Torino - Piazza San Carlo: i nodi vengono al pettine

Settimana di fuoco per la Giunta pentastellata

Egregio Direttore,

come può rimanere "serena" la Sindaca di Torino sui tragici fatti di piazza San Carlo?  Quando in un spazio pubblico si organizza un evento con tante persone, senza le necessarie vie di fuga e sistemi di sicurezza, basta lo scoppio di un petardo , seguito da qualche urlo, a far scatenare l'inferno! 

E non si può rimanere "sereni" se nella propria città una ragazza è deceduta schiacciata dalla folla, un'altra signora risulta paralizzata in ospedale, e più di 1.500 persone sono rimaste ferite!  Davanti a una tragedia del genere , oltre alla responsabilità della Sindaca, la città doveva sospendere per un certo periodo di tempo tutti gli eventi con tanto pubblico per rispetto verso coloro che sono finiti nelle carneficina di piazza San Carlo! 

E se qualcuno si lamenta per tale decisione, basta far vedere le foto e i filmati delle persone insanguinate, e della gente impaurita che cercava di scappare dalla piazza troppo affollata!  E mentre le indagini vanno avanti,  il molto contestato  Barattolo riapre i battenti con tanta merce di dubbia provenienza, magari in attesa di un'altro omicidio, e nonostante il parere negativo della Circoscrizione! Dal Comune decidono, mentre i residenti non contano nulla!

 

Marino Domenico

 

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Lo "star sereni" è una frase pericolosa: lo ricorda bene il Presidente del Consiglio Enrico Letta che subì questa "particolare attenzione" da parte di Matteo Renzi pochi giorni prima della defenestrazione. Da quel dì è divenuta un'affermazione imbarazzante per chi ne è soggetto oppure oggetto a seconda delle convenienze istituzionali.

La serenità della Sindaca Appendino è quanto meno imbarazzante per il significato dell'espressione riferita ad un tragico evento che Torino non potrà mai dimenticare . Serenità che sarà la magistratura a confermare dissolvendo  le tante nubi che attendono ventate d'aria pulita. Oppure no, ma ciò potrà significare la colpevolezza di chi ha autorizzato una manifestazione, sportiva nel caso, senza preoccuparsi capillarmente dei problemi di sicurezza per chi ci avrebbe partecipato.

Ormai si è parlato troppo, a mio avviso, di una tragedia che poteva essere evitata; le illazioni si sono susseguite a ritmo vertiginoso da parte dei "soliti criticatutto" cui si sono aggiunti autorevoli commenti non solo di stampo politico. A mio parere i cinque mesi trascorsi rappresentano il tempo necessario per non tralasciare alcun particolare ed arrivare alla giusta condanna delle responsabilità.

Ed allora "stiamo sereni" anche noi in attesa di una sentenza ormai alle porte: chi ha sbagliato dev'essere messo nelle condizioni di non farlo più oltre a pagare per ciò che ha direttamente causato.

Come di non ripetersi in altre situazioni quali il "Barattolo" che Lei ha citato: purtroppo, anche in questa triste situazione, la vittima c'è stata; se esiste ancora il concetto di responsabilità oggettiva, anche in questa occasione esistono gravi responsabilità a carico di chi autorizza, e spesso sostiene, situazioni insostenibili. 

 

        Civico20News

Il Direttore Responsabile

       Massimo Calleri

 

 

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Articolo pubblicato il 06/11/2017