Antiqua 2020

Il 21 giugno torna la rassegna di musica antica organizzata dall’Accademia del Ricercare, con sedici concerti da non perdere.

Nonostante la pandemia, il 21 giugno 2020 a Settimo Torinese scatterà la venticinquesima edizione di Antiqua, la rassegna dedicata al repertorio preromantico organizzata dall’Accademia del Ricercare con la direzione artistica di Pietro Busca, che nel corso degli anni ha consentito al pubblico della provincia di Torino (e non solo) di riscoprire sia i capolavori di autori universalmente famosi come Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach, sia gemme virtualmente sconosciute di autori caduti da tempo nell’oblio.

 

Dal momento che squadra che vince non si cambia, per l’“edizione d’argento” di Antiqua verrà confermato nella sostanza il format degli anni precedenti, con sedici concerti che, oltre alla formazione di casa dell’Accademia del Ricercare, vedranno protagonisti alcuni degli ensemble di strumenti originali più quotati del nostro paese, con un azzeccato mix tra gruppi ormai affermati ed ensemble più giovani, ma già autorevolmente entrati nel panorama concertistico internazionale. Anche quest’anno Antiqua presterà una grande attenzione nei confronti degli ensemble europei, con il concerto del Coro de Cámara de Granada e dell’Ensemble Aziz Samsaoui, che rievocheranno in chiave musicale la prima circumnavigazione del globo terrestre da parte di Magellano avvenuta esattamente cinque secoli fa.

 

Come sempre il cartellone della rassegna proporrà un eclettico excursus del repertorio antico, con un paio di gradite eccezioni alla regola, rappresentate dall’omaggio a Ludwig van Beethoven, nel 250° anniversario della nascita che chiuderà la manifestazione, e – soprattutto – dal concerto interamente dedicato a Turlough O’Carolan, arpista e compositore irlandese che molti continuano ad associare alla tradizione popolare del suo paese, ma che in realtà scrisse anche parecchie opere nel più puro stile di Corelli e Vivaldi.

 

Il 21 giugno l’orchestra barocca dell’Accademia del Ricercare diretta da Pietro Busca aprirà la rassegna nella Chiesa di San Vincenzo di Settimo Torinese, accompagnando il pubblico nella scoperta di due splendide opere di Alessandro Stradella, uno dei massimi protagonisti del Barocco italiano, che – se non fosse stato assassinato a soli 38 anni – sarebbe potuto diventare uno degli astri più splendenti del repertorio preromantico.

 

Per offrire l’immagine più completa di questo autore dal talento cristallino, Pietro Busca ha deciso di presentare un’opera sacra e una profana, ossia la cantata per le anime del Purgatorio Esule dalle sfere e la cantata amorosa Chi resiste al dio bendato, che sono state entrambe registrate dall’etichetta Elegia Classics e verranno presentate in anteprima nel corso della serata.

 

Per questo concerto – uno dei più ambiziosi della rassegna –l’Accademia del Ricercare sarà affiancata da un cast vocale di altissimo livello, composto dal basso Mauro Borgioni (Lucifero), i soprani Lucia Cortese (Fortuna) e Paola Valentina Molinari (Amor e Angelo), il controtenore Gianluigi Ghiringhelli (Anima), il tenore Massimo Altieri (Anima) e il basso Enrico Bava (Costanza).

 

Il 24 giugno la rassegna si trasferirà a Torino, dove nella Arciconfraternita della Misericordia si terrà il concerto della Cappella Viscontea, formazione composta per l’occasione dal controtenore Gianluigi Ghiringhelli e da un formazione strumentale che ricalca il modello delle cappelle musicali attive nelle principali città della Germania settentrionale a cavallo tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con un violino, un consort di viole da gamba e il basso continuo.

 

Il programma – dal titolo molto significativo di “Da Bach a Bach” – parte da due lamenti di Johann Christoph Bach, zio di Johann Sebastian, che lo considerava uno degli autori tecnicamente più validi ed espressivi della sua dinastia, per arrivare alla cantata Widerstehe doch der Sünde BWV 54, pregevolissima opera del sommo Cantor lipsiense, composta durante il suo apprendistato a Weimar.

 

Accanto a questi lavori dei toni molto suggestivi, saranno eseguite due sonate per viola da gamba di Dieterich Buxtehude – compositore ammiratissimo da Bach – e una pagina di Carl Friedrich Abel, ultimo grande virtuoso di viola da gamba, che a Londra intrecciò una profonda amicizia con Johann Christian Bach, figlio ultimogenito di Johann Sebastian.

 

Due giorni dopo nella Chiesa dei Santi Pietro e Solutore di Romano Canavese il pubblico di Antiqua potrà scoprire grazie alla formazione vocale I Luoghi dello Spirito e al quartetto di archi dell’Ensemble Symposium due figure virtualmente sconosciute del Barocco italiano, Giovanni Ghizzolo e Angelo Berardi.

 

Nato a Brescia intorno al 1585, Ghizzolo trascorse alcuni anni in un convento di Novara, prima di passare a Milano e poi al Duomo di Ravenna, durante l’episcopato del cardinale Pietro Aldobrandini, dove compose la Missa primi toni, un’opera che riveste un grande interesse, per il fatto di prevedere accanto alla consueta formazione vocale un “coro” strumentale in grado di garantire effetti coloristici di notevole impatto espressivo.

 

Accanto a questa pagina di rarissimo ascolto, verrà proposta un’altra primizia degna della massima attenzione, ossia la Cantata per la Madonna di Angelo Berardi, un autore romagnolo attivo nella seconda metà del XVII secolo, che si fece apprezzare soprattutto per il tono fortemente drammatico delle sue composizioni, che si basano su un’accesa caratterizzazione dei personaggi, secondo i dettami stilistici della Controriforma.

 

Il 28 giugno nella Chiesa Parrocchiale di San Genesio di Castagneto Po sarà di scena l’Ensemble Tripla Cadenza, formato da quattro giovani musicisti che hanno maturato una significativa esperienza al Corso Internazionale di Musica Antica di Romano Canavese, che proporrà un programma incentrato sulle correnti dello stile galante e dello Sturm und Drang, che pochi anni dopo avrebbero contribuito a porre le basi del Classicismo viennese e del Preromanticismo.

 

Tra i compositori rappresentati si segnalano Carl Philipp Emanuel e Johann Christian Bach, rispettivamente secondogenito e ultimogenito di Johann Sebastian, due fratelli che presero direzioni radicalmente opposte, con il primo che divenne uno dei custodi più devoti del lascito artistico della dinastia Bach e il secondo che si convertì al cattolicesimo e si trasferì prima a Milano e poi a Londra, dove nel 1782 morì in uno stato di amara indigenza all’età di appena 46 anni.

 

Il 3 luglio nel Castello di Castellamonte Canavese – che nell’occasione entra per la prima volta a fare parte del circuito di Antiqua – l’ensemble Alio Modo e il suo direttore artistico Filippo Mongiardino tratteggeranno un vivido ritratto dell’arpista non vedente irlandese Turlough O’Carolan, che oggi gode di una vastissima popolarità tra i cultori dell’evocativo repertorio tradizionale celtico. In realtà, questo compositore poteva contare su una solida familiarità con lo stile barocco in auge nella prima metà del XVIII secolo, con particolare riferimento alle opere di Arcangelo Corelli e Antonio Vivaldi, come il pubblico potrà facilmente notare dall’abbinamento delle loro opere con quelle di O’Carolan.

 

 Partendo da queste basi, il compositore irlandese seppe forgiare un idioma molto caratteristico, nel quale trovano spazio in maniera estremamente vivida i paesaggi, la storia e le leggende del suo paese. Nell’esecuzione di queste opere l’arpista Marianne Gubri sarà accompagnata da un ensemble molto vasto, comprendente oltre alla compagine degli archi e a una nutrita sezione di basso continuo due flauti, tra gli strumenti più tipici della tradizione irlandese.

 

Appena due giorni dopo la bellissima Chiesa di Santo Stefano di Candia Canavese ospiterà il concerto dei Solisti dell’Accademia, nella classica formazione con due flauti dolci (Lorenzo Cavasanti e Luisa Busca) e basso continuo. Il programma verterà sui massimi protagonisti del Barocco tedesco, nati nell’arco di quattro anni, dal 1681 al 1685, ossia – in ordine di nascita – Georg Philipp Telemann, Georg Friedrich Händel e Johann Sebastian Bach, tre autori cronologicamente vicini ma artisticamente molto diversi tra loro, in quanto il primo fu il maestro indiscusso degli stili di tutti i paesi europei, il secondo uno dei più grandi esponenti dell’opera barocca e il terzo l’incarnazione di una inattingibile spiritualità e il creatore di opere di visionaria astrazione.

 

In particolare, di quest’ultimo verranno eseguite la celebre Sonata BWV 1035 e la trascrizione del Trio per organo BWV 585, basato su un’opera dell’autore contemporaneo Johann Friedrich Fasch, mentre Händel sarà rappresentato da due opere non meno conosciute, vale a dire la Sonata HWV 369, pubblicata nella raccolta op. 1, e dalla trascrizione del bellissimo Concerto Grosso op. 6 n. 4. L’occasione ideale per scoprire la produzione cameristica di tre giganti della storia della musica.

 

Nel concerto successivo, in programma il 10 luglio nella Chiesa di San Vincenzo di Settimo Torinese, l’orchestra rinascimentale dell’Accademia del Ricercare, diretta come sempre da Pietro Busca, prenderà in esame il suggestivo repertorio strumentale fiorito in Germania nei primi decenni del XVII secolo, al quale diedero un significativo contributo parecchi musicisti inglesi, che avevano lasciato la madrepatria per sfuggire alle persecuzioni religiose di Elisabetta I o – più semplicemente – per trovare migliori opportunità di carriera.

 

Tra costoro si distinse soprattutto William Brade, compositore dal temperamento inquieto, che condusse una vita raminga tra le principali città della Germania settentrionale, gettando i semi di uno stile moderno, che venne raccolto dai migliori musicisti tedeschi della generazione più giovane come Johann Hermann Schein – di cui verranno eseguite alcune pagine tratte dalla celebre raccolta Il banchetto musicale – e Johann Rosenmüller, che venne invece ad abbeverarsi alla fonte della musica italiana, contribuendo a portarne nel suo paese le ultime tendenze.

 

Lunedì 27 luglio nella Chiesa dei Santi Pietro e Solutore di Romano Canavese si terrà il concerto che dà inizio all’intensa settimana del Corso Internazionale di Musica Antica curato dal direttore artistico Manuel Staropoli e diventato da molti anni uno degli eventi più importanti del calendario della bella cittadina canavesana.

 

Come sempre, i protagonisti di questo concerto saranno i docenti del Corso, tutti musicisti di livello internazionale, con un curriculum di grande prestigio, che si dedicano da tempo all’esecuzione storicamente informata delle opere degli autori noti e meno noti del repertorio preromantico.

 

 Il programma propone un ampio excursus nelle tradizioni musicali dei diversi paesi europei, partendo dalla Francia del Grand Siècle, con un brano del grande violista Marin Marais, che gli appassionati del grande schermo hanno imparato ad apprezzare con il misterioso Monsieur dei Sainte-Colombe nel film Tous les matins du monde del regista Alain Corneau, per arrivare alla Germania di Georg Philipp Telemann.

 

Ovviamente, in un concerto intitolato “I colori del Barocco” non poteva mancare qualche brano di Antonio Vivaldi, del quale verranno eseguite due arie tratte dalla Juditha triumphans e dalla Fida ninfa e Di due rai languir costante, un’aria di rarissimo ascolto per soprano, due flagioletti, archi e basso continuo. Lasciamo agli appassionati che prenderanno parte al concerto il piacere di scoprire che strumento sia il flagioletto, di cui a Romano si terrà un corso di perfezionamento, uno dei pochissimi in Italia.

 

Il 31 luglio e il 2 agosto la Chiesa di Santa Marta e la Chiesa dei Santi Pietro e Solutore di Romano ospiteranno i due tradizionali concerti conclusivi del Corso Internazionale di Musica Antica con la direzione artistica di Manuel Staropoli, che vedranno esibirsi insieme gli allievi e i docenti di questa straordinaria kermesse.

 

Il primo – intitolato “Gioielli del Barocco” – metterà a confronto le tradizioni musicali fiorite in Francia e Germania nel corso del XVII e del XVIII secolo, evidenziando le influenze che la Francia del Gran Siècle esercitò sui paesi di lingua tedesca, allora ancora frammentati in una molteplicità di staterelli in perenne conflitto tra loro, come si può notare nei lavori di Georg Friedrich Händel e Georg Philipp Telemann, che seppero inserire nel loro originalissimo idioma musicale parecchi elementi provenienti sia dalla Francia sia dall’Italia, mentre il secondo – “Barocco da scoprire” – presenterà un programma assai più variegato, a cura dei diversi ensemble formati dagli allievi (consort rinascimentale, orchestra barocca, ensemble vocale e banda degli oboi) e sarà reso più vivace dalla partecipazione degli allievi dello stage di Danza storica tenuto da Bernard Girardi.

 

Dopo la pausa estiva, il 3 settembre nella Chiesa di Santa Marta di Romano Canavese sarà la volta dell’ensemble Lo Scrigno di Orfeo, che accompagnerà il pubblico alla scoperta dei Trattenimenti da villa di Adriano Banchieri, un’opera di rarissimo ascolto che delinea un’immagine del tutto inedita del primo Barocco, pervasa da un’atmosfera vivace e dai toni sorprendentemente moderni. Il soggetto di questo lavoro si basa sul periodo d’ozio estivo trascorso in campagna, la cui immagine viene resa con un maggiore grado di realismo rispetto alle oleografie idealizzate del periodo arcadico, ponendo attenzione sui passatempi quotidiani, sul lavoro nei campi e sui semplici amori agresti.

 

Questo lavoro – nel quale sono stati inseriti alcuni brani tratti dalla raccolta I freschi della villa di Giulio Cesare Croce – può essere visto come un’allegoria della vita umana, che nei mesi caldi torna a rifiorire e a godere dei piaceri della natura dopo i freddi rigori dell’inverno, una metafora che conserva tutta la sua valenza nell’epoca del Covid-19.

 

Il 14 settembre l’orchestra barocca dell’Accademia del Ricercare diretta da Pietro Busca presenterà nel Teatro Gobetti di San Mauro Torinese un imperdibile concerto imperniato sui concerti per “molti instrumenti” di Antonio Vivaldi e Johann David Heinichen. Se il primo autore è noto a tutti per la fresca vitalità delle sue opere strumentali e vocali, il secondo merita una presentazione più approfondita.

 

Di cinque anni più giovane del maestro veneziano, Heinichen soggiornò in Italia per sei anni, dove ebbe la possibilità di scoprire le ultime tendenze musicali fiorite nel nostro paese. Quasi certamente, durante la sua lunga permanenza Heinichen conobbe Vivaldi, del quale portò molte opere alla corte di Dresda, dove in quel periodo si trovava una delle orchestre migliori di tutta Europa.

 

Eseguiti insieme, i concerti dei due compositori rivelano una scrittura briosa e ricca di sfumature, grazie alla presenza in veste solistica di una vasta gamma di strumenti, dai flauti dolci e traversieri agli oboi e dal fagotto alla viola da gamba, in grado di garantire un ascolto di entusiasmante piacevolezza, dimostrando – se ancora ce ne fosse bisogno – la perenne giovinezza dello stile barocco.

 

Il 17 settembre Antiqua si trasferirà nella Chiesa di San Raffaele Arcangelo di San Raffaele Cimena per celebrare il quinto centenario di uno degli eventi che segnarono l’inizio dell’epoca moderna, ossia la prima circumnavigazione della Terra, che dimostrò in maniera definitiva la conformazione sferica del nostro pianeta e aprì nuove prospettive economiche e commerciali ai principali paesi europei.

 

Questa impresa, avvenuta poco più di un quarto di secolo dopo la scoperta del Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo, ebbe inizio sotto il comando di Magellano e fu portata a termine da una sola nave guidata dall’italiano Antonio Pigafetta, dal cui diario sono tratti i brani che intercaleranno i brani musicali di autori attivi tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo come Gáspar Fernándes, Juan Pérez Bocanegra, Juan García de Zéspedes e Mateo Flecha, oltre che del duecentesco Alfonso X El Sabio, del quale verranno presentate due Cantigas de Santa María.

 

Questo concerto vedrà l’esordio ad Antiqua di due formazioni spagnole di grande interesse, il Coro da Camára di Granada (solisti: Marta Barragán, soprano; Jorge Rodríguez Morata, tenore; Miguel Rodríguez, basso) e dell’ensemble medievale Aziz Samsaoui. Un concerto del tutto inedito, che merita di essere ascoltato.

 

Dopo il bellissimo concerto tenuto l’anno scorso nella Chiesa di Santa Maria in Pulcherada di San Mauro, il 25 settembre nella Chiesa di San Carlo di Casalborgone tornerà Voxonus, ensemble di strumenti originali formato da un gruppo di membri dell’Orchestra Sinfonica di Savona guidato dal violista Claudio Gilio.

 

Il programma di questo concerto sarà incentrato sulla produzione di Arcangelo Corelli e – più in particolare – sulla brillante trascrizione per flauti dolci dei suoi celebri Concerti Grossi op. VI commissionata dall’editore londinese John Walsh, che in questo modo mirava ad accaparrarsi una larga fetta del crescente mercato dei musicisti dilettanti della capitale inglese. Questo concerto offrirà l’occasione agli appassionati del Barocco di scoprire un lato tanto inedito quanto fascinoso di uno dei massimi capolavori del repertorio strumentale dei primi anni del XVIII secolo, con il Concerto “Fatto per la Notte di Natale”, che con i flauti al posto dei violini assume un’atmosfera delicatamente agreste, che evoca l’immagine dei pastori davanti alla greppia del Bambinello.

 

Il 2 ottobre nella Collegiata di Santa Maria della Scala di Chieri l’orchestra barocca dell’Accademia del Ricercare e la Corale Universitaria di Torino (maestro del coro: Paolo Zaltron) dirette da Pietro Busca eseguiranno le due opere sacre più note di Antonio Vivaldi, vale a dire il Magnificat in sol minore per due soprani, contralto, basso, coro, due oboi, archi e basso continuo RV 610a e il grandioso Gloria in re maggiore per due soprani, contralto, coro, tromba barocca, oboe, archi e basso continuo RV 589, oltre al non meno noto Concerto per due oboi RV 535.

 

Si tratta di un appuntamento assolutamente irrinunciabile, che consentirà agli appassionati di immergersi nella suggestiva atmosfera della Serenissima – che proprio in quegli anni stava avviandosi verso la fine della sua millenaria indipendenza, sancita dal Trattato di Campoformio, con il quale Napoleone cedette l’orgogliosa Repubblica di San Marco all’impero asburgico – e di ascoltare quattro solisti di altissimo profilo come i soprani Lucia Cortese e Teresa Nesci, il contralto Marta Fumagalli e il basso Enrico Bava.  

 

Due giorni dopo Antiqua si congederà dal suo pubblico nella Chiesa di San Raffaele Arcangelo di San Raffaele Cimena, con il concerto dell’Ensemble Sergio Gaggia, già protagonista in passato a Romano Canavese della “Pantomima ritrovata” di Mozart e oggi presente con un organico decisamente insolito formato da Andrea Rucli (pianoforte), Arianna Zambon (oboe), Miriam Caldarini (clarinetto), Giulia Breschi (fagotto) e Alessandro Denabian (corno) per rendere omaggio a Ludwig van Beethoven nella ricorrenza del 250° anniversario della nascita.

 

Nel corso di questo concerto verrà eseguito il Quintetto op. 16, un’opera di rarissimo ascolto, che segnò uno dei momenti di passaggio della carriera del Titano di Bonn, da virtuoso di belle speranze dei salotti viennesi a protagonista assoluto di una nuova fase della storia della musica.

 

Accanto a questo lavoro di gradevolissimo ascolto sarà presentato il Quintetto K. 452 di Mozart, un lavoro concepito per il medesimo organico e dalla struttura molto simile all’opera beethoveniana, un fatto che dimostra meglio di qualsiasi parola la linea di continuità che unisce lo stile di questi autori – per dirla in termini cinematografici – così vicini e così lontani.

 

Tutti i concerti avranno inizio alle 21.15 (tranne quello del 2 agosto, che partirà alle 20.15), sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e verranno trasmessi in diretta streaming nel profilo Facebook di Antiqua (https://www.facebook.com/festivalantiqua/).

 

 A causa della pandemia di Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento da adottare, i posti disponibili saranno limitati, per cui l’ingresso ai concerti sarà possibile solo su prenotazione telefonando al numero 366/1791447 o scrivendo all’indirizzo segreteria@accademiadelricercare.com.

 

Per rendere assolutamente sicura la fruizione di tutti i concerti, lo staff dell’Accademia del Ricercare seguirà alla lettera tutte le prescrizioni richieste dal Governo e dall’Amministrazione regionale, fornendo le mascherine a chi ne fosse sprovvisto, collocando all’ingresso i dispenser per l’igienizzazione delle mani, garantendo scrupolosamente il distanziamento interpersonale e provvedendo a igienizzare tutte le sedi di concerto, per una doverosa cura nei confronti di quanti ci seguono da anni.

Per avere ulteriori informazioni, si può visitare i profili social di Antiqua e il sito web www.accademiadelricercare.com.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/06/2020