A due Cori: Musica sacra per Voci e strumenti.
Maria Luisa Baldassari

Gli ensemble I Luoghi dello Spirito e Symposium eseguono a Romano Canavese rare opere del Barocco bolognese

Oltre ai capolavori amati dal grande pubblico, Antiqua presenta spesso al suo pubblico brani e autori quasi dimenticati, che nella maggior parte dei casi riservano graditissime sorprese, a dimostrazione dell’altissimo valore di quell’autentico scrigno di meraviglie che è il patrimonio musicale fiorito in Italia tra il XVII e il XVIII secolo.

 

Nel terzo concerto della rassegna, in programma venerdì 26 giugno alle 21.15 nella Chiesa dei Santi Pietro e Solutore di Romano Canavese, gli ensemble I Luoghi dello Spirito e Symposium diretti da Maria Luisa Baldassari eseguiranno due pagine sacre di Giovanni Ghizzolo e di Angelo Berardi, che ci vengono presentati di seguito dalla stessa Baldassari.

 

«Il Seicento vede una grandissima produzione di musica sacra, spinta e incoraggiata dalle Riforme, luterana e cattolica. Intenzionati a coprire tutti gli ambiti della devozione, liturgica e non, i compositori adottano e sperimentano forme musicali diversissime, a volte mutuandole dalla tradizione profana. Ecco che le messe possono essere cantate a voci sole, a due cori, a voci con strumenti; la devozione non liturgica si può esprimere in stili che ricordano la musica profana, come accade con gli oratori e le cantate sacre e spirituali. Il concerto di stasera presenta l’opera di un musicista che ha operato presso la cattedrale di Ravenna agli inizi del Seicento, Giovanni Ghizzolo, molto noto e apprezzato alla sua epoca.

 

La Messa ha la particolarità di prevedere espressamente un coro vocale e un coro strumentale, con un effetto coloristico estremamente interessante. L’interesse di Ghizzolo per gli strumenti si manifesta anche nella composizione di alcuni brani strumentali, tra cui la canzon “La Grilla”, presente nella stessa raccolta (1619) che contiene la messa.

 

Nato a Sant’Agata Feltria, Angelo Berardi era particolarmente noto alla sua epoca come teorico della musica, ma le sue composizioni per voci sole in stile drammatico, come lo è la cantata dedicata alla Madonna eseguita nella serata, mostrano una particolare ricerca espressiva e una caratterizzazione dei personaggi, dipinti con caratteristiche forti e definite, in puro stile controriformistico».

Maria Luisa Baldassarri

 

Maria Luisa Baldassari

È diplomata in pianoforte presso l’Istituto Musicale Pareggiato “Verdi” di Ravenna, in clavicembalo presso il Conservatorio “Martini” di Bologna e in Paleografia e Filologia musicale presso la Scuola di Paleografia Musicale dell’Università di Pavia. Perfezionatasi con Gordon Murray e Bob van Asperen, è stata inoltre finalista al concorso nazionale di esecuzione cembalistica tenutosi a Bologna nell’ottobre 1987.

 

La sua duplice formazione di esecutrice e studiosa le consente di operare nell’ambito della ricerca nel campo musicologico e in quello della prassi musicale, e ha scelto inoltre di dedicarsi all’organizzazione di eventi musicali didattici e culturali. Nel primo ambito si è occupata prevalentemente di musica sacra del XVIII secolo, che ha studiato sia dal punto di vista archivistico-paleografico che storico, curando edizioni di musiche, partecipando a convegni e scrivendo articoli e recensioni per volumi e riviste specializzate e pubblicazioni di storiografia musicale.

 

L’interesse didattico ed esecutivo per il basso continuo l’ha portata ad occuparsi di questo argomento: ha in particolare tradotto il metodo di Basso Continuo di Jesper B. Christensen per la casa editrice Ut Orpheus per la quale ha anche curato diverse edizioni critiche di composizioni vocali e strumentali (Stabat Mater e Salve Regina di Alessandro Scarlatti, La Dirindina di Giovanni Battista Martini).

 

Ha inoltre curato o collaborato a curare la trascrizione di tutte le composizioni registrate con l’Ensemble Les Nations. È direttore dell’ensemble Les Nations con il quale ha effettuato incisioni per la RAI e registrato nove CD di musiche sacre vocali e strumentali. In qualità di solista e con diverse formazioni orchestrali e cameristiche è stata invitata in vari festival italiani, e in Grecia, Francia, Svizzera, Austria, Serbia, Svezia, Portogallo, Brasile, Stati Uniti, Canada. 

 

Ha collaborato con solisti di chiara fama (M. Larrieu, B. Dickey, G. Banditelli, S. Montanari, A. Ciccolini). Ha inciso per le case discografiche Echo, Tactus, Rivo Alto, EMI e Nuova Era. Dopo aver insegnato storia della musica al Conservatorio di Vicenza è passata alla cattedra di clavicembalo che ha tenuto in vari periodi presso i conservatori di Trieste Cosenza, Rovigo. Attualmente è docente di clavicembalo al conservatorio “Rossini” di Pesaro. È cofondatrice e presidente dell’Associazione Collegium Musicum Classense, sostenuta e promossa dalla Provincia di Ravenna e dalla Regione Emilia Romagna, per la quale dirige dal 1996 la rassegna di musica sacra I luoghi dello spirito.

 

È stata direttrice e condirettrice al cembalo di numerose produzioni concertistiche e sceniche (Dido and Aeneas, La Serva Padrona, Semele): in particolare ha diretto, nell’estate del 1999, diverse rappresentazioni di Euridice di Jacopo Peri, commissionatale dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ripresa nel 2008 per il Festival MITO presso il Teatro Regio di Torino. Nel 2010 è stata invitata a dirigere L’incoronazione di Poppea di Monteverdi presso il teatro nazionale di Klaipeda in Lituania.

 

Venerdì 26 giugno 2020 ore 21.15

Chiesa dei Santi Pietro e Solutore

Romano Canavese

 

PROGRAMMA

 

Giovanni Ghizzolo (ca 1585-ca 1623)

Missa primi toni

Kyrie – Gloria – Credo – Sanctus – Agnus Dei

 

Canzon la Grilla a 4

 

Angelo Berardi (1636-1694)

Cantata a 4 per la Madonna

 

 

 

 

Ensemble I Luoghi dello Spirito

 

Alida Oliva, cantus

Marcella Ventura, altus

Giovanni Cantarini, Mauro Collina, tenor

Marco Spongano, bassus

Susanna Piolanti, clavicembalo

Maria Luisa Baldassari, organo

 

Ensemble Symposium

 

Beatrice Scaldini, Victoria Melik, violini

Simone Laghi, viola

Cristina Vidoni, violoncello

 

Trascrizione e revisione delle musiche a cura di Simone Laghi

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Articolo pubblicato il 25/06/2020