Torino JOHANN SEBASTIAN BACH – JOHANNES-PASSION

Primo appuntamento della terza edizione di Intrecci Barocchi

Sabato 2 novembre nella suggestiva cornice del Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele II°,23 si aprirà la terza edizione della rassegna Intrecci Barocchi, con un concerto di grandissimo interesse, che vedrà uno eccellente cast di cantanti e l’Orchestra barocca e il Coro dell’Accademia Maghini diretti da Claudio Chiavazza eseguire la Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach, uno dei massimi capolavori del repertorio sacro di tutti i tempi.

Compositore sinceramente devoto e dotato di una fede incrollabile, alla quale si aggrappò in tutte le circostanze dolorose della sua vita, dalla morte prematura della prima moglie Maria Barbara agli ultimi difficili mesi della sua esistenza terrena, Bach iniziò a concepire una passione sul Vangelo di Giovanni già durante il suo soggiorno giovanile a Weimar, per poi riprenderla sulla soglia dei quarant’anni nell’ultima fase della sua permanenza alla corte calvinista di Köthen. Il repentino trasferimento a Lipsia ritardò la composizione di questo lavoro di ampie dimensioni, che venne eseguita per la prima volta il 7 aprile del 1724 non nella celebre Chiesa di San Tommaso, l’edificio sacro a cui è oggi indissolubilmente legata la memoria del sublime compositore di Eisenach, ma nella Nikolaikirche, che in quel periodo era considerata la chiesa più importante di Lipsia.

Nonostante la sua indiscutibile bellezza e la sua tesa atmosfera drammatica, Bach pose mano diverse volte alla Passione secondo Giovanni, realizzandone (almeno) altre quattro versioni, l’ultima delle quali fu eseguita nel 1749, un anno prima della sua scomparsa.

Il testo della Passione secondo Giovanni è basato secondo l’uso luterano su passi evangelici (i capitoli 18 e 19 del Quarto Vangelo) e su una serie di testi poetici che commentano gli eventi, dall’arresto di Gesù alla crocifissione, ed esprimono in maniera molto commovente la devozione dei fedeli, scritti dal celebre Barthold Heinrich Brockes, autore del libretto di una fortunatissima passione pubblicata nel 1712, che fu messa in musica tra gli altri da Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Händel.

Questa commistione di testi dà vita a un’opera estremamente efficace sotto il profilo drammatico, che alterna con incisività il racconto della Passione intonato dall’Evangelista ad arie ricche di espressività, monumentali cori a quattro voci (tra i quali si segnala l’imponente Herr, unser Herrscher, l’affresco corale che apre l’opera con toni quanto mai austeri) e intensi corali omofonici.

A dispetto della sua lunga durata (circa due ore), la Passione secondo Giovanni mantiene dalla prima all’ultima battura una ammirevole tensione drammatica, quasi fosse un’opera lirica senza costumi e scenografie, che riesce sempre a conquistare il pubblico in un crescendo di commozione, che raggiunge il culmine con le parole «Es ist vollbracht» (“Tutto è compiuto”), pronunciate – tramite l’Evangelista – dal Cristo morente.

La sconvolgente morte del Salvatore – accompagnata nelle narrazioni evangeliche da diversi fatti prodigiosi, tra cui il repentino oscurarsi del cielo, un terremoto e il laceramento del velo del Tempio di Gerusalemme – trova nel testo bachiano un sincero compianto, che si trasfigura alla fine nella incrollabile fiducia nella salvezza ottenuta tramite il sacrificio del Redentore.

Questo concerto vedrà le formazioni strumentale e vocale del Coro Maghini affiancate anche da una parte del pubblico, che ha preso parte a una serie di prove condotte da Claudio Chiavazza e da Elena Camoletto per eseguire i corali, secondo la prassi in auge ai tempi di Bach, quando i fedeli erano chiamati a cantare per esprimere in prima persona la loro fede e dimostrare in maniera evidente la coesione della congregazione dei fedeli.

Si tratta di una scelta innovativa e molto interessante, che ha trovato l’adesione di oltre una cinquantina di persone, che per una sera avranno la soddisfazione di cantare con un coro blasonato come il Maghini. In fondo, tra il pubblico l’amore per la musica cresce anche grazie a queste decisioni molto lungimiranti.          

 

 

johann sebastian bach – johannes-passion

Markus Brutscher, Evangelista

Valentina Chirico, soprano

Maximiliano Danta, contraltista

Massimo Lombardi, tenore

Mauro Borgioni, basso

Orchestra e Coro dell’Accademia Maghini

Elena Camoletto, maestro del coro

Claudio Chiavazza, direttore

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

Passione secondo Giovanni per soli, coro e orchestra BWV 245

 

Coro Maghini

Il Coro Maghini si è formato nel 1995 a seguito di una prima collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, a cui sono seguite negli anni successivi numerose produzioni. Nel campo della musica antica collabora stabilmente con l’Academia Montis Regalis. Nell’estate del 2011 è stato invitato al Festival MA di Bruges (Belgio) e dal 2011 al 2016 come coro residente all’Innsbrucker Festwochen der Alte Musik; nel 2016 ha preso parte al Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw.

Accanto alla produzione per coro e orchestra, il Coro Maghini ha affrontato buona parte del repertorio per coro a cappella dalle Sacrae Symphoniae di Giovanni Gabrieli ai Salmi a doppio coro di Mendelssohn, dall’integrale dei Mottetti di Bach alla musica corale romantica di Brahms, Liszt, al repertorio corale del XX secolo, Arvo Pärt, Penderecki, Nysted. Collaborano alla preparazione del coro il maestro assistente Elena Camoletto e il pianista Sergio Merletti.

 

Claudio Chiavazza

Si è formato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, dove ha conseguito i diplomi in Clarinetto, Musica Corale e Direzione di coro. Si è poi perfezionato in direzione corale e musicologia con Adone Zecchi, Fosco Corti, Giovanni Acciai, Andrea von Ramm, Piero Damilano e, successivamente, con Peter Erdei presso l’Istituto Kodály di Kecskemét in Ungheria. Le sue attività principali sono costituite dalla direzione di coro e dall’insegnamento, attualmente presso il Conservatorio di Torino: in qualità di direttore ha tenuto concerti in Italia, Austria, Ungheria, Francia, Svizzera, Grecia, Repubblica Ceca, Ex Iugoslavia, affrontando un repertorio che spazia dal canto gregoriano alla polifonia vocale contemporanea, con diverse prime esecuzioni.

Ha ottenuto premi e riconoscimenti ed è spesso chiamato a far parte di giurie in importanti concorsi internazionali. Fin dalla sua fondazione, è direttore del Coro Maghini.

Ingresso: 15 € – Ridotto: 10 € (over 65) – 5 € (giovani e studenti fino a 25 anni)

Ingresso gratuito/ridotto: Amici del Maghini

info@coromaghini.it

Per avere ulteriori informazioni in merito, è possibile scrivere una email all’indirizzo info@coromaghini.it.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 30/10/2019