Da Venezia a Roma. Giovanni Legrenzi e Bernardo Pasquini, due maestri a confronto
Mauro Borgioni

Il 5 e il 6 marzo il noto baritono Mauro Borgioni e l’Ensemble IdeaBarocca terranno uno stuzzicante concerto

Alle soglie della primavera, il baritono Mauro Borgioni – cantante ben noto al pubblico piemontese – e l’Ensemble IdeaBarocca saranno protagonisti di un concerto di grande interesse, imperniato sulle cantate di Bernardo Pasquini e di Giovanni Legrenzi, del quale saranno eseguite anche tre belle sonate per cornetto e basso continuo.

I due concerti fanno parte rispettivamente delle stagioni dell’Academia Montis Regalis e dell’Accademia Corale “Stefano Tempia” e avranno luogo sabato 5 marzo alle 17 nella Sala Ghislieri di Mondovì (ingresso 10 euro) e domenica 6 marzo alle 17.30 nell’Oratorio di San Filippo di Torino (Via Maria Vittoria 5; ingresso 10 euro).

La cantata da camera è tradizionalmente associata ai registri sopranile e contraltile, per i quali vennero scritte migliaia di opere, incentrate soprattutto sulle infinite sfumature del sentimento amoroso, dai primi vagheggiamenti del cuore, ai dubbi laceranti sulla reciprocità del sentimento e dalla nostalgia per la partenza dell’amato bene ai tormenti della gelosia.

Queste vicissitudini dell’anima – ricche di accesi chiaroscuri, come si conviene all’estetica barocca di un Caravaggio – venivano esaltate dalla brillantezza e dall’agilità delle voci femminili e da quelle dei castrati, che raggiunsero vertici di vertiginoso splendore durante la breve stagione arcadica, tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, quando i temi delle cantate ruotavano in gran parte intorno alle ovattate atmosfere pastorali.

In questo mare magnum, le cantate scritte per la voce di basso rappresentano una parte esigua, ma di indiscutibile qualità artistica, toccando spesso argomenti di carattere più elevato, dai racconti della mitologia classica, ai principali eventi della storia romana e ai temi sacri.

Questo concerto propone una suggestiva silloge di cantate per basso di Giovanni Legrenzi e Bernardo Pasquini, due autori attivi nella seconda metà del XVII secolo in ambienti culturali molto diversi tra loro come quelli di Venezia e Roma. Per quanto oggi siano noti quasi esclusivamente agli specialisti, sia Legrenzi sia Pasquini rivestirono un ruolo di primaria importanza in una cruciale fase di transizione, che portò la musica dall’esperienza monteverdiana al Barocco maturo rappresentato dalla produzione di Antonio Vivaldi e dei suoi contemporanei a Venezia e da Arcangelo Corelli a Roma.

Dopo aver operato come organista e compositore a Bergamo e a Ferrara, nel 1670 Legrenzi approdò a Venezia, dove era conosciuto già da parecchi anni per le sue raccolte di opere sacre e strumentali pubblicate dagli editori Alessandro Vincenti e Francesco Magni. Nel giro di pochissimo tempo, il compositore di Clusone si affermò nel capo dell’opera, facendo mettere in scena quindici drammi per musica accolti con grande favore dall’esigente pubblico dell’epoca, che ne apprezzò soprattutto il nerbo drammatico e la gradevole linea melodica delle arie.

Queste caratteristiche sono presenti anche nelle due cantate in programma, entrambe tratte dalla raccolta Cantate e canzonette a voce sola op. 12 del 1676, che si distinguono dalle opere di molti autori contemporanei.

In particolare, merita di essere citata Son canuto e d’un bambino, un brano dai toni ammiccanti, in cui un anziano si lamenta di essere diventato schiavo di un fanciullo – Cupido – che lo ha inopinatamente avvinto nelle sue catene d’amore, il topos dolceamaro della passione nutrita da uomini maturi per fanciulle assai più giovani presente in molte opere del Sei-Settecento, prima tra tutte La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi.

Oltre alla canzonetta Il mio core non è con me, di Legrenzi vengono proposte tre sonate per cornetto, strumento che – dopo aver conosciuto uno straordinario successo in ambito sacro all’inizio del XVII secolo – si stava ormai avviando sul viale del tramonto, sfoggiando però ancora il suo “lascivissimo” timbro, come lo definì Benvenuto Cellini, che era solito suonarlo nei (pochi) momenti liberi che gli lasciavano le sue variegate attività artistiche.

Più giovane di 11 anni di Legrenzi, il toscano Bernardo Pasquini è oggi conosciuto soprattutto per le sue opere per organo e clavicembalo, mentre ai suoi tempi il compositore era apprezzato soprattutto per la sua inarrivabile maestria nel campo vocale, che trovò piena espressione nei suoi oratori e nelle sue 18 opere serie (entrambi meritevoli di una sistematica riscoperta).

Il brano di maggiore interesse è senza dubbio Era risorta invano, cantata nota anche con il titolo L’ombra di Solimano, che si riallaccia alla riconquista della città di Buda da parte dell’esercito cristiano, un evento allora di stretta attualità avvenuto nel 1686. In essa il fantasma di Solimano – il sultano musulmano che aveva espugnato Buda un secolo e mezzo prima – si duole con toni teatrali del trionfo cristiano, chiudendo amaramente l’opera con i versi «L’aquila imperatrice / Su le ceneri mie si fa Fenice».

 

Domenica 6 marzo 2022 – ore 17.30

Oratorio di San Filippo

Via Maria Vittoria 5 – Torino

 

DA VENEZIA A ROMA

GiovanNI LEGRENZI E BERNARDO PASQUINI, due maestri a confronto

PROGETTO CANTATA BAROCCA ITALIANA

 

 

Bernardo Pasquini (1637-1710)

Era risorta invano (L’ombra di Solimano)

 

Giovanni Legrenzi (1626-1690)

Sonata à 2 op. 8 n. 4 “L’Obizza”

 

Bernardo Pasquini

Misero cor, nascesti solo a piangere        I-MOe Mus F.1366

 

Giovanni Legrenzi

Sonata à 2 op. 2 n. 8 “La Foscari”

Son canuto e d’un bambin (Cantate e canzonette a voce sola op. 12, 1676)

 

Bernardo Pasquini

Variazioni Capricciose

 

Giovanni Legrenzi

Il mio core non è con me (Cantate e canzonette a voce sola op. 12, 1676)

Sonata à 2 op. 18 n. 16 “La Crispa”

 

Bernardo Pasquini

Che volete da me

 

Mauro Borgioni, baritono

 

Ensemble Ideabarocca

David Brutti, cornetto

Nicola Brovelli, violoncello

Lorenzo Feder, clavicembalo

 

 

                         MAURO BORGIONI, baritono

 

Ha studiato canto presso la Scuola Civica di Milano e il Conservatorio di Cesena, perfezionandosi poi alla Fondation Royaumont di Parigi.

Ha collaborato con vari ensemble e orchestre tra cui Concerto Italiano, Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Sinfonica della Rai, Orchestra Regionale della Toscana, La Cappella Reial de Catalunya, Orchestra Modo Antiquo, Die Kölner Akademie, Concerto Romano.

Ha cantato con importanti direttori e musicisti tra cui Jordi Savall, Diego Fasolis, Rinaldo Alessandrini, Johnatan Webb, Antonio Florio, Alfredo Bernardini, Federico Maria Sardelli in alcune delle più importanti sale da concerto e teatri come Konzerthaus di Vienna, Cité de la Musique di Parigi, Teatro Regio di Torino, Kolner Philarmonie, Auditorium de Madrid, National Centre for Arts and Performing di Pechino, UCLA Los Angeles.

Specializzato nel repertorio barocco, ha interpretato Orfeo ne “L’Orfeo” di Claudio Monteverdi (Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Ponchielli di Cremona); Ulisse in “Il Ritorno di Ulisse in patria” di C. Monteverdi al Reate Festival di Rieti; Aeneas in “Dido & Aeneas” di Henry Purcell (teatro Massimo di Palermo, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Gorizia), Acrimante ne "L'Empio punito" di A. Melani (Reate Festival); Euandro in “Julo Ascanio, Re d’Alba” di J. Fux (Styriarte Festival Graz), Haman in “Esther” e Polifemo in “Acis anda Galatea” di G.F. Handel (Teatro Comunale di Ferrara).

Il suo repertorio include inoltre opere sacre tra cui Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi; Oratorio di Natale, Matthaus & Johannes Passion, Messa in Si minore di Johann Sebastian Bach; Messiah e La Resurrezione di Georg Friedrich Handel; opere classiche come Pauken & Nelson-Messe di F. Joseph Haydn; Requiem di W. A. Mozart e di G. Fauré.

Attivo anche nella musica contemporanea ha interpretato The Traveller  in “Curlew River” e Noe  in “Noye’s Fludde di Benjamin Britten con la Camerata Strumentale Città di Prato diretta da Johnatan Webb; Aye  in “Akhnathen” di Philip Glass con L’Orchestra del Teatro Regio di Torino e Dante Anzolini alla direzione.

Ha inciso per le etichette discografiche Alpha-Prod, Brilliant Classics, Arcana, Glossa, Ricercar, fraBernardo e per emittenti radiofoniche e televisive.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 05/03/2022