Torino. TE DEUM – Il trionfo della Musica Francese

L’Accademia Corale Stefano Tempia e I Musici di Santa Pelagia inaugurano le loro stagioni con il celebre capolavoro di Marc-Antoine Charpentier

Lunedì 11 novembre alle ore 21 nella prestigiosa sala del Conservatorio Giuseppe Verdi di Piazza Bodoni, si terrà l’attesissimo concerto inaugurale della stagione dell’Accademia Corale Stefano Tempia e della quattordicesima edizione di Regie Sinfonie, la rassegna dedicata al repertorio barocco organizzata dai Musici di Santa Pelagia, che costituisce anche uno degli appuntamenti di maggiore richiamo di Intrecci Barocchi.

 

Grandi protagonisti della serata saranno uno sceltissimo cast di cantanti e gli ensemble corale e vocale dei due ensemble organizzatori diretti da Ruben Jais, direttore di grande talento, che il pubblico torinese ha potuto apprezzare esattamente un anno fa nella splendida esecuzione divisa in due serate dell’Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, che ha chiuso in gloria la seconda edizione di Intrecci Barocchi.

Il programma comprende accanto a Les Éleméns, una bella symphonie per orchestra di Jean-Féry Rebel, un compositore assai poco noto alle nostre latitudini, il grandioso Te Deum di Marc-Antoine Charpentier, un’opera famosissima, sulla quale vale però la pena di spendere qualche parola in più.

 

Assurto a fama planetaria grazie al suo incipit, scelto in passato come sigla dell’Eurovisione, il Te Deum di Charpentier venne composto per la Sainte-Chapelle, unica istituzione musicale parigina in possesso dell’organico strumentale prescritto dall’autore, che oltre agli archi comprende flauti dolci, oboi, fagotti, trombe e timpani.

 

Gli studi musicologici non sono invece riusciti a stabilire con ragionevole certezza il periodo di composizione: infatti secondo alcuni studiosi questo lavoro sarebbe stato scritto nel 1687 e comunque non oltre il 1690, mentre per altri venne composto nel 1692 per celebrare la clamorosa vittoria riportata dai francesi a Steinkerque, un fatto che troverebbe un’indiretta conferma nella tonalità di re maggiore, definita dallo stesso Charpentier «ton joyeux et très guerrier».

 

Sotto il profilo strutturale, quest’opera è divisa in sezioni dal carattere contrastante, secondo il modello dei grand motet che venivano eseguiti alla corte del Re Sole. Il Preludio (in realtà una Marche en rondeau) crea fin dalla prima battuta un’atmosfera trionfale ed esultante, proponendo una geniale alternanza tra le trombe e gli archi, che sembra riecheggiare le vittorie ottenute dalle truppe francesi e il tripudio del popolo.

 

Da questa straordinaria esplosione di vitalità, il successivo Te Deum laudamus (basso con due violini e basso continuo) si ripiega in una serena vena meditativa, che ben presto sfocia – in un efficace gioco di pieni e di vuoti – nel Te aeternum Patrem, con gli altri tre solisti accompagnati di nuovo da trombe e timpani.

La stessa sequenza viene riproposta nel delicato Tibi Cherubim et Seraphim (due soprani, contralto, tenore con due flauti e continuo), che trova un meraviglioso contraltare nel vigoroso Pleni sunt coeli et terra, eseguito dal coro con l’accompagnamento delle trombe e dei timpani.

Dopo questa clamorosa manifestazione di esultanza, Charpentier pone il terzetto Te per orbem terrarum, nel quale il contralto, il tenore e il basso accompagnati da una linea strumentale ridotta al minimo, esprimono la fede e la confidenza in Dio con accenti di straordinaria sincerità.

 

Brillante ma anche più convenzionale è invece il Tu devicto mortis aculeo, nel quale non è difficile ravvisare contenuti più celebrativi.

Questa parentesi grandiosa viene chiusa con il Judex crederis esse venturus, una pagina di straordinario lirismo, che vede assoluti protagonisti il soprano e i due flauti.

 

Ancora una volta Charpentier torna alla magniloquenza laudativa con l’Aeterna fac cum sanctis tuis, efficacemente contemperata dalle accorate preghiere innalzate al Cielo dai soprani e dal basso in Dignare Domine e dal Fiat misericordia.

Questa atmosfera elegiaca viene alla fine tramutata in pieno e assoluto giubilo nell’In Te Domine speravi, adamantina dichiarazione di fede espressa dal coro e suggellata dal timbro squillante delle trombe.

 

I Protagonisti della serata:

Valentina Chirico, soprano

Eleonora Conforti, soprano

Maximiliano Danta, controtenore

Massimo Altieri, tenore

Marco Saccardin, baritono

Coro dell’Accademia Corale Stefano Tempia

Claudio Fenoglio, maestro del coro

Orchestra Barocca I Musici di Santa Pelagia

Ruben Jais, direttore

 

Musici di Santa Pelagia

L’associazione culturale I Musici di Santa Pelagia è stata costituita a Torino nel 2001 con l’obiettivo statutario di valorizzare, attraverso manifestazioni concertistiche e produzioni discografiche, composizioni inedite e sconosciute del periodo tardo rinascimentale e barocco, utilizzando criteri filologici e rifacendosi alla prassi esecutiva dell’epoca.

 

Accanto alla produzione di autori noti nel panorama musicale sei-settecentesco, l’ensemble attua infatti una ricerca di opere inedite, privilegiando composizioni rare e di grande interesse artistico. Di particolare rilievo sono le prime esecuzioni moderne del Ballet du Temple de la Paix di Jean-Baptiste Lully con la direzione di Barthold Kujiken, l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella e la Messa a tre voci per sua Altezza Reale Carlo Amedeo di Savoia di Maurizio Cazzati.

 

I Musici di Santa Pelagia hanno partecipato a numerose rassegne musicali e a manifestazioni di risonanza internazionale sia in Italia sia all’estero, tra cui il Roma Festival Barocco, MiTo, Les concerts à Saint-Germain (Ginevra) e Mille anni di Musica Italiana (Madrid), ottenendo sempre ampi consensi di pubblico e critica.

 

Di grande rilevanza internazionale sono state le prime incisioni della Messa per il SS. Natale del 1707 di Alessandro Scarlatti (2004), l’Oratorio Santa Pelagia di Alessandro Stradella (2007), entrambe pubblicate dalla casa discografica Stradivarius di Milano, che hanno riscosso ampi consensi di pubblica e di critica, testimoniati dai numerosi apprezzamenti su riviste specializzate di musica antica e barocca (Orfeo, Amadeus, Classic Voice). Nel 2016 l’ensemble ha realizzato per l’importante casa tedesca CPO la prima registrazione mondiale delle Sacre Lamentazioni del compositore bolognese Giovanni Paolo Colonna, che è stata recensita in termini estremamente positivi dall’autorevole MusicWeb International.

 

Nel 2008 I Musici di Santa Pelagia hanno avviato un vasto studio monografico sul violoncellista astigiano Carlo Graziani, artista protagonista nelle principali corti europee nella seconda metà del XVIII secolo. Il lavoro prevede l’incisione integrale del corpus musicale del compositore piemontese e l’edizione in stampa moderna, di cui fino a questo momento sono usciti due dischi, pubblicati rispettivamente dall’etichetta milanese Urania Records e dalla casa discografica belga Passacaille.

 

Sotto il profilo concertistico, I Musici di Santa Pelagia organizzano dal 2005 Regie Sinfonie, la stagione di musica barocca più importante di Torino, e nel 2016 sono stati incaricati dal comune di Pamparato di curare il Festival dei Saraceni, una importante rassegna di musica antica, che nel 2017 ha tagliato lo straordinario traguardo della cinquantesima edizione. Grazie a una raffinata proposta artistica e alla presenza di artisti di grande richiamo nazionale e internazionale, entrambe le manifestazioni possono contare su un pubblico affezionato e su recensioni molto lusinghiere.

 

Particolarmente intensa è anche l’attività svolta dai Musici di Santa Pelagia nel campo della formazione musicale, che si sostanzia nella gestione dell’Accademia Musicale Torinese e – dal 2017 – dall’Istituto Musicale “Giuseppe Verdi” di Asti, un fatto che dimostra la presenza sempre più capillare dell’ensemble nel tessuto musicale piemontese. Oltre a queste scuole, I Musici di Santa Pelagia organizzano tutte le estati a Pamparato il Summer Camp (riservato ai ragazzi e alle ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado) e il Corso di Musica Antica, che sono ormai considerati tra gli appuntamenti più importanti dell’estate piemontese sia per gli specialisti che vogliono perfezionare il loro approccio esecutivo con docenti di grande prestigio sia per chi desidera avvicinarsi al mondo degli strumenti antichi e della prassi esecutiva d’epoca.

 

Direttore artistico dei Musici di Santa Pelagia è fin dalla fondazione il Maestro Maurizio Fornero, cembalista e organista di livello internazionale.

 

Accademia Corale Stefano Tempia

Fondata nel 1875, L’Accademia Corale Stefano Tempia è la prima associazione musicale del Piemonte e L’Accademia corale più antica d’Italia. Riferimento storico per l’educazione alla musica e la divulgazione del repertorio a cappella e sinfonico corale, l’Accademia si distingue fin dalle origini per le frequenti collaborazioni con prestigiosi direttori come Giovanni Bolzoni, Giuseppe Martucci, Lorenzo Perosi, Arturo Toscanini, e la realizzazione di grandi eventi culturali tra cui la prima esecuzione in Italia del Judas Maccabaeus di Haendel (1 marzo 1885) e la prima esecuzione a Torino della Nona Sinfonia di Beethoven (18 marzo 1888).

 

L’Accademia da sempre privilegia la tendenza ad affrontare interpretazioni integrali di composizioni di grande respiro, dal Requiem di Cherubini alla Messa di Gloria di Giacomo Puccini, dalle Sinfonie di Mozart ai Poemi sinfonici dei grandi Romantici. Costante la partecipazione ai Festival musicale della Città di Torino come il Festival Alfredo Casella nel 2016, il Festival Vivaldi nel 2017 e il Festival Strauss nel 2018.

 

Oggi Associazione riconosciuta a livello nazionale, la Stefano Tempia continua a prefiggersi gli obiettivi di educare alla conoscenza del canto corale e all’amore per la musica classica e conferma la sua vocazione ad esplorare il repertorio meno battuto, proponendo brani ed opere poco noti o meno eseguiti, anche di grandi autori.

 

Ruben Jais

Nato a Milano, contemporaneamente agli studi universitari, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” della sua città, diplomandosi in Musica corale e Direzione di Coro e in Composizione Polifonica Vocale, entrambi i diplomi ottenuti con il massimo dei voti. Si è inoltre diplomato in Composizione, sempre presso lo stesso Conservatorio, dove ha anche compiuto gli studi di Direzione d’Orchestra, perfezionandosi, in seguito, con masterclass all’estero.

 

È stato Maestro del Coro presso il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi dalla sua fondazione al 2007. Con tale ruolo ha collaborato, tra gli altri, con Romano Gandolfi, Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Luciano Berio, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling. È Direttore Residente e Responsabile delle Attività Artistiche dell’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. Dirige annualmente i tradizionali concerti del periodo natalizio con l’esecuzione dell’Oratorio di Natale di Bach e del periodo pasquale con l’esecuzione delle Passioni di Johann Sebastian Bach.

 

Il suo repertorio spazia dai grandi capolavori della musica barocca (da L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi al Requiem di Jean Jilles, dallo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi alle Passioni ed alla Messa in Si minore di Johan Sebastian Bach) a quelli della musica classica (sinfonie e musica sacra di Haydn, Mozart, Beethoven), nonché alla riscoperta di brani meno conosciuti di compositori dal XVI al XIX secolo (Zelenka, Scarlatti, Durante, Sammartini). Dirige musica contemporanea, soprattutto di autori italiani, da Castiglioni a Zanolini, da Anzaghi a Nova, da Ligeti a Messiaen, da Califano a Vacchi.

 

Nel 2008 ha istituito laVerdi Barocca, ensemble specializzato nell’esecuzione della musica barocca, con il quale affronta i maggiori capolavori di tale repertorio sia sinfonico che operistico: dal 2009 laVerdi Barocca affianca le altre stagioni della Fondazione con una serie di concerti-appuntamenti dedicati ai capolavori dei secoli XVI-XVIII. È Direttore Musicale della Mailänder Kantorei, formazione legata alla comunità tedesca di Milano, con la quale si dedica soprattutto al repertorio di tale nazione, dal Barocco al Romanticismo, affrontando, inoltre, l’esecuzione integrale delle Cantate sacre di J.S. Bach. Dirige musica strumentale, corale e sinfonico-corale presso varie istituzioni italiane ed estere quali Biennale di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Milano Musica, RTSI di Lugano, Radio Ungherese Budapest, Festival di Saint Moritz, Teatro Real di Madrid, Orchestra Nazionale del Cile, UiS Stavanger Norway, Festival internazionali organistici.

 

Ingresso: 20 € – Ridotto: 10 € – Giovani: 5 €.

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Articolo pubblicato il 08/11/2019