Riforma della Giustizia: "la peggiore riforma che abbia mai letto". Parola di Nicola Gratteri

Il Procuratore Capo di Catanzaro spiega perché la Riforma della Giustizia fatta da Marta Cartabia sia la peggiore che abbia mai letto.

La riforma della giustizia voluta dal Governo Draghi ed attuata dal Ministro della Giustizia Marta Cartabia è già fonte di polemiche e perplessità da parte di magistrati ed addetti ai lavori.

Nicola Gratteri, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, intervistato da Concita De Gregorio e David Parenzo si è espresso in modo molto duro su questa riforma ed ha fatto capire che non è possibile attuare una riforma simile in un Paese come il nostro.

Durante l’intervista Gratteri non si è trattenuto ed ha detto: “I magistrati sono meno. Forse nessuno vi ha detto che da un anno e mezzo non si fanno concorsi in magistratura, la prova scritta si è fatta la settimana scorsa. Noi nel 2021 avremo meno magistrati rispetto all’anno scorso perché non si riuscirà a coprire quelli che vanno in pensione. Non so se [il Ministro Cartabia] lo sa visto che fino alla settimana scorsa ha fatto il professore universitario e non so se qualcuno al ministero gli ha detto come stanno le cose.

Le posso dire questo: con questa riforma i magistrati in Appello e in Cassazione lavoreranno di meno perché io prendo un prestampato, un file, basta che lo compilo mettendo la data dell’iscrizione del reato, il numero del procedimento e se sono passati due anni il procedimento è improcedibile”.

Parenzo e la De Gregorio lo hanno guardato come fosse un marziano e hanno impostato tutta l’intervista su una difesa oltranzista a questa riforma della giustizia. Ma come può un giornalista pensare di saperla più lunga di un magistrato che sta in prima fila da anni e che vive sotto scorta per via di varie minacce?

Parenzo non contento lo incalza e gli domanda: “Quindi, per lei, questa non è una buona riforma?”. Gratteri, senza peli sulla lingua, lo guarda negli occhi e gli risponde: “Io posso dire che è la peggiore riforma che abbia mai letto. Io sono in magistratura dal 1986. Una cosa peggio di questa io non l’ho mai letta”.

Gratteri ha parlato di ciò che conosce bene e dobbiamo tenere conto che sin dal 2014 esiste un articolato di legge fatto da lui ed altri tredici magistrati che, gratuitamente, andarono a Roma per consegnare all’allora premier Matteo Renzi le loro considerazioni e le loro esperienze sul tema della magistratura e della giustizia.

In questo documento Gratteri e i suoi collaboratori proponevano la modifica di 256 articoli del Codice Penale e davano considerazioni utili per snellire i processi e rendere più efficaci le condanne. Di questi 256 articoli solo uno è stato davvero modificato (quello sul “processo a distanza”) ed il resto è rimasto invariato!

Inutile che la politica pretenda di legiferare su materie sconosciute e che ignori gli “addetti ai lavori” che di processo, cavilli e norme ci campano. Un politico serio deve avere l’umiltà di chiedere aiuto a chi conosce la materia lasciando da parte orgoglio, pregiudizi e preconcetti. Marta Cartabia e Mario Draghi hanno perso l’opportunità di fare un buon servizio al Paese e di migliorare il sistema cavilloso e macchinoso del processo penale.

In conclusione Nicola Gratteri dice ciò che pensa di Draghi e Cartabia e fa capire come mai questa riforma sia uscita così male: “Draghi è esperto di Finanza non è esperto né di Sicurezza né di Giustizia. Non penso che Draghi sia esperto di Diritto o esperto di riforma della Giustizia. Forse [Marta Cartabia] non è mai stata in un’aula di tribunale, forse non ha mai parlato con magistrati sul campo, in prima linea. Io mi aspettavo una riforma o un alleggerimento del sistema carcerario da parte del Ministro Cartabia anche perché all’inizio – quando si è insediato il Governo – si parlava solo di riforma del Civile. L’Europa non ha chiesto la riforma del Processo Penale”.

Nicola Gratteri è un magistrato molto serio e molto rispettato nel mondo giudiziario italiano. Ho diversi amici in Polizia Penitenziaria che benedicono magistrati come Gratteri e si augurano che ve ne siano sempre di più.

L’opinione di un procuratore con l’esperienza e la coerenza di Gratteri è utile, valida e indicativa della vera e giusta strada da seguire se si vuole davvero migliorare il processo penale. Il Ministro Cartabia e il dirigenti del Ministero della Giustizia lo ascolteranno? Personalmente credo di no ma la speranza è l’ultima a morire.

Sicuramente continueremo a seguire questa vicenda e cercheremo di capire con voi che cosa spetta ai cittadini che verranno coinvolti in procedimenti penali da ora in avanti.

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Articolo pubblicato il 06/08/2021