Racconigi (CN) - Visite gratuite (?) ai luoghi della cultura

Ci scrive una nostra lettrice per segnalare una "improprietà"

Ci scrive una nostra lettrice la quale illustra una situazione vissuta domenica 3 marzo in occasione della visita al Castello di Racconigi, inserita nel programma di cui riferiamo uno spaccato e da lei consultato prima di partire da casa (Torino): http://polomusealepiemonte.beniculturali.it/index.php/musei-e-luoghi-della-cultura/castello-di-racconigi/visita-il-castello-di-racconigi/

 

Orari Castello

lunedì chiuso
martedì dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
mercoledì dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
giovedì dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
venerdì dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
sabato dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
domenica dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)

Orari Parco (chiuso fino a nuova comunicazione)

lunedì chiuso
martedì dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
mercoledì dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
giovedì dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
venerdì dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
sabato dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
domenica dalle 9.30 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.30)

 

Biglietti

Castello 5,00 Euro
Ridotto 2,50 Euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni

Parco 2,00 Euro
Ridotto 1,00 Euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni

Inoltre, grazie alla Convenzione stipulata con la Fondazione Ordine Mauriziano, è possibile per coloro che acquistano il biglietto di ingresso intero nel Castello di Racconigi o nella Palazzina di Caccia di Stupinigi poter poi, nei tre mesi successivi, usufruire dell’ingresso ridotto presso la seconda sede visitata.

Gratuito per:
minori di 18 anni;
docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente (scarica il modello pdf certificazione docenti)
studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia;
titolari dell’Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card;
personale MiBACT;
membri ICOM;
giornalisti muniti di tessera professionale;
persone con disabilità e relativi accompagnatori.

Ingresso gratuito la prima domenica del mese.

Al momento, in attesa dell’attivazione dei dispositivi POS, il pagamento deve essere effettuato in contanti.

L’accesso al Castello è previsto con visite accompagnate dal personale di vigilanza in gruppi di massimo 25 persone.
Dal martedì al sabato la visita avviene con partenze ad orari stabiliti: 9.00, 10.30, 12.00, 14.00, 15.30, 17.00, 18.00.

La domenica la visita è accompagnata.
Prenotazioni: tel. 0172 84595 (dal martedì al giovedì dalle 9.00 alle 12.30) – racconigi.prenotazioni@beniculturali.it

Informazioni: tel. 017284005 (dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 18.00)

 

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"Una volta arrivati alla biglietteria - racconta -  ci viene detto che il Castello è visitabile solo con la guida, ci sono programmate varie visite con guida gratuita una ogni ora, quella delle 16.00, delle 17.00, e quella 18.00 sono però già tutte esaurite.

Ci sarebbe però una possibilità, una visita alle 16.30 (come ci viene segnato sul biglietto gratuito allegato) però occorre pagare 5 euro a persona alla guida dell’ufficio turistico locale che sarà presente all’ingresso alle 16.30, a questo punto  ormai lì decidiamo di fare la visita, la stessa cosa viene ripetuta a tutti coloro che chiedono alla biglietteria per procurarsi il biglietto.

Attendiamo e alle 16.30 prima di entrare una signorina ci chiede se siamo lì per la visita, quanti siamo e ci fa la ricevuta allegata facendo pagare solo i due adulti, mio figlio 13 enne abbuonato. Sulla ricevuta non è presente nessuna specifica relativa all’Ente rappresentato dalla signorina, il nostro gruppo è composto da una circa 20 persone paganti.

Una volta riscosso e distribuite le ricevute ci fanno entrare nel Castello, la signorina si affretta a chiudere l’ingresso e se qualcuno bussa chiede se sono per la visita delle 16.30, qualcuno risponde che di no, ma per la visita delle 17.00.

Verso fine percorso (circa 1 ora) incrociamo il gruppo delle 17.00 composto da circa 10 persone (molto strano), ma come pagando in 20 e gratuitamente solo 10 persone creano il tutto esaurito? Ovviamente finita la visita non è possibile fare neanche una domanda alla signorina che ci ha fatto da guida perché si dilegua molto rapidamente.

Tutto questo mi è sembrato molto strano e tengo a segnalarlo perché se si pubblicizza l’accesso gratuito per le visite ai musei poi dovrebbe essere così, tra l’altro in nessun altro Museo di Torino è capitata una cosa simile.

 

La ringrazio e spero che questa cosa venga segnalata, affinché si attivino controlli e la cosa non si ripeta visto che sono in programma altre giornate di Musei gratuiti e di sicuro non è un bel biglietto da visita per i turisti".

 

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Più che una semplice risposta alla lettrice di Civico20News, della quale non citiamo l'identità per rispetto della privacy, esprimiamo le nostre perplessità su alcuni punti che fanno da cornice all'accaduto.

 

Per prima cosa, la visita è avvenuta il giorno 3 marzo, prima domenica del mese e quindi gratuita come indicato dal prospetto allegato.

 

In secondo luogo, la lettrice è titolare, come ci ha riferito, dell’Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card e quindi esentata da qualsiasi pagamento.

 

Rispettato, invece, il diritto del figlio tredicenne.

 

Per cui il dubbio sulla legalità della richiesta, peraltro corrisposta, di un qualsiasi costo ci pare impropria ed ancor più poichè corredata da una ricevuta che accompagna un biglietto su cui "spicca" la dicitura "GRATUITO".

 

Quindi, carissima lettrice, Lei ha fatto bene a segnalare quella che con eufemismo definiamo "distrazione"; e noi, come nostra consuetudine deontologica, Le rispondiamo esponendo i fatti con la speranza, come Lei ha detto in coda alla Sua lettera, che "la cosa non si ripeta".

 

Voglia gradire i nostri più cordiali saluti.

 

            

 

                   Civico20 News     

            Il Direttore responsabile                                    

                  Massimo Calleri       

 

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Articolo pubblicato il 06/03/2019