Zemeckis, sottolineano ulteriormente il glamour, e hanno fatto ottenere l’unica nomination del film ai premi Oscar.

Le sequenze di azione sono asciutte e non eccessive, e se c’è qualche consapevole eccesso (la scena di passione nella tormenta di sabbia o la nascita iperbolica della bambina), è di certo perdonabile per il risultato d’insieme: il film brilla di un gustoso, godibile utilizzo delle tecniche di ripresa che riportano alla mente l’età d’oro di Hollywood e tutta la sua intramontabile iconografia.

La narrazione passa quindi quasi in secondo piano, ma ciò non significa che il film non goda di una certa profondità, esplorata dalla forte caratterizzazione psicologica dei personaggi.

I due interpreti danno una delle loro migliori prove, in particolar modo Marion Cotillard, il cui francesissimo viso sembra fatto apposta per gli anni Quaranta; l’alta qualità della sua performance non ha un solo momento di calo. Brad Pitt, maturato sia come attore che fisicamente, ricorda Robert Redford.

 

Allied è un bel film, dove amore, guerra e suspense danno vita a un ritmo a tratti teso ma sempre di piacevole visione. Non potrà deludere chi ama una delle caratteristiche strutturali della macchina cinematografica, creare delle belle immagini. E auto-citarsi.


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Articolo pubblicato il 31/01/2017