A che più l’arco tendere – Tesori del Seicento Romano
Lucia Napoli

La stagione in streaming dell’Accademia Corale “Stefano Tempia” prosegue con un concerto del mezzosoprano Lucia Napoli, accompagnata dall’ensemble A Musicall Banquet.

Martedì 9 marzo alle 18.30 il canale YouTube SoloClassica Channel trasmetterà un nuovo concerto della stagione in streaming della “Stefano Tempia”, con il mezzosoprano Lucia Napoli – apprezzata interprete del repertorio barocco e attiva al fianco di diverse formazioni internazionali di primo piano come La Petite Bande di Sigiswald Kuijken – e l’ensemble di strumenti originali A Musicall Banquet (composto per l’occasione da Rebeca Ferri, flauto e violoncello e da Francesco Tomasi, liuto, chitarra barocca e tiorba) che accompagneranno gli ascoltatori alla scoperta del poco noto repertorio musicale del Seicento romano.

 

In effetti, tra la splendida stagione rinascimentale di Giovanni Pierluigi da Palestrina (morto nel 1594) e la piena affermazione del Barocco incarnato da Arcangelo Corelli per il genere strumentale e da Alessandro Scarlatti per la musica vocale, nella Città Eterna si estende quasi un secolo di storia della musica ancora in gran parte da scoprire, rappresentato da compositori come Gregorio Allegri (autore del celebre Miserere), i fratelli Domenico e Virgilio Mazzocchi, Stefano Landi, Luigi Rossi, Giovanni Felice Sances e Orazio dell’Arpa.

 

Gli ultimi quattro sono tra i protagonisti del programma di questo concerto, il cui titolo “A che più l’arco tendere” ne rivela il tema amoroso, sia sacro sia profano, che viene presentato in sfumature decisamente insolite.

 

Infatti, il brano di Landi che dà il titolo al concerto esprime le riflessioni di un uomo ormai anziano, che chiede a Cupido di non bersagliarlo più con i suoi strali, come ha fatto più volte nei verdi anni della sua giovinezza, salvo confessare alla fine di non poter fare a meno dell’ammaliante dominio di Amore.

 

Toni decisamente più forti e concitati vengono invece dal Lamento di Zelemì Turca di Rossi, che vede protagonista una ricca dama di Algeri, che esprime al tempo stesso rabbia e dolore per la fuga dello schiavo cristiano, per il quale aveva iniziato a provare un’irrefrenabile attrazione amorosa.

 

L’austero Stabat Mater di Sances ci porta invece nell’ambito dell’amor sacro e della contemplazione del Golgota, con la Vergine Maria affranta ai piedi della croce del suo Unigenito, mentre la tenerissima Ninna Nanna al Bambino Gesù di Orazio dell’Arpa riconduce magicamente all’atmosfera estatica dell’umile capanna di Betlemme, quando lo strazio della Passione era ancora solo un presagio nella mente della Madre di Cristo.

 

I quattro brani vocali sono intervallati da tre attraenti pagine strumentali di Girolamo Frescobaldi, nelle quali Lucia Napoli si esibisce anche in qualità di violinista.

 

Il concerto è stato ripreso nella suggestiva cornice della Sala Capitolare dell’Abbazia cistercense di San Martino al Cimino (Viterbo), un complesso monastico fondato nei primi anni del XIII secolo, che viene presentato nel corso del concerto in tutta la sua austera bellezza.

 

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Articolo pubblicato il 08/03/2021