Torino - Aperta la Shopville più grande del Piemonte

I Piccoli negozi non possono più competere e rischiano di chiudere i battenti

Egregio Direttore,

mentre vicino a Torino è stata aperta la Shopville più grande del Piemonte (Mondojuve), e Palazzo del Lavoro rischia di diventare un grande centro commerciale, le Associazioni di Categoria si sono risvegliate dal loro lungo letargo, e vogliono trasformare il piccolo commercio (o di vicinato) in una realtà contro le vendite Online, e  la grande distribuzione. 

Ma come possono i piccoli negozi , con tante spese e tasse, insieme ai parcheggi a pagamento, competere con la grande distribuzione , e le vendite online? Praticamente NON possono competere, e devono chiudere i battenti!  E quando i quartieri saranno con le insegne spente, e le vetrine senza luci, anche i politici si accorgeranno del disastro , ma sarà troppo tardi! 

Una soluzione potrebbe essere quella di trasformare i negozi che vendono prodotti necessari ai residenti, in Attività Sociali che NON vengono tassate, ma aiutate dal Comune con i soldi incamerati dalla grande distribuzione. 

Da Commercio di Vicinato e Commercio Sociale a servizio dei cittadini! Riguardo le Associazioni di Categoria bisogna capire il loro gioco per recuperare tesserati, e se nella Confesercenti e Confcommercio è anche presente la grande distribuzione.

Un chiarimento necessario se si vuole recuperare quella credibilità che nel tempo si è sbiadita, dando un grande impulso alle tante associazioni di via nate in tutta la città!

 

Mariberto

 

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Pregiatissimo lettore,

questa Sua considerazione mi riporta indietro nel tempo allorchè, redattore di un giornale locale, intervistai con un collega l'allora  Assessore comunale al commercio Alfieri in occasione dell'inaugurazione, in via Livorno, di un colosso della grande distribuzione che non pubblicizzo per correttezza.

Alfieri disse allora che così si sarebbe data linfa al piccolo commercio "invitando e suggerendo" agli esercenti della zona la specializzazione di settore. A distanza di tempo, mi duole constatare che la stessa zona ha subito, nel piccolo commercio, contraccolpi devastanti con apertura e chiusura di negozi che non riuscivano più a competere non fra di loro, condizione normale, bensì con i nuovi imponenti insediamenti commerciali.

Le Associazioni si sono adoperate più per difendere le feste di via che per compiere azioni di peso contro un fenomeno che ha, nel tempo, coinvolto i mercati rionali un tempo fiore all'occhiello del tessuto economicosociale cittadino. Sono purtroppo costretto a riferire di quel potere economico globalizzato che porta alla scomparsa delle tradizioni e favorisce sempre più i capitali internazionali.

Mi duole ancora ricordare che, mentre si ricostruiva il plateatico mercatale di corso Taranto, venivano trattati gli accordi per un nuovo ciclopico insediamento in zona. Quindi, mi sembra alquanto improbabile che il Comune possa divenire improvvisamente prodigo di esenzioni verso coloro che si "ostinano" a restare aperti, nonostante le strisce blu!

Per essere sintetici, Davide e Golia con stravolgimento delle parti e della storia!

 


       Civico20 News     

Il Direttore responsabile                                    

      Massimo Calleri       

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 11/09/2017