Alla scoperta di un Gioiello eporediese: Il Codice di Ivrea

Lunedì 26 ottobre un pomeriggio per conoscere questa straordinaria raccolta di musica medievale, recentemente edita in facsimile

Mottetti, messe e musica sacra, ma anche rondeau, virelei, ballade, chanson della tradizione profana francese. Questo il contenuto del Manoscritto 115 della Biblioteca Capitolare di Ivrea, tesoro librario scoperto da Gino Borgezio nel 1920 e oggi noto agli studiosi di tutto il mondo come Codice di Ivrea, una sorprendente raccolta di 64 fogli redatti tra il 1380 e il 1390, che costituisce una vera e propria antologia della musica medievale.

 

Lunedì 26 ottobre alle ore 16.30 l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte organizza presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Ivrea una conferenza del musicologo Daniele Torelli, che approfondirà la storia e il contenuto del manoscritto, delle sue fonti coeve e del repertorio musicale del tempo.

 

Interverranno la presidente dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte Cristina Santarelli, docente di storia ed estetica della musica, il Vicario Generale don Gianmario Cuffia, con i saluti iniziali del vescovo di Ivrea S.E.R. Edoardo Cerrato.

 

Occasione di questo incontro è la recente edizione del manoscritto, riprodotto a colori con un ampio apparato introduttivo, ricchi indici e riferimenti, pubblicata nella collana Ars Nova dalla casa editrice lucchese LIM. Il volume, a cura di Karl Kügle, è stato realizzato con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, che dal 1987 promuove il censimento e la pubblicazione di importanti materiali di studio sulla storia musicale nella nostra regione. Nel settembre del 2000 lo stesso Istituto aveva organizzato un convegno di studi internazionale dedicato al Codice 115.

 

Tra gli interessanti temi della conferenza del 26 ottobre, si proverà a ricostruire le ragioni per cui una testimonianza così inestimabile della lettura musicale medievale più raffinata, la cosiddetta Ars Subtilior, si trovi nel capoluogo del Canavese. Si tratta, secondo le ipotesi, di materiale d’area francese raccolto dai numerosi prelati di origine savoiarda attivi nel XIV secolo nella Curia di Ivrea.

 

L’incontro si potrà seguire gratuitamente in presenza – fino a esaurimento dei posti disponibili nel rispetto delle norme vigenti – oppure in streaming sulle pagine social dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.

Per informazioni e prenotazioni, ci si può mettere in contatto con l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte al numero 011 3040865.

 

Ufficio stampa Istituto per i Beni Musicali in Piemonte DimenticandoFrancesca.

 

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Articolo pubblicato il 17/10/2020