Pianeta Juve - I bianconeri battono il Genoa, ma che fatica!

L'Analisi di Marco Rabellino

Una partita fin troppo equilibrata vista la differenza di formazione. Ma il Genoa si dimostra squadra tosta e tiene botta fino alla fine.

Il match si preannuncia subito maschio. Cassata stende Dybala col braccio alto al collo, ma per l’arbitro èsolo fallo. Due minuti dopo lo atterra di nuovo e stavolta si becca l’ammonizione.

L’argentino impegna Radu dal limite dell’area dopo una respinta della difesa ospite. Palla alzata sopra la traversa.

Sempre Dybala va vicino al vantaggio con un incursione solitaria in area e prova a piazzare la palla alle spalle di Radu. Il portiere è attento e devia.

Al 36’ calcio d’angolo di Cuadrado che scende sulla testa di Bonucci. Il centrale bianconero anticipa Radu e mette la palla dentro.

Passano neanche 5 minuti e la Juventus viene acciuffata sull’1-1.  Kouame viene servito tutto solo fuori dall’area. L’attaccante calcia a rete con una conclusione debole che spiazza anche Buffon e si insacca.

Male la fase di marcatura che lascia il giocatore del Genoa indisturbato.

Il secondo tempo inizia con l’espulsione di Cassata per l’ennesima trattenuta a Dybala.

Radu chiude la porta agli attaccanti bianconeri, prima sul diagonale di Dybala e successivamente devia il tiro a giro di Bernardeschi.

Entra in campo la goal line technolgy su un calcio d’angolo di Cuadrado deviato verso la porta di testa da Ronaldo con Radu che blocca in due tempi ma con palla quasi tutta dentro la porta.

All’87 Rabiot entra in modo sconsiderato  e si becca il rosso. Parità numerica ristabilita.

Nel finale al 92’ Ronaldo segna ma il var annulla per fuorigioco e al 96’ si prende il calcio di rigore che lui stesso segna portando la Juventus ai tre punti.

Buffon effettua solo la parata su Schone e poi si vede rimbalzare il pallone alle spalle sul tiro irripetibile di Kouame. Per il resto resta a guardare.

Cuadrado sulla fascia è un motorino, spinge bene e nella ripresa è uno dei più attivi nella ricerca di creare occasioni pericolose.

Bonucci è insostituibile. Difende bene e segna anche il gol del vantaggio momentaneo grazie anche all’uscita in ritardo di Radu.

Alex Sandro esegue il suo compito bene. Sbaglia sul gol del Genoa regalando palla ai rossoblu.

Rugani non è adatto ad una grande squadra. Sbaglia troppo. Si becca il giallo perdendo palla dopo aver visto l’attaccante rossoblu andargli incontro e abbattendolo. Che sia condizione o altro sono anni che gioca poche partite per queste prestazioni.

Khedira non riesce a seguire i ritmi della partita. Magari è in gestione delle forze in vista delle partite di Champions. Viene sostituito da Rabiot che impatta bene sulla partita ma poi si prende due ammonizioni in una decina di minuti (la seconda per un’entrata esagerata)

Betancur sostituisce Pjanic in cabina di regia ma è dura prendere il posto del bosniaco. Non tutte la azionipassano dai suoi piedi.

?Matuidi ci mette fiato e fisico per combattere la gioventù rossoblu e sembra avere qualche difficoltà questa volta. Al suo posto Sarri inserisce Ramsey che parte non benissimo salvo poi entrare in partita e partecipare attivamente all’assedio bianconero.

Gioca bene anche Bernardeschi. Manca ancore il guizzo vincente ma per due volte sbatte su Radu e quando lo batte la palla esce di poco. Lascia spazio a Douglas Costa che da’ la scossa alla Juve. Ottimo rientro dopo qualche settimana.

Dybala è il migliore dei bianconeri. Dribbla, prova la conclusione e prende le botte. Giocatore ritrovato che sarà importante tenere in forma fino alle partite che contano.

CR7 ci mette un po’ per entrare in partita, poi inizia a produrre. Sbaglia qualche occasione di troppo ma segna il rigore decisivo a pochi secondi dal termine.

Partite sulla carta cosi facili non dovrebbero portare problemi ad una squadra come la Juventus. È vero che il gol del Genoa arriva da un errore di passaggio e da un tiro fortuito che rimbalza in porta ma comunque su 12 occasioni e 8 tiri in porta vincere al 96’ su rigore rischiando un altro pareggio contro una piccola squadra non è incoraggiante.

 

Marco Rabellino

 

 

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Articolo pubblicato il 01/11/2019